Decine di abitanti di Sant’Ermete ieri pomeriggio hanno bloccato per più di un’ora il cavalcavia che collega il quartiere popolare alla città; è il Primo Atto dello stato di agitazione che la mattina stessa era stato protocollato alla Prefettura e che durerà altre sei settimane.
Perché uno stato di agitazione di quartiere?
Nelle scorse settimane l’Assessora alla casa, Gianna Gambaccini, aveva incontrato il comitato di Sant’Ermete, rilasciando numerose promesse riguardo ad alcune tematiche: la dimensione degli alloggi popolari in costruzione (per il momento il progetto prevede case con una sola camera, troppo piccole per i nuclei che dovranno abitarci); la stesura di un nuovo protocollo per l’assegnazione delle case al momento vuote in attesa di demolizione; il ricalcolo dell’affitto per chi ha vissuto anni in case non più a norma. Nel giro di pochi giorni, però, il Comune ha disdetto gli incontri programmati con il quartiere, farfugliando scuse confuse; per questo il 2 marzo, durante una enorme assemblea dell’intera Comunità di Quartiere è stato indetto lo stato di agitazione.
Per alcune settimane, se il Comune non tornerà sui suoi passi incontrando il quartiere e mantenendo le promesse fatte, tutti i martedì si terranno blocchi stradali sul cavalcavia.
Perché il blocco del cavalcavia?
Il cavalcavia di Sant’Ermete rappresenta un punto emblematico di come le istituzioni abbiano tentato di rendere Sant’Ermete un ghetto; la principale via di comunicazione con il resto della città è di fatto una strada pericolosissima per chi voglia percorrerla a piedi o in bicicletta. Per questo da anni i cittadini del quartiere chiedono la realizzazione di una semplice pista ciclo-pedonale. Nel giugno 2015 si tenne un ciclo di blocchi stradali annunciati, per un’ora al giorno, fino al raggiungimento di un tavolo e la promessa di imminenti lavori. Promessa che tuttavia è stata nuovamente disillusa.
Il blocco del cavalcavia e della via Emilia sono anche pratiche che il quartiere ha messo in atto in passato per ottenere attenzione e rispetto da parte dell’amministrazione comunale sulle delicate tematiche abitative; una pratica di lotta con cui l’ex Assessora alla casa Zambito si è dovuta confrontare diverse volte, e che adesso sta indicando le responsabilità e le promesse non mantenute della nuova Assessora leghista Gambaccini.