Prendocasa e Unione Inquilini: “l’esclusione dalla sospensione della forza pubblica è discriminatoria”

Comunicato del Progetto Prendocasa e dell’Unione Inquilini in merito alla scelta prefettizia di ammettere all’elenco della sospensione dall’ausilio della forza pubblica negli sfratti solo alcuni nuclei e non altri.

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L’ultimo decreto della prefettura del 28 giugno 2017, relativo alla sospensione della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti, conferma la pericolosa tendenza dell’esclusione dalla sospensione di tutti quei nuclei familiari che, nonostante una comprovata emergenza abitativa, non hanno potuto partecipare al bando della morosità incolpevole. Un provvedimento che, di fatto, porterà più di 50 famiglie ad uno scontro con i proprietari di casa, i loro avvocati e le forze dell’ordine chiamate ad intervenire per eseguire gli sfratti.

L’esclusione dalla sospensione è stata motivata dalla Prefettura a seguito della mancata partecipazione o ammissione al bando della morosità incolpevole. Questa motivazione penalizza ingiustamente decine di nuclei familiari che avrebbero voluto partecipare al bando ma che non hanno potuto farlo poiché dal 31 dicembre scorso le domande non possono più essere presentate a seguito della mancanza di fondi da destinare al risanamento del debito degli inquilini. Leggi tutto “Prendocasa e Unione Inquilini: “l’esclusione dalla sospensione della forza pubblica è discriminatoria””

La chiamano periferia ma è il nostro quartiere

Storia recente della lotta di Sant’Ermete

  • Progetto di riqualificazione. A che punto è la notte?

Quando nel febbraio 2011 il Sindaco di Pisa Marco Filippeschi assieme all’assessore comunale alle politiche abitative Ylenia Zambito e quello regionale Salvatore Allocca vennero nel quartiere ad inaugurare il progetto per 18 milioni di euro per le nuove case, molti furono i residenti degli alloggi popolari che li applaudirono. Con l’entourage del Partito Democratico cittadino le promesse di vita dignitosa passavano dal consenso verso quell’amministrazione. Dopo 7 anni quel consenso si è rotto, e gli stessi personaggi non s’immaginano neanche una visita al quartiere per il timore di dover “subire” contestazioni. Il progetto che prevedeva, con una variante urbanistica, la ricostruzione e l’incremento del patrimonio pubblico per “sanare” alloggi definiti pericolosi, insalubri, non a norma, dallo stesso autore istituzionale del progetto, si è arenato sullo scoglio della “mancanza di risorse” e sulla scelta politica di continuare ad ignorare i bisogni delle periferie da parte del Partito Democratico, privilegiando le Grandi Opere e l’utilizzo dei soldi pubblici per la stabilità finanziaria delle Banche. Leggi tutto “La chiamano periferia ma è il nostro quartiere”

Emergenza casa a Cascina: “dall’amministrazione solo propaganda, le istituzioni sono responsabili”

Un altro sfratto è stato difeso questa mattina nel comune di Cascina. Nonostante gli esponenti dell’amministrazione cascinesi a mezzo stampa e (soprattutto) sui social, vantino di aver rivisto i regolamenti delle graduatorie per escludere “i furbetti”, l’emergenza abitativa colpisce indiscriminatamente tutti, italiani e stranieri senza che l’amministrazione muova un dito, anzi rendendosi corresponsabile di una situazione ormai insostenibile. Per questo, nel primo pomeriggio di oggi, sul corso di Cascina, davanti al Municipio, si è tenuta una conferenza stampa di diversi cascinesi sotto sfratto con il Progetto Prendocasa per denunciare la situazione.

“Negli ultimi mesi la situazione nel comune di Cascina sta raggiungendo livelli drammatica – hanno dichiarato nel corso della conferenza stampa – l’amministrazione comunale di fronte ai bisogni dei propri cittadini rimane letteralmente inerme e anzi riversa sulla popolazione, tramite i propri uffici, la mancanza di fondi e risorse; per l’attuale giunta l’emergenza abitativa in questo momento non è una priorità, e gli inquilini vengono dunque respinti da qualsiasi tipo di “percorso” preposto alla risoluzione del problema. Quello che ne consegue è una feroce “guerra” tra chi non riesce a pagare un affitto ma vorrebbe garantito il proprio diritto alla casa e chi invece non percepisce i soldi dalle proprie case e vorrebbe veder riconosciuto il proprio diritto alla rendita. Il risultato è quello che nel 90% dei casi, la parte più debole e che sta in fondo alla “gerarchia” sociale, ovvero gli inquilini, vengono sbattuti in mezzo alla strada dagli avvocati e dalle forze dell’ordine, unica presenza istituzionale quando parliamo di emergenza abitativa a Cascina.” Leggi tutto “Emergenza casa a Cascina: “dall’amministrazione solo propaganda, le istituzioni sono responsabili””

Cascina. Carabinieri allo sfratto, camionette all’Ufficio Casa

Sta aumentando notevolmente la tensione sociale nel comune leghista cascinese. Ad acuirla è la questione abitativa che sta scoppiando tra le mani dell’incompetente assessore alle politiche sociali e abitative Ziello che stamani su un post sul suo profilo Facebook dava già come eseguito lo sfratto di Houda e i suoi tre minori.

Ma mentre Ziello si augurava l’esecuzione dello sfratto, lui si trincerava nel suo ufficio e a sua protezione una camionetta di polizia sostava nel parcheggio dell’Ufficio Casa, meta delle famiglie in difficoltà economica ed a cui si rivolgono per chiedere un sostegno.

E mentre l’assessore scriveva sui social dietro alla sua scrivania, la famiglia di Houda resisteva al tentativo di accesso dell’ufficiale giudiziario accompagnato da volanti di carabinieri e tre avvocati della proprietà. Insieme ad altre persone nella sua stessa condizione, Houda ha respinto il tentativo di sfratto riuscendo, dopo una lunga trattativa, a far rinviare il provvedimento al 28 luglio. Leggi tutto “Cascina. Carabinieri allo sfratto, camionette all’Ufficio Casa”

In mille persone manifestano contro l’amministrazione comunale

Un bellissimo e partecipato corteo cittadino: “Decide la città”. Questa sigla ha messo insieme tante realtà cittadine che lottano quotidianamente, dai comitati e sindacati inquilini di lotta per la casa agli abitanti dei quartieri popolari, donne in lotta degli spazi femministi occupati dopo l’8 marzo, migranti dei centri di accoglienza, giovani studenti delle scuole superiori, universitari e disoccupati, spazi e palestre occupate della periferia. La manifestazione è partita con più di 500 persone, ha attraversato i Lungarni, il ponte della Vittoria per poi passare da Piazza Guerrazzi e via Benedetto Croce, Piazza Vittorio Emanuele e infine ha raggiunto la piazza del Comune passando da Corso Italia. Molte le persone che si sono aggiunte e hanno preso parola durante tutto il tragitto del corteo, durante il percorso i partecipanti hanno toccato le 1000 unità. In piazza XX settembre tantissimi interventi hanno attaccato la gestione cittadina delle emergenze sociali e dei bisogni sociali e politici portata avanti dall’amministrazione PD.

I tentativi quotidiani di sfratto ai danni di famiglie senza lavoro, gli sgomberi violenti degli spazi occupati dalla rete femminista “Non Una di Meno”, la Mala Servanen Jin e la Limonaia, di cui l’amministrazione è il silente responsabile, hanno rafforzato la costruzione del corteo cittadino. Leggi tutto “In mille persone manifestano contro l’amministrazione comunale”

Giornata di ordinaria follia e umiliazioni alla Società della Salute

Un appuntamento previsto per le 11 di questa mattina, come tanti sono quelli che le famiglie concordano con i propri assistenti sociali per essere “aiutati” in caso di difficoltà economica, ha scatenato il panico dei dirigenti della Società della Salute e dell’assessore Capuzzi. Quello che non è stato gradito è il rifiuto della famiglia ai ricatti e alle umiliazioni che le sono stati fatti.

Una madre con il proprio figlio si è recata in via Saragat per incontrare l’assistente sociale. Questo di stamani era l’ottavo incontro. Il problema da affrontare è quello relativo ad un emergenza abitativa. Mamma e figlio sono intestatari di una casa popolare che però hanno dovuto temporaneamente lasciare per alcune dinamiche familiari che non specifichiamo. Fatto sta che il servizio sociale, “sensibile” alle questioni di genere, ha subito messo in campo (a parole) un percorso per collocare il nucleo familiare per un periodo temporaneo in un alloggio privato. Gli assistenti sociali garantivano il pagamento della caparra in cambio però la famiglia doveva trovarsi la casa in un agenzia immobiliare e fornire la documentazione del proprio reddito.

La famiglia in questione si è subito attivata e da una ventina di giorni aveva consegnato il modello Isee e la proposta di locazione di un alloggio che costa 550 euro al mese. In totale l’agenzia immobiliare chiedeva 2000 euro di acconto, tre mensilità più la propria parte. Questa mattina stava alla Società della Salute concretizzare ciò che aveva proposto (come percorso da percorrere) e promesso (il pagamento). Leggi tutto “Giornata di ordinaria follia e umiliazioni alla Società della Salute”

Il 10 giugno manifestiamo per il diritto alla casa

Pubblichiamo di seguito il contributo del Progetto Prendocasa e dell’Unione Inquilini verso il corteo del 10 giugno DECIDE LA CITTA’.
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Nella nostra città migliaia sono le famiglie vittime di una procedura di sfratto o di un canone di affitto insostenibile, e per pagare molti sono costretti a debiti e prestiti con banche e finanziarie. Questa situazione oltre ad avere proporzioni sociali molto vaste, rappresenta un tema politico “scottante” per la giunta comunale guidata dal sindaco Filippeschi il quale da molti anni amministra la nostra città solo in base agli obiettivi speculativi dei grossi proprietari di casa (es. Pampana) e grandi costruttori (es. Bulgarella). Ad essere favorita è quindi la rendita di questi ricchi proprietari ledendo i DIRITTI di migliaia di cittadini che si vedono negare un’abitazione dignitosa a prezzi compatibili con i modesti redditi familiari. La situazione degli sfratti per morosità incolpevole coinvolge ad oggi centinaia di persone nella procedura di sfratto. La Commissione Territoriale Sfratti ha chiesto una sospensione generale per i nuclei familiari “morosi incolpevoli”, ma la prefettura, seguendo l’indicazione di Confedilizia Pisa, ha negato la sospensione della forza pubblica per più di 60 famiglie che nelle prossime settimane rischiano di finire in mezzo alla strada a causa di un eventuale intervento coercitivo delle forze dell’ordine. I bandi per la morosità incolpevole non escono a causa del definanziamento pubblico, la Commissione emergenza abitativa non assegna alloggi pubblici che continuano a restare vuoti e abbandonati; nel frattempo prosegue il vergognoso utilizzo (come unica soluzione proposta), a spese della collettività, dell’albergazione privata, che spesso divide i membri dei nuclei familiari sfrattati.

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‘Le mani sulla città’, la lotta per l’abitare verso il corteo del 10 giugno

Venerdì due giugno alle ore 17, nel contesto della tre giorni di discussione “in ogni casa nessun rimorso” promossa dal movimento di lotta per l’abitare verso il corteo del 10 giugno, si terrà il dibattito “le mani sulla città”.  La “location” sarà dentro l’immobile riaperto della Mala Servanen Jin in via Garibaldi 192. Pubblichiamo di seguito l’invito al dibattito.

LE MANI SULLA CITTA’. la lotta per l’abitare verso il corteo del 10 giugno.

L’emergenza abitativa nella nostra città sembra configurarsi oramai come strutturale; migliaia sono le famiglie e le persone colpite da una procedura di sfratto o costrette a indebitarsi per pagare affitti decisamente sproporzionati rispetto ai redditi. Il diritto alla casa è stato smantellato, a Pisa come in tutta Italia, a colpi di mannaia, a partire dall’abolizione dell’equo canone alla fine degli anni novanta. Per un ventennio il canone di affitto era stato regolato da una legge che ne stabiliva l’entità rispetto a determinati parametri; il ritorno al libero mercato invece ha comportato aumenti vertiginosi e totale discrezione da parte dei proprietari nell’imporre i propri prezzi. La “mano invisibile” del mercato anche in questo caso non ha mantenuto la sua promessa di portare vantaggi a tutti, ma ha garantito solo la rendita della “parte forte”, quella costituita dai proprietari e organizzata in lobby come ConfEdilizia. Leggi tutto “‘Le mani sulla città’, la lotta per l’abitare verso il corteo del 10 giugno”

Rioccupata la Casa delle donne che combattono

A una settimana dallo sgombero di mercoledì 24 maggio riapre le sue porte la Mala Servanen Jin, lo spazio delle donne in lotta occupato a Pisa nella giornata dell’8 marzo. Alle prime luci del mattino un corteo di un centinaio di donne e solidali si è messo in marcia per via Garibaldi raggiungendo il civico 192 e riaprendo lo spazio. Sono state settimane intense di solidarietà e partecipazione: assemblee vissute da centinaia di donne sotto il comune di Pisa, petizioni di abitanti e commercianti di via Garibaldi, la vicinanza delle studentesse e degli studenti del vicino istituto Alberghiero.

Mentre scriviamo i locali della Mala Servanen Jin vengono riabitati dalle donne che lo hanno animato negli ultimi due mesi, organizzandosi per le proprie lotte. La situazione è in evoluzione ma le donne presidiano in forze la propria casa. Leggi tutto “Rioccupata la Casa delle donne che combattono”

In ogni casa nessun rimorso, 2-4 giugno

Dal 2 al 4 giugno a Pisa, presso la Mala Servanen Jin rioccupata (via garibaldi 192) una 3 giorni per il diritto alla casa, contro la violenza degli sfratti e la rendita immobiliare. Workshop, dibattiti, musica, cibo e socialità. Incontriamoci per organizzare le lotte sul fronte dell’abitare.

Programma:
VENERDI 2 GIUGNO
Ore 10 – Workshop – Formazione a cura dello “Sportello per il diritto alla casa”. Strumenti da utilizzare per contrastare l’emergenza abitativa.
Ore 16 – Merenda
Ore 17 – Iniziativa/dibattito – “Le mani sulla città, verso il corteo del 10 giugno”
– Dalla fine dell’equo-canone ai contratti concordati
– Mutamenti urbani: il potere della rendita e le operazioni speculative
– Debito come senso di colpa e crisi soggettiva
Ore 20 – Apericena musicale Leggi tutto “In ogni casa nessun rimorso, 2-4 giugno”