Viareggio. Occupata casa FS a 5 anni dalla strage

A cinque anni dalla strage ferroviaria di Viareggio appare palese come questo Stato non sia in grado di dare risposte a chi chiede verità e giustizia. Il dolore dei famigliari per quella tragedia, che costò la vita a trentadue persone innocenti, è vivo e si somma alla rabbia cresciuta nel vedere la rinuncia da parte dello Stato costituirsi parte civile, premiando gli imputati in quel processo. Mauro Moretti l’ex amministratore delegato (A.D.) di FS è stato, vergognosamente, promosso ad A.D. di Finmeccanica vedendo moltiplicare notevolmente il suo stipendio. Il signor Moretti lascia il posto ad un altro imputato Michele Mario Elia, già capo di Rfi. L’amarezza dei famigliari delle vittime è palpabile perchè tutti quelli che hanno avuto a che fare con la gestione delle ferrovie negli ultimi anni o sono rimasti al loro posto o sono stati promossi. La strage di Viareggio non è stata una fortuita casualità ma il risultato di scelte politiche che hanno visto privatizzazioni, tagli e smantellamenti.
Le FS da anni svendono la sicurezza e il loro patrimonio per favorire operazioni speculative. Per protestare contro la svendita degli immobili delle FS e per riaffermare il diritto all’abitare la Brigata Sociale Anti Sfratto e l’Unione Inquilini hanno deciso proprio alla vigilia di questa strage di riappropriarsi di uno spazio lasciato in stato di abbandono e degrado da parte di Fs, trovando così casa per una famiglia. Sono migliaia in Italia gli spazi delle FS abbandonati e sono centinaia quelli adibiti a casa ed affittati dalle FS pronte a sfrattare. Questo non è il primo, e non sarà nemmeno l’ultimo spazio di FS che occupiamo. La riappropriazione è una risposta di lotta e solidarietà. Lotta, contro le FS che privatizzano e smantellano stazioni e abbandonano immobili utilissimi in tempi di crisi, come questi, a risolvere il problema della casa. Solidarietà, con i famigliari della strage che chiedono giustizia e con i ferrovieri che lottano per la sicurezza sui posti di lavoro e con il movimento No TAV che si batte contro un opera dannosa come l’alta velocità che costerà milioni di euro pubblici che potrebbero essere destinati a mettere in sicurezza le linee ferroviarie e i treni. Non dimentichiamo che proprio pochi giorni fa tra Pisa e Torre del Lago un altro treno ha preso fuoco.