Questo pomeriggio il comitato per il diritto alla casa cittadino ha organizzato una protesta mobile nel centro storico: con fischietti, cartelloni, megafono e la bandiera rossa “STOP sfratti, sgomberi e pignoramenti” si sono diretti inizialmente al Duomo, sotto la Torre, dove hanno parlato con i tanti turisti presenti. Le famiglie hanno voluto far conoscere l’altro volto della città, quello fatto di prepotenze e minacce, violenza e sfratti, umiliazioni e povertà. Nella perfetta Piazza dei Miracoli è calato per una mezz’ora uno spaccato di realtà a cui i turisti non sono abituati quando visitano la città.
Poi il rumoroso presidio ha attraversato via Santa Maria ed ha raggiunto la sede di Confedilizia. Nei giorni scorsi l’organizzazione che tutela gli interessi dei proprietari di case e i costruttori di immobili si era opposta alla richiesta della sospensione degli sfratti, dichiarando che le famiglie devono essere sfrattate in quanto i proprietari degli immobili hanno legalmente avviato i percorsi giudiziari per il rilascio delle loro proprietà. E poco importa se a pagarne le conseguenze sono famiglie con minori che a causa della crisi, della perdita del lavoro o degli stipendi da fame non hanno più potuto pagare i costosissimi canoni di locazione.
Qui il comitato ha consegnato una lettera di richiesta di incontro a Confedilizia per discutere su i diritti degli inquilini; sugli affitti a canone concordato e sul vero utilizzo dell’Agenzia Casa come vera possibilità abitativa e non solo come propaganda del Comune.
La stessa richiesta di incontro è stata poi consegnata alla sede di Apes e Ufficio Casa in via Fermi dove le famiglie in emergenza abitativa hanno denunciato le politiche abitative di questo ente che preferisce murare con porte blindate le case popolari vuote.
La protesta è terminata con l’annuncio di una grande assemblea cittadina che si terrà in piazza Mazzini, di fronte alla Prefettura, venerdì 28 aprile alle ore 16, dove tutte le famiglie con lo sfratto potranno prendere parola e organizzarsi al meglio per quando la sospensione temporanea degli sfratti sarà terminata. Il 13 maggio infatti questa sospensione sarà finita e gli ufficiali giudiziari e le forze dell’ordine potranno riprendere l’esecuzione forzosa dei provvedimenti.
La manifestazione di oggi non è casuale. La sospensione degli sfratti non è stata data a tutte le famiglie: alcuni comuni come quello di San Giuliano, Vecchiano e Santa Maria a Monte non sono stati presi in considerazione, mentre per Pisa e Cascina la sospensione ha valore fino al 13 maggio. Le famiglie a cui è stato applicato il provvedimento del Prefetto sono quelle che nel 2016 hanno potuto fare la domanda per il bando della morosità incolpevole, mentre quelle che hanno contratto lo sfratto nel 2017 non avranno la sospensione. Confedilizia ha espressamente dichiarato che le famiglie non ammesse al bando morosità non goderanno della sospensione; ma queste famiglie non è che non sono state ammesse, semplicemente non potevano parteciparvi perchè nell’anno precedente non avevano contratto lo sfratto.
Insomma, l’ente che tutela gli interessi economici dei proprietari, si è imposta sulla decisione finale del Prefetto e sulla richiesta della Commissione Territoriale Sfratti di cui fanno parte gli assessori dei comuni e i sindacati inquilini.
Questo esito della sospensione dimostra quanto gli assessori dei vari comuni si sono piegati completamente alle volontà di chi vuole continuare a lucrare sulla vita delle persone che fanno mille sacrifici per poter pagare quelle 500-600-700 euro di affitto ai loro proprietari. E’ evidente quanto sembrano contare di più i guadagni dei proprietari di alloggi che i diritti degli inquilini ed oggi le famiglie lo hanno detto chiaramente: “è ora che anche i ricchi inizino a fare dei sacrifici, faranno un giorno in meno di vacanze. Noi non siamo più disposti a pagare così tanto. Vogliamo pagare in base alle nostre possibilità un affitto equo per il nostro reddito”.
Il presidio si è concluso con l’annuncio del prossimo picchetto anti-sfratto previsto per il 28 aprile. Quella mattina l’ufficiale giudiziario farà visita ad una persona disabile esclusa dalla sospensione degli sfratti. Il pomeriggio dello stesso giorno un’assemblea pubblica rilancerà la lotta per il diritto alla casa, per l’abbassamento del costo degli affitti e per l’assegnazione di tutte le case popolari vuote blindate dal Comune.