Non passa giorno ormai senza che una o più famiglie rischino di finire in mezzo alla strada; in questi giorni stiamo assistendo a una nuova ondata di sfratti dove proprietari senza scrupoli, forti del disinteresse delle istituzioni, pensano di poter fare il bello e il cattivo tempo.
Nella mattinata di oggi sono stati due i picchetti anti-sfratto organizzati in sostegno ad altrettante famiglie in emergenza abitativa. A Cascina ennesimo accesso per la famiglia di Rita, che è comunque riuscita a strappare un rinvio fino al mese di gennaio. A Pisa, invece, la famiglia di Giorgio rischiava di essere sfrattata nel quartiere La Cella, da un’appartamento di proprietà di una società di speculatori; si tratta degli stessi proprietari che volevano sfrattare Fabio il giorno precedente, e che possiedono decine e decine di immobili. La cosa più scandalosa è che molte delle case in affitto sono ex case popolari, prima riscattate, poi acquistate da questa società e infine messe in affitto a prezzi esorbitanti, mettendo in atto una vergognosa speculazione sui beni pubblici! E’ questo è appunto il caso di Giorgio che vive in una ex casa popolare del Villaggio Aurora, trovandosi a pagare un affitto a prezzo di mercato, non più sostenibile. Grazie al picchetto, ha ottenuto un rinvio di un mese. Leggi tutto “Ancora sfratti a Pisa e provincia, stamattina doppio picchetto”

Grazie al sostegno del picchetto antisfratto il tentativo di cacciare Fabio dalla sua casa a Marina di Pisa è stato rinviato al 7 novembre. Fabio è un lavoratore stagionale in uno stabilimento balneare e si trova impossibilitato a pagare l’affitto di 700 euro al mese. Sono settimane agitate sul fronte del diritto all’abitare. Gli sfratti sono ripresi a ritmo serrato con anche l’impiego della forza pubblica. Si tratta sia di sfratti da case private per morosità incolpevole sia da casa popolare APES. I picchetti scongiurano il pericolo di finire in mezzo alla strada ma per garantire il diritto alla casa questo non basta. Nelle prossime settimane la mobilitazione si intensificherà per richiedere nuovi contratti d’affitto sociale e la sanatoria sulle case popolari.
Ieri sera si è tenuta un’assemblea pubblica nei locali della CTP3 Sant’Ermete-Putignano convocata dalla stessa circoscrizione con la presenza di Comune e Apes nelle persone dell’assessore Zambito e dei dirigenti Bani e Federici. Oggetto dell’assemblea gli aggiornamenti sull’infinita vicenda del progetto di riqualificazione del quartiere. Dopo la sottrazione dal bilancio delle risorse necessarie al completamento dei lavori le istituzioni ribadiscono: “la regione farà il mutuo per proseguire i lavori e per ora i fondi ci sono solo per il primo palazzo di 39 alloggi”. Una presa in giro per le decine di abitanti del quartiere che in una nota riportano le proprie impressioni:
Dopo soli 20 giorni dall’
Ancora una volta con l’arrivo di settembre ricomincia il calvario per molte famiglie sotto sfratto a Pisa; questa mattina un nutrito picchetto anti-sfratto in San Giusto ha aspettato insieme a Klodian e Letafet l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, ottenendo un rinvio al 26 settembre.
Crolla il soffitto di una casa: le bugie del Bani, la fuga della Zambito, le accuse di Filippeschi
A poco più di due settimane dall’incontro a Firenze con l’assessore regionale alle politiche abitative Ceccarelli, gli abitanti di Sant’Ermete segnano un altro passo importante nella lotta per la riqualificazione del quartiere e la ricostruzione delle nuove case popolari. Non disposto ad accettare come soluzione alla mancanza di risorse pubbliche per il finanziamento dei lavori l’accensione di un mutuo milionario regionale o la rivisitazione al ribasso del progetto iniziale, una delegazione del quartiere ha incontrato in un primo momento il dirigente Apes, Giorgio Federici, per chiarire la provenienza dei primi fondi previsti per l’abbattimento dei vecchi blocchi recitanti e l’avvio della ricostruzione. Quello che è emerso è il cambio dei piani di lavoro: con il reperimento di 3 milioni di euro, provenienti da un fondo regionale vincolato in cui vengono depositati parte dei proventi degli affitti annuali delle case popolari e da finanziamenti del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti per progetti di recupero di alloggi ERP, si prevede la ricostruzione di un blocco di 39 alloggi, in attesa del mutuo e del reperimento dei fondi per i restanti 50 alloggi previsti nel secondo lotto del progetto. Da qui la necessità di un’assemblea pubblica in cui a riferire dell’ennesimo cambio di programma agli abitanti fossero gli stessi responsabili di questa situazione di ritardi e disagio.
Si apre una settimana di lotta intensa sull’edilizia popolare a Pisa. Nella giornata di lunedì un presidio di utenti sarà dalle 11 all’APES in via Fermi in occasione della presentazione del bilancio sociale dell’azienda (
Nei giorni scorsi si sono tenuti due appuntamenti, il primo nel quartiere San Giusto e il secondo in Gagno, di protesta contro l’ipotesi di un mutuo regionale per rilanciare i cantieri di edilizia popolare in Toscana. I cittadini di Sant’Ermete e di altri quartieri popolari si oppongono a un indebitamento che poi andrebbe a ricadere sulle fasce più deboli; lunedì si terrà una conferenza stampa davanti alla sede dell’Apes, mentre martedì la protesta si sposterà a Firenze per incontrare il Consiglio Regionale.
Il pignoramento di un bene di proprietà come la macchina, un’attività o la casa è sempre più frequente per quelle famiglie che fino ad ora erano sicure di poter contare sui risparmi ottenuti da una vita di sacrifici oppure ereditati dai parenti. Ma adesso, con l’approfondimento della crisi e dei meccanismi di indebitamento, questa sicurezza viene meno: basta accumulare un piccolo debito che nel corso degli anni aumenta esponenzialmente che va a peggiorare ed a mettere a serio rischio la propria stabilità economica. Una multa non pagata, una bolletta arretrata può far scattare un atto giudiziario che prevede il prelievo forzoso del proprio bene.