Vince la causa, ma il Comune fa ricorso per sbatterlo fuori di casa

La vicenda di Massimo, abitante di Sant’Ermete che per anni ha vissuto nella cantina della madre in gravissima emergenza abitativa. Nel monolocale di cui l’anziana madre è assegnataria non c’era posto per entrambi; in assenza di alternative l’uomo di 50 anni ha vissuto nella cantina umida per dodici anni, fino a che, nel 2013, non ha deciso di sistemare uno dei tanti alloggi vuoti nel quartiere e trasferirvisi.

Il Comune ha immediatamente dato il via a una denuncia per procedere allo sfratto, ma il giudice ha riconosciuto l’estremo stato di necessità, dando ragione a Massimo. In sostanza per il giudice lo sfratto non deve essere seguito se prima non vengono posti in essere percorsi di inserimento abitativo. Decisione che non è andata giù all’amministrazione comunale; il Comune ha scelto quindi di fare ricorso e mercoledì ci sarà una nuova udienza.

Massimo non è solo; al suo fianco, oltre alla madre, tutta la Comunità di Quartiere che intende far rispettare negli incontri con il Comune il progetto di riqualificazione votato dagli abitanti di Sant’Ermete.