Vigilia di natale movimentata nel supermercato Esselunga di Cisanello dove, più di cinquanta disoccupati di Sant’Ermete e del Progetto Prendocasa, hanno rallentato il flusso delle casse, bloccandone alcune, con l’intenzione di essere ricevuti dal direttore del grande supermercato.
Il picchetto anti-crisi di questo pomeriggio è stato il quarto in pochi giorni nei diversi supermercati della città. L’obiettivo è quello di ottenere buoni spesa per costruire una mensa popolare nel quartiere di Sant’Ermete.
Tantissime le persone all’interno del supermercato ad ultimare gli ultimi acquisti per i pranzi e le cene natalizie che si sono ritrovate davanti le famiglie che tutti i giorni lottano per conquistare reddito e per non essere buttate in mezzo alla strada a causa degli sfratti.
Durante i blocchi le cassiere solidarizzavano con la protesta, mentre i dirigenti e i responsabili dei dipendenti, istericamente, hanno provato a trascinare i carrelli delle persone in fila verso le casse bloccate. Inoltre, questi piccoli capoccia esaltati, insultavano le lavoratrici alle casse, le intimidivano e provavano a metterle contro chi ha protestato all’interno del supermercato.
Dopo due ore di blocchi, volantinaggi e interventi al megafono, il direttore ha ceduto alle richieste dei disoccupati: il 20 gennaio, dei delegati dell’esselunga, hanno dato la propria disponibilità ad un tavolo con i dirigenti della Coop e della Pam, già stati bloccati negli scorsi giorni dai picchetti anti-crisi.
Insomma un’altra giornata di lotta contro i profitti dei grandi centri commerciali che si avvia verso l’appuntamento del 20 gennaio, dove, oltre ai responsabili dei supermercati costretti a dare la propria disponibilità, parteciperanno anche gli assessori alla Salute e al Commercio.
Questo tour di lotta per i supermercati della città di Pisa, evidenziano le possibilità di rottura con i grandi centri commerciali: il blocco, sempre più diffuso e utilizzato da chi protesta, inizia a recare piccolo danni e disagi per gli abituali profitti milionari dei dirigenti e direttori. I comportamenti isterici dei dirigenti dell’Esselunga di fronte a chi pretende una redistribuzione della ricchezza, mettono alla luce quali sono i punti deboli delle potenze capitaliste.
La lotta per ottenere buoni spesa dai supermercati è solo all’inizio.