E’ una cosa purtroppo già successa in passato ma che non deve smettere di suscitare vergogna: questa mattina per eseguire lo sfratto di Mario in via di Pratale la proprietà, oltre alla forza pubblica, ha mobilitato un gruppo di buttafuori provenienti da Savona, una vera e propria squadraccia per intimorire e all’occorrenza affrontare le famiglie accorse al picchetto.
La situazione di Mario è tristemente nota: truffato dopo la firma di un nuovo contratto mai registrato dalla proprietà (situazione che sta seguendo un suo iter giudiziario con una nuova udienza nelle prossime settimane) si è ritrovato con o sfratto. A nulla sono false negli scorsi mesi i tanti tentativi di mediazione con i proprietari dell’alloggio, palazzinari che possiedono diversi immobili anche in altre città, e che hanno rifiutato sia il contributo del bando per la morosità (8000 euro circa), sia i contributi stanziati una tantum dal servizio sociale. L’unica volontà era quella di eseguire lo sfratto, con la tipica arroganza di chi pensa di poter sempre e comunque calpestare la dignità altrui grazie ai propri soldi.
Solo i picchetti anti-sfratto hanno permesso a Mario in questi mesi di mantenere un tetto sopra la testa; e adesso che sembra profilarsi all’orizzonte una soluzione, con la possibilità di un nuovo alloggio e un contributo dei servizi sociali, i proprietari hanno pensato bene di pressare per l’esecuzione immediata, mobilitando appunto la propria “milizia privata”.
Operazione che non ha minimamente intimidito i partecipanti al picchetto che, forti delle proprie ragioni, sono riusciti a ottenere un nuovo rinvio; Mario avrà quindi il tempo di entrare nel nuovo alloggio.