OCCUPATO IL BASTIONE SAN GALLO

Occupato questa mattina il Bastione San Gallo, nel cuore delle mura
cittadine pisane. Questo spazio, abbandonato da anni alla sporcizia e al
degrado, è stato negli ultimi anni più volte riqualificato da realtà
autorganizzate, che lo hanno occupato riaprendolo alla città.

In questa occasione il Bastione ospiterà lo "ZAP Festival"- Meeting di
Resistenza urbana: 4 giorni di musica, dibattiti, mostre, presentazioni
di libri e divertimento.

Tra le realtà promotrici del festival c’è il CASP (Collettivo Autonomo
Studenti Pisani); protagonista delle lotte all’interno del mondo della
formazione durante lo scorso inverno, il CASP è impegnato da tempo in un
percorso di denuncia dello stato di abbandono e degrado in cui versano
tanti luoghi, piazze ed edifici di Pisa.

A sostegno dei compagni e delle compagne del CASP, anche lo Spazio
Antagonista Newroz, il Progetto Prendocasa e il Collettivo Universitario
Autonomo.

Pubblichiamo di seguito il comunicato del CASP:

Da oggi noi giovani del collettivo autonomo degli studenti medi pisani
abbiamo deciso di entrare nel Bastione San Gallo per riqualificarlo ed
aprirlo alla città, dando vita in questa settimana allo "zap festival";
iniziative culturali, dibattiti e concerti di artisti musicali del
panorama pisano, toscano, nazionale ed internazionale riempiranno il
Bastione per quattro giornate.

Rendere pubblici questi momenti di socialità significa per noi
denunciare lo stato di abbandono in cui versano molti luoghi, piazze,
edifici e dare un’altra risposta di partecipazione attiva alla crescente
necessità di emanciparsi dalla condizione di precarietà sociale,
culturale cui versa sempre più la popolazione giovanile.

Per noi la lotta al cosiddetto "degrado" è la lotta contro la
pianificazione e la costruzione di una città dettata esclusivamente
dagli interessi economici.

Le centinaia di siringhe, gli escrementi ed i rifiuti da cui abbiamo
ripulito il Bastione, mostrano il diffuso e crescente disagio sociale e
la forte ripresa del consumo di sostanze pesanti proprio all’interno
della nostra fascia giovanile.

Con queste iniziative vogliamo continuare a contrastare l’attacco
generalizzato che sta subendo il mondo della formazione. Il governo con
la riforma Gelmini cerca incessantemente di ridurre il percorso
scolastico ad un corso di formazione alla flessibilità, tagliando corsi
di studio, ore di laboratorio, aumentando il numero di alunni per
classe, il percorso formativo assume sempre più una connotazione
disciplinante di una massa di giovani precari: ad esempio anche nella
nostra città sta aumentando vertiginosamente il fenomeno dell’abbandono
scolastico e contemporaneamente della disoccupazione giovanile.

In tutto ciò le nostre iniziative vanno nella direzione non solo di
lottare contro la distruzione in stato già avanzato della scuola
pubblica, ma anche di costruire alternative ad un modello culturale di
formazione asservito alle logiche del consumo e del profitto.

E’ la partecipazione attiva e diretta alla costruzione di una formazione
"altra", e la necessità di lottare contro il crescente spaccio e
consumo di sostanze pesanti, oltre all’impossibilità di accedere
all’imperante socialità mercificata e consumistica della "movida", che
ci portano a far rivivere il Bastione San Gallo alla città.

Questo luogo chiuso da anni ha avuto la sua naturale funzione pubblica
esclusivamente nelle passate occasioni in cui le realtà cittadine
dell’autorganizzazione lo hanno ripulito per iniziative di solidarietà,
così come avviene ogni anno per la festa "ora-basta!" dedicata a
Scia-scià.

Solo qualche mese fa l’amministrazione comunale lo ha fatto ripulire per
presentare il progetto di restauro dell’area che dovrebbe iniziare nel
2011 con l’arrivo dei finanziamenti del PIUSS.

Ma la quotidianità del Bastione continua ad essere la tristezza
dell’annichilimento di decine e decine di ragazzi, e la propria
destinazione d’uso quella di "tossic park". Per questo denunciamo che la
qualità della vita, della condizione giovanile e del tanto bramato
"decoro urbano" non potrà esserci fino a quando gli spazi rimarranno
chiusi, la socialità mercificata, la formazione e la cultura asservite
al profitto.


Collettivo Autonomo Studenti Pisani