Storie di ordinarie follie pisane

Crolla il soffitto di una casa: le bugie del Bani, la fuga della Zambito, le accuse di Filippeschi

Dentro le case popolari si può morire. Lo dimostra quello che è successo alla famiglia di Sofia e Dominik e loro tre figli. Già un anno e mezzo fa la famiglia, assegnataria di un alloggio in emergenza abitativa in via Marzabotto, aveva segnalato i gravi problemi strutturali dell’appartamento insieme al comitato “Riprendiamoci Gagno”. Le ridicole soluzioni dell’Apes hanno fatto sì che ieri, 28 giugno, parte del soffitto del bagno crollasse e a seguito del sopralluogo dei vigili del fuoco ha ricevuto l’evacuazione immediata per ulteriore pericolo. Nonostante I tecnici Apes abbiano effettuato il controllo e abbiano informato l’azienda, questa non ha dato risposte e la famiglia si è recata in comune a chiedere una soluzione alternativa di emergenza. Nessuna soluzione è stata trovata e la famiglia si è vista costretta a ridormire, nonostante il pericolo, nuovamente sotto lo stesso tetto.

Ma oltre il danno la beffa. Non solo l’assessore Zambito non si è degnata di incontrare e parlare con la famiglia, ma il Comune li ha accusati di aggressione. Questa situazione è assurda e insostenibile. Gli aggrediti siamo noi ogni giorno. Quando le loro decisioni criminali ci condizionano la vita. Quando le famiglie numerose vengono stipate in alloggi da 30 mq, quando le manutenzioni non vengono effettuate o ti chiedono di indebitarti per risistemarteli. Quando i bandi per la mobilità sono bandi truffa e vengono azzerati per la loro l’incapacità di far scorrere le graduatore. Da una parte ci sono le persone che vivono in case pericolanti e con i calcinacci in testa, dall’altra parte c’è chi risiede nel palazzo reale fra affreschi seicenteschi e privilegi. Per questi motivi invitiamo tutti a partecipare all’assemblea pubblica di domenica 3 luglio ore 10, nel parco delle case popolari di via Bandi, in Sant’Ermete, per discutere e organizzarci contro questa gestione criminale delle istituzioni.