Doppia occupazione a Viareggio

Giovedì 29 maggio, dopo che l’ennesima famiglia sotto sfratto ha ricevuto porte chiuse in faccia da parte dell’amministrazione comunale, è stato deciso di occupare per un breve periodo al Varignano uno spazio destinato all’ennesima operazione speculativa: un centro commerciale.

L’occupazione ha visto l’immediata reazione delle forze di polizia. Dopo una situazione di stallo e dopo il tentativo di mediazione di alcuni uomini delle istituzioni, gli attivisti di Brigata Sociale Anti Sfratto e Unione Inquilini hanno chiesto che a trattare venisse un dirigente del PD, sindaco o vicesindaco o chiunque altro che dirigesse questa giunta scellerata. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Naturalmente nessuna donna o uomo del PD si è presentato sul posto per interloquire con chi protestava. Alla fine è stato deciso di lasciare l’immobile e andare ad occupare una casa a Torre del Lago, che vede attualmente due famiglie con minori abitare stabilmente e aver già iniziato i lavori di pulizia della casa pubblica abbandonata e non assegnata. Intanto altre persone senza fissa dimora, sono temporaneamente appoggiate in strutture messe a disposizione dalla Birgata Sociale Anti Sfratto. Una di queste famiglie, come del resto le altre di stamani e dei giorni scorsi, ha ricevuto il diniego da parte dell’amministrazione comunale di andare in casa famiglia.

Dopo che gli assistenti sociali rispondono per l’ennesima volta che l’unica soluzione che il comune offre sono 15 giorni di casa famiglia e poi “arrivederci e grazie”, una nuova invenzione dell’assessore Lazzerini è quella di proporre soldi alle famiglie sfrattate per pagare la caparra di una nuova casa sul mercato immobiliare privato, ma nessuno ha spiegato all’assessore alla casa e al sociale del Comune di Viareggio, che se una famiglia è morosa incolpevole, non potrà sostenere lo stesso un nuovo carissimo affitto nella Viareggio della speculazione immobiliare; nessuno le ha spiegato che le agenzie immobiliari e i proprietari non accettano il contratto se prima non vedono i soldi e il Comune invece richiede proprio il foglio di garanzia dell’entrata in casa. Un cane che si morde la coda, che stringe le morse delle speranze di operai, famiglie e minori schiacciati da una gestione delle politiche abitative che ha dell’aberrante.

Tutte le precedenti dichiarazioni dell’Assessore Lazzerini sui progetti che il Comune farà sono, come previsto, venuti meno e si sono dimostrati la solita bufala da campagna elettorale per apparire operativa agli occhi delle cariche superiori della Giunta. Non smetteremo mai di ripetere che i tempi istituzionali non sono i tempi sociali e che se questa amministrazione non la smette di fare buon viso a cattivo gioco, ne pagheranno il prezzo tutte le famiglie in emergenza abitativa che questa crisi sta producendo. In questo scenario si andrà incontro ad una guerra tra poveri, alimentata dalle negligenze comunali che preferiscono tacere sulla costruzione di centri commerciali e immobili destinati alla speculazione finanziaria, rispetto alla costruzione di nuove case popolari e di alloggi per l’emergenza abitativa. Ci chiediamo anche se la variante del regolamento urbanistico per il privato imprenditore che costruirà il centro commerciale su di un area prima pubblica, sia stata approvata in giunta e concordata con tutte le associazioni e sindacati del territorio.

Ad ogni vostro sfratto arriverà una nostra barricata
Brigata Sociale Anti Sfratto
Unione Inquilini