Comunicato del Progetto Prendocasa e dell’Unione Inquilini in merito alla scelta prefettizia di ammettere all’elenco della sospensione dall’ausilio della forza pubblica negli sfratti solo alcuni nuclei e non altri.
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L’ultimo decreto della prefettura del 28 giugno 2017, relativo alla sospensione della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti, conferma la pericolosa tendenza dell’esclusione dalla sospensione di tutti quei nuclei familiari che, nonostante una comprovata emergenza abitativa, non hanno potuto partecipare al bando della morosità incolpevole. Un provvedimento che, di fatto, porterà più di 50 famiglie ad uno scontro con i proprietari di casa, i loro avvocati e le forze dell’ordine chiamate ad intervenire per eseguire gli sfratti.
L’esclusione dalla sospensione è stata motivata dalla Prefettura a seguito della mancata partecipazione o ammissione al bando della morosità incolpevole. Questa motivazione penalizza ingiustamente decine di nuclei familiari che avrebbero voluto partecipare al bando ma che non hanno potuto farlo poiché dal 31 dicembre scorso le domande non possono più essere presentate a seguito della mancanza di fondi da destinare al risanamento del debito degli inquilini. Leggi tutto “Prendocasa e Unione Inquilini: “l’esclusione dalla sospensione della forza pubblica è discriminatoria””

Storia recente della lotta di Sant’Ermete
Un altro sfratto è stato difeso questa mattina nel comune di Cascina. Nonostante gli esponenti dell’amministrazione cascinesi a mezzo stampa e (soprattutto) sui social, vantino di aver rivisto i regolamenti delle graduatorie per escludere “i furbetti”, l’emergenza abitativa colpisce indiscriminatamente tutti, italiani e stranieri senza che l’amministrazione muova un dito, anzi rendendosi corresponsabile di una situazione ormai insostenibile. Per questo, nel primo pomeriggio di oggi, sul corso di Cascina, davanti al Municipio, si è tenuta una conferenza stampa di diversi cascinesi sotto sfratto con il Progetto Prendocasa per denunciare la situazione.
Sta aumentando notevolmente la tensione sociale nel comune leghista cascinese. Ad acuirla è la questione abitativa che sta scoppiando tra le mani dell’incompetente assessore alle politiche sociali e abitative Ziello che stamani su un post sul suo profilo Facebook dava già come eseguito lo sfratto di Houda e i suoi tre minori.
Un bellissimo e partecipato corteo cittadino: “Decide la città”. Questa sigla ha messo insieme tante realtà cittadine che lottano quotidianamente, dai comitati e sindacati inquilini di lotta per la casa agli abitanti dei quartieri popolari, donne in lotta degli spazi femministi occupati dopo l’8 marzo, migranti dei centri di accoglienza, giovani studenti delle scuole superiori, universitari e disoccupati, spazi e palestre occupate della periferia. La manifestazione è partita con più di 500 persone, ha attraversato i Lungarni, il ponte della Vittoria per poi passare da Piazza Guerrazzi e via Benedetto Croce, Piazza Vittorio Emanuele e infine ha raggiunto la piazza del Comune passando da Corso Italia. Molte le persone che si sono aggiunte e hanno preso parola durante tutto il tragitto del corteo, durante il percorso i partecipanti hanno toccato le 1000 unità. In piazza XX settembre tantissimi interventi hanno attaccato la gestione cittadina delle emergenze sociali e dei bisogni sociali e politici portata avanti dall’amministrazione PD.
Un appuntamento previsto per le 11 di questa mattina, come tanti sono quelli che le famiglie concordano con i propri assistenti sociali per essere “aiutati” in caso di difficoltà economica, ha scatenato il panico dei dirigenti della Società della Salute e dell’assessore Capuzzi. Quello che non è stato gradito è il rifiuto della famiglia ai ricatti e alle umiliazioni che le sono stati fatti.
Pubblichiamo di seguito il contributo del Progetto Prendocasa e dell’Unione Inquilini verso il corteo del 10 giugno DECIDE LA CITTA’.
Venerdì due giugno alle ore 17, nel contesto della tre giorni di discussione “in ogni casa nessun rimorso” promossa dal movimento di lotta per l’abitare verso il corteo del 10 giugno, si terrà il dibattito “le mani sulla città”. La “location” sarà dentro l’immobile riaperto della Mala Servanen Jin in via Garibaldi 192. Pubblichiamo di seguito l’invito al dibattito.
A una settimana dallo sgombero di mercoledì 24 maggio riapre le sue porte la Mala Servanen Jin, lo spazio delle donne in lotta occupato a Pisa nella giornata dell’8 marzo. Alle prime luci del mattino un corteo di un centinaio di donne e solidali si è messo in marcia per via Garibaldi raggiungendo il civico 192 e riaprendo lo spazio. Sono state settimane intense di solidarietà e partecipazione: assemblee vissute da centinaia di donne sotto il comune di Pisa, petizioni di abitanti e commercianti di via Garibaldi, la vicinanza delle studentesse e degli studenti del vicino istituto Alberghiero.
Dal 2 al 4 giugno a Pisa, presso la Mala Servanen Jin rioccupata (via garibaldi 192) una 3 giorni per il diritto alla casa, contro la violenza degli sfratti e la rendita immobiliare. Workshop, dibattiti, musica, cibo e socialità. Incontriamoci per organizzare le lotte sul fronte dell’abitare.