Ieri pomeriggio si è tenuto un incontro tra il comitato di Sant’Ermete, il Comune di Pisa, nella persona dell’assessore Gambaccini, e i dirigenti dell’Apes. E’ trascorso poco più di un mese dal protocollo agli uffici Apes del progetto “Comunità di Quartiere”, votato dalla schiacciante maggioranza degli abitanti delle case popolari nel referendum autorganizzato di giugno.
L’incontro di ieri, secondo i membri del comitato, ha sancito diversi risultati positivi, frutto di anni di lotta contro la devastazione e i tentativi di ghettizzazione del quartiere. Impegni precisi e date per nuovi incontri, che dovranno però portare a fatti e azioni concrete, poiché gli abitanti di Sant’Ermete sono ormai più che abituati a lottare e non farsi illudere da promesse che sono state volta volta tradite.
Nello specifico le istituzioni hanno ammesso il problema del nuovo progetto esecutivo, basato su alloggi di una sola camera; la dimensione delle case sarà invece stabilita in relazione alle famiglie che le dovranno abitare, confrontando i dati a disposizione del Comune con il censimento realizzato dal comitato di quartiere; il progetto, inoltre, sarà completamente rifinanziato e portato a termine: tutti i vecchi palazzi del quartiere saranno abbattuti e ricostruiti. Nel frattempo, però, non si può accettare che gli alloggi dei vecchi palazzi siano lasciati vuoti, né che siano assegnati in sovraffollamento per emergenza come è stato fino a poco tempo fa. E’ necessario un nuovo protocollo che porti all’assegnazione degli appartamenti vuoti in maniera dignitosa e rispettando anche le esigenze del quartiere.
Un’ultima, importantissima, questione che è stata discussa è quella dell’esonero: molti abitanti di Sant’Ermete hanno negli scorsi anni iniziato ad autoridursi il canone di affitto, in seguito a una serie di perizie che hanno dimostrato l‘inagibilità degli appartamenti. Adesso, con l’approvazione della nuova legge regionale, finalmente, sarà possibile ricalcolare l’affitto a tutti gli assegnatari ERP che hanno vissuto per anni in case fatiscenti e non a norma.
Una serie di impegni precisi, dunque, che saranno ridiscussi con il comitato in altri incontri già calendarizzati tra gennaio e febbraio; impegni che devono,finalmente sfociare in una concretezza e nella soddisfazione dei bisogni per quelli che non vogliono più essere considerati “cittadini di serie Z”.