A Pisa la maggioranza PD, messa alle strette, ha scelto di obbedire a capo chino alle direttive ricevute dall’alto, sostanzialmente avallando la legge regionale Saccardi sulla casa. Contestazione e fischi da parte dei comitati presenti al consiglio comunale aperto.
Si è tenuto questo pomeriggio a Pisa il consiglio comunale aperto per discutere della legge Saccardi; appuntamento al quale anche l’assessore regionale era stata invitata a partecipare, ma che ha preferito disertare per evitare contestazioni. Effettivamente in città da diverse settimane in numerose occasioni è stata manifestata ostilità nei confronti di una proposta di legge che andrebbe a smantellare il diritto alla casa in Toscana.
Al consiglio comunale hanno preso parola diversi soggetti fra cui sindacati inquilini e il Coordinamento Quartieri Popolari Riuniti, da tempo in prima linea contro sfratti ed emergenza abitativa. Tutti i soggetti coinvolti hanno duramente espresso contrarietà verso questa legge, che cancellerà i punti per lo sfratto dalla graduatoria ERP, aumenterà i motivi di decadenza dal diritto alla casa popolare, escluderà dai bandi chi non ha cinque anni di residenza consecutiva nello stesso comune. Nei giorni scorsi sia una commissione tecnica della Regione Toscana che il consiglio comunale di Livorno hanno espresso netta contrarietà nei confronti di questo provvedimento.
Per oltre cinque ore diverse decine di persone hanno presidiato la sala consiliare; famiglie sotto sfratto ed abitanti dei quartieri popolari hanno preteso una presa di posizione chiara da parte dell’amministrazione comunale nei confronti di un dispositivo che andrà a impoverire migliaia di persone in tutta la regione.
Tuttavia è divenuto ben presto chiaro che gli interessi di partito avrebbero prevalso sui diritti della cittadinanza; con una serie di patetici interventi alcuni esponenti del PD e l’assessore alla casa Ylenia Zambito hanno alzato gli scudi nei confronti della regione provando a rigettare le critiche alla legge e proponendo delle pavide modifiche.
E’ servito un grande esercizio di retorica, una vera e propria arrampicata sugli specchi, per difendere l’indifendibile, visto che la stessa maggioranza a dicembre aveva votato, contro una direttiva della stessa Saccardi, per il riconoscimento dei punti per morosità incolpevole nel bando ERP. Argomentazioni prive di qualsiasi pudore e veramente offensive nei confronti delle persone che ascoltavano, molte dei quali in emergenza abitativa, quando l’assessore Zambito è arrivata ad affermare il valore di una legge del genere poiché la maggior parte delle persone “si fa fare lo sfratto apposta per avere la casa popolare”.
Il risultato finale ha segnato l’ennesima pagina di vergogna del PD pisano, un ceto politico ormai allo sbando, lacerato dai conflitti interni, che prova a tenere in piedi una giunta in piena crisi dopo il recente rimpasto. La mozione, basata sul buonsenso, e votata da tutte le opposizioni, che chiedeva alla regione di rinviare la discussione di questa legge a dopo le elezioni (visto che un provvedimento del genere non può essere scritto e approvato in fretta e furia due mesi prima della chiamata alle urne) è stata bocciata. E’ stata invece approvata, tra i fischi dei presenti, un’altra mozione che ribadiva l’importanza di questa legge seppur ponendo qualche dubbio su alcuni dettagli.
La rabbia delle persone che assistevano si è sfogata in una breve contestazione, sciolta al grido “Ci vediamo nei quartieri!”. Perché se la legge Saccardi verrà approvata, all’amministrazione comunale spetterà l’ingrato compito di renderla applicabile sul territorio e a quel punto ognuno sarà messo veramente di fronte alle proprie responsabilità.
Nel frattempo la partita si gioca a Firenze, dove la mobilitazione prosegue incessante, verso il corteo della prossima settimana.