Il 1° maggio apriamo le porte del diritto alla casa!

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Primo
maggio, festa dei lavoratori, lavoratori che in questi anni stanno subendo un
attacco senza precedenti dal dopo guerra ad oggi. Sia attraverso le trattative
per i rinnovi dei contratti gestite a ribasso da governi e sindacati
confederali, trattative che mancano ormai da anni l’aggancio dei salari al
costo della vita, sia attraverso la trasformazione delle modalità di
assunzione, che rendono più facile la vita ai datori di lavoro, ma impossibile ai
lavoratori dipendenti che oggi più di ieri si trovano nella condizione di non
riuscire ad “arrivare alla fine del mese”.

E’
proprio in questo contesto che il progetto PRENDO CASA occupa un altro
appartamento nel centro di Pisa. Riteniamo che nella nostra città, laboratorio
di precarietà dall’università all’ospedale, continuando per l’apparato comunale
ed i servizi sociali, sia necessario lottare con tutte le armi per questo
diritto, quello all’abitare, sempre più orfano di attenzioni da parte delle
istituzioni locali e nazionali. In una città come Pisa, infatti, dove il numero
degli sfratti è tra i più alti in Italia, oggi apriamo un’altra porta per il
diritto alla casa, apriamo una porta ai precari di tutte le stirpi, apriamo una
porta a persone che non possono permettersi di sostenere un affitto di 300-400
euro al mese per una stanza (perché una casa costa 1000 euro al mese e spesso
anche di più). Oggi decidiamo di occupare un’altra casa, perché crediamo che
avere un posto dove vivere sia un diritto inalienabile dell’uomo, che il nostro
stato grazie ai nostri governanti non garantisce. Anzi sembra che tutti i
diritti dei cittadini: lavoro, casa, istruzione, servizi, siano all’asta in
nome di non si sa bene quale ragione pubblica, e che in cambio ci venga data… LA SICUREZZA??

Forse
i nostri governanti e i nostri potenti non sanno che chi non ha lavoro, chi non
ha casa, chi non può permettersi di andare nelle scuole e nelle cliniche
private, si sente di questi tempi piuttosto insicuro, mentre loro sono occupati
ad allucchettarsi in qualche villa in preda alla paura dello straniero.

Oggi
quindi con il nostro atto assicuriamo l’alloggio ad altre persone che ne hanno
bisogno e denunciamo una situazione, quella abitativa, che giudichiamo
insostenibile da parte di tutti gli inquilini: migranti, studenti fuori sede o
lavoratori residenti, insomma tutti coloro che popolano la città e che pagano
l’affitto per abitarci.

Gli
appartamenti che abbiamo occupato sono di proprietà pubblica, vuoti,
inutilizzati e destinati alla svendita più grande di patrimonio pubblico mai
avvenuta nel nostro paese, quella delle proprietà degli enti previdenziali
inps, inpdai, inpdap.

 

Per una cultura dei diritti, contro il caro affitti e
la speculazione immobiliare

Occupa le case
sfitte!

 

 precari_autorganizzati                                    Progetto
Prendocasa