All’iniziativa hanno partecipato anche alcune delle sigle che fin da subito hanno sostenuto la campagna contro lo sgombero: l’Unione Inquilini, il Progetto Rebeldia, i Cobas, Tijuana Project.
Di seguito il comunicato delle famiglie occupanti:
Giovedì mattina abbiamo ricevuto le prime notifiche del sequestro preventivo dell’immobile di via Marsala, che potrebbero portare allo sgombero della palazzina che da più di un mese è la nostra casa. Nelle motivazioni allegate al provvedimento, il GIP De Palma scrive che l’immobile deve essere sgomberato perché non è dimostrata “l’urgenza assoluta e improrogabile di procurarsi un alloggio, che sola avrebbe potuto rendere necessaria l’occupazione”. Contro questa ordinanza abbiamo già presentato un ricorso legale, che dimostra il contrario: gli sfratti, la disoccupazione, le difficoltà ad arrivare alla fine del mese ci hanno portato alla scelta dell’occupazione e la nostra effettiva emergenza abitativa è stata riconosciuta anche dal Comune, che con una mozione del Consiglio ha rivolto un “pressante appello” all’Autorità preposta affinché lo sgombero non venga eseguito, sottolineando che lo stabile di via Marsala non ha e non avrà per anni alcuna pubblica utilità.
Ma anche il mondo dell’associazionismo, una parte della politica istituzionale, le realtà di movimento, i sindacati di base, i sindacati inquilini, si sono schierati dalla parte di chi è in emergenza abitativa e contro l’arroganza di chi, come Pampana, tiene sfitto un immenso patrimonio immobiliare, speculando sui bisogni.
La vicenda di via Marsala, infatti, è il simbolo di una situazione sempre più diffusa in città: da una parte la morosità, gli sfratti, le difficoltà di chi non riesce ad arrivare a fine mese, dall’altra la lobby del mercato immobiliare, che impone affitti da usurai, evade sistematicamente le tasse con affitti al nero, droga il mercato congelando gli immobili. La speculazione che sta dietro alla palazzina che abbiamo occupato è la stessa che mette a rischio gli spazi sociali, che costringe gli studenti universitari a pagare affitti altissimi per case fatiscenti, che porta sempre più famiglie a non riuscire più a pagare l’affitto.
Per questo l’appello contro lo sgombero ha ricevuto in pochi giorni moltissime adesioni di collettivi politici, associazioni, partiti, singole personalità cittadine, come il prof. Adriano Prosperi e il prof. Piero Floriani (sindaco di Pisa dal ’94 al ’98).
Per questo ieri allo stadio è stato esposto uno striscione contro lo sgombero di via Marsala.
Forti del sostegno di una parte così larga della città, indiciamo per sabato 24 aprile un corteo cittadino che porti in piazza tutti quegli studenti, lavoratori e migranti che non vogliono più stare in silenzio e che invece vogliono lottare per il diritto alla casa e contro tutti i Pampana di questa città.
Alla vigilia dell’anniversario della liberazione, via Marsala che resiste è la Pisa che resiste: alla speculazione, alla repressione, alle intimidazioni, alla crisi!
Le famiglie di via Marsala