Nuova occupazione abitativa a Firenze

Sul finire della ricca e movimentata settimana di mobilitazione #Ribaltiamo l’austerity, anche oggi non mancano le notizie di nuove iniziative: poco fa a Firenze il movimento di lotta per la casa ha occupato uno stabile in via del Romito 55, un edificio di proprietà di una grande azienda condannata per truffa, attualmente vuoto e in stato di abbandono da 17 anni.

Così, dopo il violento sgombero da via dei Servisubito pochi giorni fa, le famiglie, gli studenti, i giovani, i precari e i disoccupati di Firenze si riappropriano di un pezzo di città, dimostrando che intimidazioni e manganelli non hanno frenato la mobilitazione.

Di seguito pubblichiamo il comunicato del Movimento di lotta per la casa diffuso dopo lo sgombero di domenica e le dichiarazioni dell’assessore Saccardi:

SACCARDI VOGLIAMO CASE, CASE VERE E PER TUTTI!

“Avevano un alternativa, l’hanno rifiutata”. Così titola in prima pagina il quotidiano La Nazione riportano le dichiarazione della vice sindaco Saccardi rispetto allo sgombero violento effettuato dalle forze dell’ordine ieri contro l’occupazione di via dei Servi 18 finita con una donna portata in ospedale con l’ambulanza dopo essere svenuta durante le cariche e calpestata vigliaccamente da più celerini.

Già ieri la Saccardi si era complimentata con questore e prefetto per l’ “esito positivo della vicenda”. Oggi non solo insiste sulla questione dell’ “alternativa offerta”, ma fa anche appello ai proprietari di case vuote a “metterle in sicurezza” perchè “il fenomeno cui stiamo assistendo è quello di una preoccupante moltiplicazione” delle occupazioni.

Ma di che alternativa si tratta? Affidamento di donne e bambini ai servizi sociali e temporanea sistemazione dentro strutture di accoglienza, padri, uomini, donne senza bambini, giovani maggiorenni immezzo alla strada!

Due parole vanno dette anche su queste “strutture”, governate da logiche di umiliazione e disciplinamento. Ristrizione delle libertà e dell’autonomia (orari di entrata e di uscita, telecamere ovunque ecc) che sanno di struttura semi-carceraria in cui i proletari devono scontare la colpa di non potersi permettere un affitto. Non ci stupisce che la Saccardi usi il termine “ricovero” per definire la proposta di sistemazione nelle strutture. Come se la povertà fosse una malattia da curare e non una condizione risultato di ingiustizie sociali contro cui lottare!

L’UNICA ALTERNATIVA ALL’OCCUPAZIONE SONO CASE POPOLARI PER TUTTI E TUTTE!

 Disgustosa la logica che la Saccardi e i giornali che le fanno eco stanno cercando di far passare dopo dopo lo sgombero di ieri: se non si accettano ricatti ed elemosine, la violenza dei manganelli risolverà “in tutta legittimità” la situazione.

Una logica a cui continueremo ad opporci con mobilitazioni, riappropriazioni dirette e resistenze.