Solidarietà alla lotta per la casa di Torino
Il 14 ottobre a Torino stava per replicarsi un copione purtroppo fin troppo noto: una famiglia con tre figli piccoli stava per essere sfrattata senza alcun preavviso. In questa città infatti da diversi anni viene usato un vergognoso dispositivo, lo “sfratto a sorpresa”, eseguito con la forza pubblica senza comunicare il giorno. Questa infame tipologia di sfratto è stata ideata per rendere più difficile l’organizzazione di picchetti anti-sfratto e compiacere i grandi palazzinari e speculatori. Guarda caso anche lo sfratto nel 14 ottobre è stato imposto da un ricchissimo proprietario, Molino, un noto speculatore immobiliare di Torino. Accompagnato dal fabbro e da un nutrito plotone di sgherri in divisa ha approfittato dell’assenza degli inquilini, usciti per delle commissioni, per entrare e devastare mobilio ed effetti personali.
Fortunatamente ci sono zone nelle città, come il quartiere Vanchiglia di Torino, dove la solidarietà non è solo una parola vuota. Quel giorno decine di solidali, per lo più appartenenti ai movimenti di lotta per la casa, si sono duramente opposti allo sfratto, sostenendo la famiglia che nel frattempo era tornata trovandosi senza casa. Ne sono seguiti duri scontri, con la polizia che cercava di spazzare via il presidio di solidali e loro che resistevano anche ergendo precarie barricate con mobili e cassonetti. Mobilitazione continuata nei giorni seguenti per ottenere una degna sistemazione per la famiglia sfrattata.
A distanza di alcuni mesi è giunta la vendetta da parte dei poteri cittadini, sempre schierati dalla parte della speculazione. Otto persone che quel giorno si sono opposte allo sfratto sono state colpite da misure cautelari: chi in carcere, chi agli arresti domiciliari, chi con l’obbligo di firma.
Mentre ormai non passa giorno senza che ci raggiunga la notizia di qualche drammatico sfratto, mentre anche la stampa e i telegiornali hanno dovuto prendere atto del drammatico problema abitativo che investe il nostro paese, chi davvero lotta e si espone perché a tutti sia garantito il diritto alla casa viene colpito da arresti e denunce.
Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza a queste otto persone generose colpite perché si sono messe in gioco ed esposte per difendere i diritti di tutti. Da Pisa a Torino, e in tante altre parti d’Italia abbiamo ben chiaro quello che è il lato giusto della barricata in cui posizionarsi. Dalla parte di chi resiste con dignità, contro chi specula e devasta.
Dietro a quelle barricate c’eravamo tutti. Tutti liberi, tutte libere!
Progetto Prendocasa Pisa