Cascina (Pisa), impedito lo sgombero alle case minime

Solo l’intervento di un presidio di solidali ha impedito lo sgombero forzoso che i vigili urbani intendevano mettere in atto nei confronti dell’ultimo nucleo familiare rimasto nelle case minime di Cascina.

Queste case, al centro della cronaca negli ultimi giorni, situate a San Lorenzo alle corti, nel comune di Cascina, furono costruite nel secondo dopoguerra per far fronte a situazioni di emergenza abitativa. Negli anni hanno continuato a svolgere questo ruolo, di volta in volta utilizzate per ospitare famiglie in maniera “provvisoria”; famiglie che le hanno poi abitato per decenni, spesso senza ottenere una forma di regolarizzazione e trovandosi a sostenere oneri di restauro e interventi strutturali a proprie spese.

La svolta è avvenuta negli ultimi mesi poiché il Comune ha deciso di abbatterle per costruire nuovi alloggi ERP; alla necessaria richiesta di soluzioni alternative per gli abitanti vi sono state una serie di proposte, alcune delle quali assolutamente non dignitose.

Di fronte al rischio di perdere il finanziamento, nonostante il parere contrario della Prefettura e la convocazione di un tavolo per la giornata di domani, il Comune ha dato un’accelerazione con un’ordinanza di sgombero nei confronti dell’ultima famiglia rimasta che aveva rifiutato la proposta di coabitazione con un altro nucleo familiare.

Nella giornata di ieri alcune pattuglie di vigili hanno presidiato fin dalla mattina l’abitazione, intimando alla famiglia di andarsene, e solo l’intervento di un picchetto di solidali tra cui alcuni militanti del Progetto Prendocasa ha impedito lo sfratto e permesso di riaprire immediatamente una trattativa. La famiglia è stata quindi ricevuta dal sindaco con cui ha concordato una soluzione alternativa in uno stabile di proprietà pubblica da restaurare, e le modalità di uscita dall’abitazione.

LA DIGNITA’ NON SI SGOMBERA, RESISTERE AGLI SFRATTI, RESITERE ALLA CRISI!