Nelle assemblee pubbliche che si sono svolte nello stabile occupato, a cui
hanno partecipato anche alcuni abitanti di Riglione, si è parlato a lungo della
proposta degli occupanti di destinare ad un uso sociale e collettivo gli
spaziosi fondi vuoti al piano terra. Leggi tutto “Uno spazio per i bambini”
Cosa succede in via Marsala
I primi effetti dell’occupazione di via Marsala sono
sotto gli occhi di tutti: le famiglie, insieme alla persone solidali con la
loro situazione, hanno ripulito buona parte del giardino e svuotato tutto il
garage allagato, levando una situazione di degrado evidente nel quartiere;
contemporaneamente hanno cominciato ad arredare e a vivere nelle case
abbandonate da anni e mai utilizzate. Leggi tutto “Cosa succede in via Marsala”
Riglione a fianco degli occupanti: aggiornamenti da via Marsala
quartiere per un’assemblea di presentazione e confronto. Fin dalla
giornata di ieri l’occupazione degli otto appartamenti ha ricevuto la
solidarietà e l’appoggio di numerosi abitanti del paese. L’assemblea di
oggi ha confermato la volontà degli abitanti di Riglione di non stare
soltanto a guardare, ma di capire e di interagire con il Progetto. Leggi tutto “Riglione a fianco degli occupanti: aggiornamenti da via Marsala”
IL PROGETTO PRENDOCASA METTE A SEGNO UNA NUOVA OCCUPAZIONE
del Progetto Prendocasa ha occupato uno stabile in Via Marsala a
Riglione, nella periferia sud di Pisa, che da oggi ospiterà nove nuclei
familiari. L’edificio è di proprietà di Pampana, uno dei più importanti
palazzinari del pisano, costruito nel 2002 e mai affittato. Da quasi
otto anni questo palazzo rappresenta una vergogna per tutta la zona di
Riglione: nove appartamenti lasciati al degrado, di proprietà di una
piovra che possiede centinaia di appartamenti sfitti in città.
Partecipanti attivi all’occupazione diversi abitanti del quartiere, dal
quale il progetto ha da subito ricevuto sostegno e solidarietà.
Dopo un primo approccio con le forze dell’ordine gli occupanti hanno
avuto un contatto con la proprietà che, forse spaventata dalla
determinazione delle famiglie e da una eventuale sovraesposizione
mediatica, non ha escluso la possibilità di aprire una trattativa
sull’immobile. Nei prossimi giorni si capiranno le reali intenzioni
della proprietà.
Già chiarissime invece le intenzioni degli occupanti, decisi a non
abbandonare l’immobile senza prima avere soluzioni alternative.
Leggi tutto “IL PROGETTO PRENDOCASA METTE A SEGNO UNA NUOVA OCCUPAZIONE”
Progetto prendocasa: nuovo picchetto antisfratto
dall’ultima esecuzione di sfratto, bloccata dai militanti del progetto
prendocasa, nei confronti di una famiglia italiana “colpevole” di non
essere
riuscita a pagare l’affitto da capogiro (700 euro al mese). Dalle 8
della
mattina la famiglia insieme a decine di solidali, occupanti di case,
studenti,
precari, ha picchettato la propria abitazione in attesa di affrontare
per la
terza volta l’ufficiale guudiziario, la proprietà dell’immobile e la
forza
pubblica. Il presidio antisfratto è durato fino alle 18, quando la
proprietà accompagnata
a quattro volanti dei carabinieri sono giunti all’immobile, ma subito
sono
stati bloccati ed obbligati a prorogare ulteriormente la data
dell’esecuzione
forzosa dello sfratto, causa problemi di “ordine pubblico”. Una
resistenza
sociale quella di oggi che ha costretto di nuovo la proprietà a
“prendere
tempo”, in attesa che la famiglia ed il progetto di riappropriazione del
diritto all’abitare abbiano garantito la casa. Da notare come le
istituzioni
del comune di Cascina e della provincia di Pisa siano state per
l’ennesima
volta sorde ed incapaci di portare avanti qualsiasi proposta reale di
mediazione abitativa. La data del prossimo sfratto è fissata per il 16
marzo;
se le istituzioni e la proprietà seguiteranno a latitare e a non
garantire la
casa a questa famiglia, il movimento di tutte quelle persone coinvolte
nella
battaglia contro gli sfratti non mancherà sicuramente di fornire la
giusta e
doverosa risposta a questa crisi: opposizione sociale e
riappropriazione!
Leggi tutto “Progetto prendocasa: nuovo picchetto antisfratto”
Abitare nella crisi – 12 13 14 marzo a Firenze
Firenze 12-13-14 Marzo 2010
Convegno dal Basso: Incontro Nazionale dei Movimenti per il diritto
all’Abitare
del “libero” mercato della casa, con gli affitti e i mutui alle stelle, con
gli sfratti ed i pignoramenti, con la svendita del patrimonio pubblico, le
privatizzazioni dei servizi, la cementificazione e la mercificazione dei
nostri territori, l’assenza endemica di un’edilizia pubblica e sostenibile.
Significa avere sulle proprie spalle di precari e precarie e pagare con le
dismissioni ed i licenziamenti il vero prezzo della crisi, mentre le
banche, i palazzinari e la politica si ingozzano e speculano sulle nostre
vite. Troppo spesso significa morire di lavoro, altre volte rimanere sotto
le macerie delle case dello studente, delle scuole, delle nostre case.
Abitare nella crisi significa affrontare un razzismo di stato che diviene
sempre più strumento di dominio, sistema di segregazione culturale e
sociale, con città militarizzate, carceri stracolme e nuovi lager dove
rinchiudere storie e vite migranti (e chi tace è sempre più complice).
Abitare nella crisi vuol dire districarsi quotidianamente nella gigantesca
giungla della precarietà sociale, affrontare condizioni sempre più dure di
sfruttamento, umiliazione, repressione.
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Bologna: occupati 18 alloggi
Contro l’emergenza abitativa
Oggi sabato 13 febbraio, operai,
precari, disoccupati in emergenza abitativa hanno occupato uno stabile di
proprietà comunale in via del Vivaio (località Pioppa, Bologna), dove ormai da
anni erano sfitti 18 appartamenti. Questa occupazione è un’azione di
riappropriazione popolare della cosa pubblica. Di fronte all’emergenza
abitativa è scandaloso che non si valorizzi il patrimonio pubblico, per
intervenire efficacemente sul disagio abitativo. L’occupazione di oggi è il
tentativo di trovare un
alloggio per tutte quelle famiglie di sfrattati che sono stati travolti dalla
crisi economica che ha investito anche la nostra regione, vista la cronica
mancanza di case popolari ed un mercato privato inaccessibile. Leggi tutto “Bologna: occupati 18 alloggi”
CASCINA: IL VERO SCANDALO SONO GLI SFRATTI
Ieri, 11 febbraio 2010, più di
cinquanta persone si sono ritrovate in Via di Mezzo Sud, nel comune di Cascina,
ed hanno difeso uno sfratto per morosità di una famiglia.
La famiglia italiana è composta
da padre, madre, figlia e vive da più di un anno in questa casa: a causa del
licenziamento del padre e della precarietà lavorativa della figlia, i 600 euro
di affitto per un appartamento di 50 metri quadrati sono diventate impossibili
da pagare. Parte così l’iter dello sfratto, chiesto dai padroni della casa.
Nonostante l’inserimento, con punteggio di 9 punti, nella graduatoria per l’assegnazione
di casa popolare, la famiglia vive da sola tutto l’iter che la conduce al primo
sfratto esecutivo, dello scorso 4 febbraio. Proprio lo stesso giorno dello
sfratto muore prematuramente la seconda bambina della famiglia, partorita dopo
6 mesi di gravidanza in condizioni di grave trascuratezza del personale
medico-sanitario dell’ospedale di Pisa. Da quel giorno la famiglia è impegnata
in una lotta per ristabilire le vere cause del decesso della piccola bambina ed
accertare le responsabilità dei dottori nella dinamica generale di
trascuratezza e negligenza di questa triste vicenda. In questa situazione la prima proroga di una
settimana concessa alla famiglia dall’ufficiale giudiziario (sotto la pressione
della proprietà) appare ancora più
ipocrita e meschina. Non solo quindi alla famiglia è stato strappato il diritto
alla salute e alla cura, ma ha dovuto immediatamente fare i conti con la
prospettiva di essere buttata fuori di casa senza che gli fosse proposta alcuna
soluzione alternativa. L’ufficiale
giudiziario quindi aveva fissato lo sfratto esecutivo per giovedì 11 febbraio, con l’utilizzo della
forza pubblica in caso di resistenza. Leggi tutto “CASCINA: IL VERO SCANDALO SONO GLI SFRATTI”
Progetto prendo casa: resistenza sociale contro gli sfratti
Ieri mattina a Cascina (Pisa) il
picchetto antisfratto del Progetto Prendocasa ha impedito all’ufficiale
giudiziario di eseguire l’ordinanza di sfratto nei confronti di una famiglia.
Subito dopo circa settanta persone hanno occupato la sede del comune.
Si è conclusa in tarda
giornata di ieri la mobilitazione per il
diritto all’abitare che ha visto impedire uno sfratto di una famiglia italiana,
composta da padre, madre e figlia, nel comune di Cascina, nella provincia di
Pisa.
Già dalle prime ore del mattino
più di cinquanta persone si sono radunate a casa della famiglia che avrebbe
dovuto essere sfrattata per non essere riuscita a pagare l’affitto negli ultimi
mesi. All’arrivo dell’ufficiale giudiziario, delle volanti della polizia
municipale, della proprietà privata immobiliare e del suo avvocato, il
picchetto ha impedito fisicamente lo sfratto ottenendo un primo obiettivo di
proroga di 15 giorni. Successivamente i manifestanti e la famiglia hanno
occupato la sala dell’ufficio comunale di Cascina, il cui assessore alle
politiche abitative si è dimesso nei giorni scorsi travolto da imputazioni
giudiziarie di favoreggiamento e concussione nell’assegnazione di alloggi
comunali. Dopo alcuni momenti di tensione con i vigili urbani, i manifestanti hanno ottenuto un incontro con
il Sindaco Franceschini per individuare percorsi di inserimento abitativo. Ma
il movimento per la riappropriazione del diritto alla casa non starà a
guardare, né nutre particolari speranze in istituzioni che hanno latitato fino
ad ora. L’attenzione rimane alta, e l’organizzazione del prossimo picchetto
antisfratto per il 25 febbraio è già iniziata coinvolgendo la vasta rete
sociale di cui il movimento dispone.
Leggi tutto “Progetto prendo casa: resistenza sociale contro gli sfratti”