Sta per cadere la pietra tombale sul tanto millantato progetto di riqualificazione del quartiere di Sant’Ermete. Un intero quartiere, preso in giro per anni dal Partito Democratico (che ha fondato ben due campagne elettorali su promesse e menzogne riguardo alle case nuove), si troverà ben presto a presentare il conto.
Quello che nelle promesse degli assessori a caccia di voti doveva trasformarsi un quartiere con case all’avanguardia e spazi verdi per le famiglie, continua a rimanere una delle zone più degradate della città, abbrutita da un cantiere che rappresenta un vero e proprio buco nero in mezzo alle case abitate.
Nella mattinata di mercoledì gli abitanti del quartiere sono tornati per la seconda volta a Firenze, al palazzo della Regione (dove alcune settimane fa erano stati aggrediti e caricati dalla celere); la mozione sull’esonero dell’affitto è stata infine votata, e con ben poca sorpresa il PD l’ha bocciata. In sostanza le istituzioni pretendono che le famiglie continuino a pagare l’affitto nonostante vivano in case non a norma e inagibili, dove non vengono effettuate manutenzioni usando come scusa un progetto di riqualificazione complessivo che però non viene realizzato. L’ennesimo insulto alla dignità degli abitanti del quartiere!
Nella giornata di ieri, dunque, Sant’Ermete ha deciso di rivolgere le proprie giuste rivendicazioni verso uno dei responsabili di questa situazione: gli abitanti del quartiere hanno messo in atto una protesta all’Apes, colpevole di amministrare i condomini popolari e gli spazi limitrofi con trascuratezza e lasciandoli all’abbandono.
I problemi sono molteplici: dai rifiuti (nel quartiere non sono stati forniti cassonetti idonei per la differenziata) alla manutenzione degli appartamenti (non effettuata); più in generale tutti gli interventi che sono stati rimandati in nome di un progetto di riqualificazione che però continua a slittare, anno dopo anno, e che ormai se anche venisse realizzato sarebbe ben distante dalle promesse originarie.
Da Sant’Ermete sono stati simbolicamente riversati negli uffici dell’Apes alcuni sacchi di spazzatura; la protesta si è conclusa alcune ore più tardi, dopo aver ottenuto un incontro con la dirigenza dell’ente per discutere di queste problematiche.