PER IL DIRITTO ALLA CASA: PRIMO MAGGIO DI LOTTA!

In questo
periodo di crisi, il problema della casa diventa sempre più urgente. Se
non viene rinnovato il contratto a termine, se il datore di lavoro non
paga gli stipendi, se si viene licenziati, ecco che scatta la morosità,
ecco che la perdita del lavoro incide subito sul diritto alla casa. 

Dall’inizio
del 2009 a Pisa gli sfratti per morosità sono più di 100 ogni mese,
l’80% del totale, eppure la morosità, in Toscana non dà punti per la
graduatoria delle case popolari!

A Pisa
poi i prezzi degli affitti sono più alti del 30% che nelle città
vicine, come Livorno e Lucca, e non accennano a scendere nemmeno con la
crisi, come sta accadendo in altre città. Ciò succede soprattutto
perché sono moltissime le case sfitte, che fanno lievitare i prezzi
dell’affitto sul mercato.

Perché
il Comune non agisce su queste speculazioni, obbligando all’affitto chi
tiene le case sfitte e requisendo le grandi proprietà vuote da anni
nelle mani dei palazzinari?

Anche sul
versante delle case popolari la situazione è disastrosa. Oggi sono in
attesa di un alloggio quasi 1200 richiedenti e sappiamo già che il
Piano Casa che il Comune ha sbandierato sui giornali non risolverà
l’emergenza abitativa: più della metà degli alloggi previsti sarà
immessa sul libero mercato, quindi con prezzi inaccessibili, e solo una
parte dei rimanenti diventeranno case popolari, che riusciranno a
soddisfare (chissà quando) solo l’8% delle richieste! Inoltre la
direzione di questa variante urbanistica è quella della creazione dei
quartieri dormitorio, come già ora sta avvenendo a Putignano, sul
modello passato di agglomerati selvaggi che caratterizza Cisanello.

Perché
il Comune, invece di svendere tutto il patrimonio immobiliare di cui
dispone, non utilizza le sue proprietà per far fronte alla carenza di
alloggi?

Ma è chiaro che sul versante casa gli interessi dei privati prevalgono sul bisogno di migliaia di persone:

·        il
Governo vara un Piano Casa che non prende minimamente in considerazione
chi non è proprietario e, anzi, taglia i fondi per le politiche
abitative delle regioni;

·        la
Regione ha in preparazione una legge sulle case popolari che
probabilmente prevederà l’aumento dei canoni di affitto, la stipula di
contratti non più a tempo indeterminato ma con scadenza quadriennale e
una normativa più severa in caso di morosità;

·        le
case popolari, un bene di tutti, sono gestite da Società per azioni,
come l’Apes, che in nome profitto, sfrattano per morosità e non
ristrutturano le case, lasciandole a marcire al degrado.

Ma
l’emergenza abitativa di oggi è solo uno dei risultati di una
situazione sociale che sempre più sacrifica i diritti di tutti alle
leggi del profitto di pochi. Per questo  vogliamo che quest’anno il Primo maggio sia veramente il giorno dei lavoratori: incontriamoci per conoscere  le
altre situazioni di crisi e precarietà, da chi non può più permettersi
di pagare né il mutuo né l’affitto, a chi si trova disoccupato a 50
anni, ai giovani precari che svolgono lavori al nero e senza alcuna
tutela, fino ai lavoratori migranti sfruttati sotto il ricatto di leggi
razziste. Incontriamoci per dire NO alla crisi, partendo dalla
riappropriazione collettiva dei diritti fondamentali.

GIOVEDI’ 30 APRILE DALLE ORE 20.00 IN LOGGE DEI BANCHI CENA E MOBILITAZIONE

DIRITTO ALLA CASA PER TUTTI: STOP AGLI SFRATTI, STOP AL CAROAFFITTI E AL CAROMUTUI, REQUISIZIONE!

precari autorganizzati-progetto prendocasa

 

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