Ieri una donna di 45 anni residente nel Comune di Cascina, lavoratrice di una cooperativa alla mensa universitaria di Pisa, si è suicidata a causa dello sfratto imminente dovuto dall’affitto altissimo e dal salario troppo basso. La donna in questi mesi si era recata all’Ufficio Casa del Comune di Cascina per avere un incontro per discutere sulla sua situazione ma gli era stato negato.
Oggi un presidio proprio sotto la sede dell’Ufficio Casa lanciato dalle famiglie sotto sfratto del Progetto Prendocasa a cui hanno partecipato anche delegazioni dei comitati di quartiere di Sant’Ermete e di Gagno, ha raccolto l’adesione di numerose famiglie sotto sfratto che si trovavano in fila nell’ufficio. I dirigenti dell’Ufficio Casa anche in questo caso non hanno voluto interloquire con chi contesta queste politiche sociali inadeguate, il presidio a questo punto si è spostato verso il palazzo comunale.
Il presidio che ha raccolto la partecipazione di tante famiglie e giovani residenti della zona ha letteralmente invaso la Giunta Comunale, composta da Partito Democratico e Sel. Durante l’invasione nell’aula comunale i manifestanti hanno scandito cori come: “Vergogna!”, “Case subito!”, “Ora vogliamo soluzioni per le nostre condizioni!”.
Con l’occupazione del Comune il presidio di oggi è riuscito ad ottenere un incontro ufficiale per mercoledì prossimo alle 8 in Comune dove il Progetto Prendocasa insieme alle famiglie residenti di Cascina pretenderanno il blocco immediato degli sfratti per morosità e soluzioni dignitose per chi ha difficoltà economiche.
Il Comune di Cascina fa parte dell’interland pisano e negli ultimi anni ha visto un aumento altissimo della popolazione grazie alle numerose costruzioni edilizie presenti nel territorio. Gli affitti in questa zona della provincia di Pisa sono tra i più alti e le famiglie che stanno attraversando gravi difficoltà economiche sono moltissime. Con la continua cementificazione del territorio sono diversi i costruttori ed i palazzinari che stanno mettendo le mani su Cascina, speculando e costruendo abbondantemente.
Non è la prima volta che le famiglie del Progetto Prendocasa si recano in questo Comune: nel 2010 il comitato di lotta per la casa aveva difeso più volte lo sfratto ad una famiglia che poi occupò con altri sette nuclei la palazzina sfitta di proprietà di Pampana in via Marsala a Riglione; dieci giorni fa il Progetto Prendocasa si era recato a Cascina per difendere lo sfratto, al primo accesso, di una lavoratrice della Sodexo; oggi di nuovo, ma in un contesto che ha visto ricomporre tante famiglie con lo sfratto e che mai avevano partecipato a momenti di contestazione ai diretti colpevoli dell’emergenza abitativa.
Ancora una volta le famiglie sotto sfratto stanno dimostrando quanto sia forte l’esigenza di reagire ed organizzarsi contro la crisi. L’esempio di dignità delle tante famiglie che resistono alle minacce di ufficiale giudiziario e poliziotti si sta dilagando anche nella provincia di Pisa.
Il prossimo appuntamento a Cascina sarà dunque per mercoledì 5 marzo per reclamare il blocco degli sfratti e nelle prossime settimane ci saranno diversi picchetti anti-sfratto delle famiglie presenti oggi durante la contestazione.