Un contributo politico su emergenza abitativa e servizi sociali.
Dopo anni di lotta per la casa, si fa sempre più necessaria una critica politica alla gestione dell’emergenza abitativa.
Quello che emerge dai comportamenti di rifiuto che si avviano a diventare vere e proprie ribellioni, è la mancanza di strumenti adeguati e la cronica assenza di risposte che l’istituzione della Società della Salute applica nei confronti di tutti quelli che si trovano – nei fatti – a rischio di non avere più un tetto sulla testa. Parliamo, nel solo nostro comune, di più di un migliaio di sfratti esecutivi, e di un numero in spaventosa crescita dei nuclei familiari che si dividono o cercano “soluzioni” di fortuna (camper e roulotte, ospitalità da parenti, sovraffollamento di piccoli garage, mobilità tra un dormitorio e l’altro della regione). Chi ha o sta per avere lo sfratto; chi è al primo o al decimo acceso e si trova a confrontarsi direttamente con ufficiali giudiziari, poliziotti energumeni e avvocati di padroni di casa; chi è in mezzo alla strada o ospite da qualche familiare, subisce sempre la stessa umiliazione ed il sentimento di impotenza di non trovare dalle istituzioni nessuna strada che sia di dignità e di emancipazione. Leggi tutto “Contro il welfare del debito”

Pisa – Oggi è stata una giornata significativa di mobilitazione. Decine di persone sotto sfratto, insieme al Progetto Prendocasa, hanno manifestato con cartelloni, striscioni e tende presso la Società della Salute – zona pisana. Dalle 9 di mattina fino alle 13 la variegata presenza di donne e uomini che vivono l’emergenza abitativa ha messo in luce la mancanza istituzionale di risposte e di strumenti al fenomeno dell’emergenza abitativa. Circa mille sentenze di sfratti esecutivi, a fronte di migliaia di case sfitte e di decine di immobili pubblici messi in vendita nei vari piani di alienazione portati avanti per favorire le solite speculazioni private.
Verso le 13 di oggi sono stati occupati una serie di edifici -in totale 13- tutti stabili vuoti ed abbandonati all’interno della metropoli romana. Un vero e proprio tsunami che quest’oggi si è abbattuto sulla città e che rappresenta la continuità con un percorso ben preciso per il diritto all’abitare che a Roma ha già dato i suoi frutti nei mesi passati. L’intento è chiaro: sottrarre spazi e fonte di speculazione a chi pensa al proprio profitto nel momento in cui sulla città si vuole nuovamente rigettare tonnellate di cemento con una sfilza di delibere urbanistiche, l’ennesimo saccheggio che la città di Roma tenta di attuare sulle spalle dei cittadini e cittadine. La grande giornata di lotta oggi a Roma, dimostra come sia possibile e necessario riappropriarsi di spazi. La giornata di oggi ben si lega anche con le mobilitazioni territoriali che quest’oggi si svolgono in Campania e nel Lazio, contro le discariche, gli inceneritori e contro le nocività che mirano a distruggere territori e salute, ancora una volta, per far emergere un’altra idea di metropoli, un’altra idea di territorio.
Questa mattina alle 9.00 quando l’ufficiale giudiziario si è presentata in via Rosmini nei pressi della stazione di Viareggio, si è trovata davanti un folto schieramento di attivisti della brigata di solidarietà antisfratto (formata da militanti, inquilini sotto sfratto e persone solidali) incordonati davanti al portone di casa che ha impedito l’esecuzione dello sfratto di una famiglia di 4 persone (marito, moglie e due figli). Gli attivisti e la famiglia non si sono fatti intimidire nè dall’atteggiamento arrogante e provocatorio dell’ufficiale giudiziario, che invitava la polizia ad identificare tutti i solidali giunti al presidio, nè dalla presenza della digos locale.
Con l’occupazione dell’ex cinema Ariston, in via turati a Pisa, prende il via la quarta edizione dello Zap!Festival, il meeting di resistenza urbana promosso ogni anno dalle realtà antagoniste cittadine. La scelta del posto non è affatto casuale. Il cinema Ariston è infatti lo spazio, sfitto da anni e riaperto più volte dal movimento, in cui è terminato il
Non finiscono mai di lottare le lavoratrici Sodexo: che si parli di lotte collettive sul posto di lavoro contro i licenziamenti oppure di resistenza personale agli sfratti, la necessità di reagire alla crisi diventa sempre di più vera prospettiva di vita da socializzare, organizzare e massificare.
Questa mattina un nutrito gruppo di occupanti del Movimento di lotta per la casa, insieme a rifugiati provenienti dalla Libia, si è impossessato nuovamente di un ex albergo vuoto da anni. Tutti gli occupanti provengono dalla Libia, fino a due anni fa avrebbero fatto volentieri a meno di arrivare in Italia senza soldi e senza lavoro. Per chi si fosse già scordato di questa guerra, ci pensiamo noi a rinfrescargli la memoria.
Giornata movimentata per i comitati dell’ex Caserma Occupata impegnati su più fronti.
Ieri pomeriggio è avvenuto quello che gli occupanti, ormai sfollati da una settimana, dicevano dal 29 dicembre scorso quando la trave portante aveva ceduto: il tetto è letteralmente crollato, causando un enorme squarcio di 20 metri quadrati nel soffitto di tre appartamenti su sette; solo poche ore prima i vigili del fuoco erano intervenuti per prendere le ultime cose importanti di chi ci abitava.