Una sentenza importante quella di ieri nei confronti di Massimo, abitante di Sant’Ermete e membro del comitato di lotta che alcuni anni fa entrò in una delle troppe case abbandonate del quartiere rivendicando il suo diritto a una vita dignitosa.
Per anni Massimo aveva vissuto, sempre nel quartiere di Sant’Ermete, nella cantina della casa della madre Maria; la madre non aveva possibilità di ospitarlo nel suo appartamento, perché lei era già costretta in una situazione di grave sovraffollamento. Oltretutto l’Apes era a conoscenza della situazione e percepiva un ulteriore canone d’affitto dalla famiglia perché la cantina era “abitata”!
Dopo l’ennesimo allagamento della cantina, ormai stufo della situazione e sostenuto da tutti gli abitanti del quartiere, Massimo ha deciso di entrare in una delle decine di case vuote per sistemarla e viverci in maniera più salubre e dignitosa. Leggi tutto “Occupò una casa per necessità, il Tribunale lo assolve”

Pubblichiamo di seguito un dettagliato resoconto redatto dalla Comunità di quartiere Sant’Ermete al termine dell’incontro avvenuto il 12 luglio con i rappresentanti di Apes e Ufficio Casa.
Pubblichiamo di seguito alcune riflessioni della comunità di quartiere Sant’Ermete in vista dell’incontro di venerdì 12 luglio con APES.
Ieri pomeriggio alcune famiglie in emergenza abitativa, alloggiate in affittacamere a spese dei servizi sociali, hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare la gravissima situazione. Sono le famiglie che il giorno prima avevano provato a incontrare l’assessore alla casa, che però aveva evitato ogni tipo di confronto.
Ieri pomeriggio tre famiglie in emergenza abitativa, da tempo “parcheggiate” in affittacamere in situazioni ormai non più sostenibili, si sono recate ai servizi sociali chiedendo un incontro. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sospensione (a causa dell’incompatibilità del regolamento comunale) della graduatoria con cui speravano di ottenere un alloggio. L’assessore alla casa Gianna Gambaccini, presente sul posto, non ha voluto incontrare le famiglie, fuggendo fra le proteste.
Pubblichiamo di seguito il resoconto del Consiglio di Quartiere di Sant’Ermete che si è tenuto sabato 18 maggio. Dopo lo stato di agitazione permanente lanciato lo scorso marzo viene lanciato un secondo ciclo di mobilitazione.
Sempre più estesa la mobilitazione del quartiere di Sant’Ermete, in stato di agitazione ormai da molte settimane per il mancato rispetto del Comune degli impegni presi sulle case nuove e per ottenere la messa in sicurezza del cavalcavia.
Una vicenda vergognosa quella che ha avuto luogo ieri pomeriggio a Titignano, nel Comune di Cascina, dove la signora Rosetta vive da oltre 25 anni in una casa che a stento si regge in piedi. La donna, in carico ai servizi sociali e in graduatoria per le case popolari, è stata nel corso degli ultimi mesi rimbalzata da un ufficio all’altro, senza che nessuno si prendesse l’onere di risolvere la sua situazione: un appartamento evidentemente inagibile, dove comunque pagava regolarmente il canone di affitto.
Per il quarto martedì consecutivo gli abitanti di Sant’Ermete hanno bloccato il cavalcavia del quartiere, rivendicando il rispetto degli impegni presi e immediatamente disattesi dall’amministrazione comunale sullo spinoso tema delle nuove case popolari.
Ieri pomeriggio si è svolto il terzo atto della protesta degli abitanti di Sant’Ermete; con il consueto gilet giallo circa cento persone hanno rallentato il traffico in più punti per oltre un’ora. Per questa terza giornata è stata chiesta la solidarietà anche agli automobilisti che subivano il disagio; non si è trattato infatti di WhatsApp Image 2019-03-26 at 20.53.03un vero e proprio blocco, ma di un rallentamento delle macchine provenienti dai due cavalcavia e dalla via Emilia, durante il quale venivano spiegate le ragioni della protesta. Agli automobilisti, tantissimi, che si dicevano solidali con le motivazioni del quartiere, veniva appeso un nastrino giallo allo specchietto e chiesto di suonare il clacson passando vicino alla rotonda.