Consiglio comunale blindato, botte e manganellate ai cittadini

Oggi pomeriggio è stata scritta una vergognosa pagina per la nostra città; ad alcune decine di cittadini è stato vietato di assistere alla seduta del consiglio comunale, tramite il dispiegamento delle forze dell’ordine, che non si sono risparmiate in spintoni e manganellate.

Fin dalle 16.00 un folto presidio si è radunato in Piazza XX Settembre; la protesta era stata annunciata alcuni giorni fa in continuità col lungo percorso che gli abitanti dei quartieri popolari stanno portando avanti per vedersi riconosciuti diritti e dignità. Durante il consiglio comunale doveva essere discussa anche la mozione relativa all’esonero dell’affitto per gli abitanti delle case non a norma di Sant’Ermete, dopo che nelle scorse settimane l’ostruzionismo dei consiglieri la aveva fatta slittare. La presenza durante il consiglio comunale, inoltre, raccoglieva l’esigenza da parte di un numero sempre maggiore di cittadini di vigilare e intervenire sulla distribuzione delle risorse nella nostra città. E’ sempre maggiore la sfiducia nell’attuale giunta comunale, anche alla luce dell’ennesimo scandalo: pare infatti che l’amministrazione abbia deciso di non riscuotere un debito di circa 8 milioni di euro che la Navicelli (ennesima lobby targata PD e coinvolta nella vicenda delle fidejussioni false) dovrebbe alle casse pubbliche per la costruzione del Porto di Marina.

In seguito alla batosta referendaria del Partito Democratico, il sindaco Filippeschi era corso ai ripari, annunciando che avrebbe avuto più riguardo nei confronti delle richieste dei cittadini; di fatto gli avvenimenti di oggi confermano la volontà di reprimere qualsiasi spazio di dissenso da parte dell’amministrazione comunale. Quando, dopo alcuni interventi al presidio, i cittadini si sono avviati verso il palazzo del Comune, per assistere alla seduta del consiglio (che, lo ricordiamo, è pubblica ed aperta a chiunque voglia assistervi) si sono trovati l’ingresso sbarrato da alcuni cordoni di poliziotti in tenuta anti-sommossa. A nulla sono valsi gli inviti a far valere il buon senso; nel giro di pochi minuti i celerini hanno iniziato prima a spintonare e poi a manganellare le persone che volevano entrare.

Tanta la rabbia e la determinazione, tanto lo sdegno e i cori contro l’ennesima vergogna targata Partito Democratico; dopo oltre due ore di tensione è giunta la proposta da parte del consiglio comunale, arroccato dentro il palazzo: permettere solo l’ingresso di una delegazione di sei o sette persone. Proposta assurda, a maggior ragione se si considera che non vi era alcuna garanzia che la mozione sull’esonero sarebbe stata davvero discussa.

E’ evidente come la richiesta di blindare il Comune e di tenere fuori le gli abitanti dei quartieri, a costo di farli picchiare dalla polizia, sia arrivata dallo stesso Filippeschi e dalla sua giunta. Dietro a questa folle scelta sta la volontà di continuare ad amministrare la città depredando le risorse collettive e  ignorando qualsiasi istanza giunga dalla cittadinanza (infatti la mozione sull’esonero, ancora una volta, non è stata votata). Per poter continuare ad esistere, questa classe politica corrotta, non ha altra scelta che farsi scudo della violenza delle forze dell’ordine.