Prendocasa e Unione Inquilini: “l’esclusione dalla sospensione della forza pubblica è discriminatoria”

Comunicato del Progetto Prendocasa e dell’Unione Inquilini in merito alla scelta prefettizia di ammettere all’elenco della sospensione dall’ausilio della forza pubblica negli sfratti solo alcuni nuclei e non altri.

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L’ultimo decreto della prefettura del 28 giugno 2017, relativo alla sospensione della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti, conferma la pericolosa tendenza dell’esclusione dalla sospensione di tutti quei nuclei familiari che, nonostante una comprovata emergenza abitativa, non hanno potuto partecipare al bando della morosità incolpevole. Un provvedimento che, di fatto, porterà più di 50 famiglie ad uno scontro con i proprietari di casa, i loro avvocati e le forze dell’ordine chiamate ad intervenire per eseguire gli sfratti.

L’esclusione dalla sospensione è stata motivata dalla Prefettura a seguito della mancata partecipazione o ammissione al bando della morosità incolpevole. Questa motivazione penalizza ingiustamente decine di nuclei familiari che avrebbero voluto partecipare al bando ma che non hanno potuto farlo poiché dal 31 dicembre scorso le domande non possono più essere presentate a seguito della mancanza di fondi da destinare al risanamento del debito degli inquilini.

Diventa quindi discriminatorio sospendere l’assistenza della forza pubblica per alcuni sfratti e non per altri, nei quali i nuclei familiari si trovano in un’identica situazione di emergenza abitativa dovuta all’incolpevolezza della morosità.

In questa situazione si trova Riccardo, per il quale giovedì mattina in via Facchini ci sarà l’ennesimo accesso, probabilmente con l’assistenza della forza pubblica. Anche lui, come altri, dal febbraio scorso chiede di partecipare al bando della morosità incolpevole che, come già detto, non è stato ancora aperto a seguito della mancanza di fondi regionali.

La riduzione del reddito familiare a causa della crisi lavorativa e la rescissione per motivi familiari del garante fideiussorio del contratto di locazione, ha dato impulso all’iter esecutivo per poco più di mille euro di morosità. La proprietà da quel momento ha chiuso ogni porta di dialogo con l’inquilino, insistendo per l’esecuzione dello sfratto e rifiutando le proposte di pagamento di indennità da parte dei servizi sociali.

Riccardo ha seguito in questi mesi un lungo e travagliato percorso con la commissione emergenza abitativa, la quale ad oggi non ha reperito alcuna soluzione abitativa nonostante la comprovata presenza nel territorio comunale di centinaia di alloggi comunali sfitti.

A questo punto, giovedi 6 luglio, laddove non venga reperito un alloggio d’emergenza per Riccardo, saremo costretti ad organizzare un presidio al fine di chiedere un ulteriore rinvio all’Ufficiale Giudiziario e per ribadire alle Istituzioni locali che la loro politica abitativa è fallita e che le eventuali responsabilità di pericolo per l’ordine pubblico ricadranno esclusivamente su di loro, rei di aver affrontato il problema degli sfratti con troppa sufficienza e presunzione.

Il Corteo del 10 giugno 2017 era stato un avvertimento che non è stato preso in alcun modo in considerazione. Assumetevi ora le vostre responsabilità!

PROGETTO PRENDOCASA – UNIONE INQUILINI PISA

BASTA SFRATTI – CASE SUBITO!