Massa: occupata ex sede Banca d’Italia a scopo abitativo

Nuova occupazione a scopo abitativo a Massa Carrara ieri mattina. Una cinquantina di persone insieme ad alcune famiglie sotto sfratto, hanno deciso nella giornata di ieri di occupare un edificio, ex sede di Banca d’Italia. In pieno centro cittadino è nata quindi l’occupazione che darà casa a una ventina di famiglie, molte delle quali sono attualmente sotto sfratto dalla struttura religiosa che il Comune di Montignoso aveva loro provvisoriamente concesso, e che ora hanno intenzione di lasciare in mezzo alla strada.

La struttura occupata nella giornata di ieri, è uno dei tanti edifici abbandonati a se stessi (la filiale è stata chiusa nel 2008), e che sono messi in vendita per cercare di rimpolpare le casse vuote delle amministrazioni. Ed è proprio quella la maggiore preoccupazione del primo cittadino che già nella giornata di ieri si è recato fuori dall’edificio con estrema preoccupazione e sperando che fosse un’azione simbolica. Ma di simbolico, quando si va a parlare di diritti basilari come quello di avere una casa, non c’è proprio niente e l’occupazione di ieri lo ha mostrato molto bene. Nonostante le minacce da parte dell’amministrazione, gli e le occupanti hanno trovato un nuovo spazio in cui vivere e sicuramente non pensano a lasciarlo.

Di seguito il comunicato della Casa Rossa Occupata:

TROPPE CASE SENZA GENTE, TROPPA GENTE SENZA CASA

Ieri domenica 15 dicembre donne, uomini, famiglie si sono legittimamente riappropriati della loro dignità e del loro diritto all’abitare. Donne, uomini, famiglie con decisione e coraggio, guidati anche dalla disperazione e dall’ormai totale sfiducia nei percorsi istituzionali, hanno riaperto la parte abitativa dell’edificio della Banca d’Italia in Piazza Garibaldi, in pieno centro a Massa. La scelta di occupare parte del palazzo della Banca non è assolutamente casuale poiché riteniamo questa uno dei simboli del capitalismo italiano ed individuiamo nel sistema bancario uno dei responsabili della crisi e delle scellerate manovre di austerità.

In un paese dove i problemi legati all’abitare sono ormai da anni all’ordine del giorno e vengono posti dal governo in secondo piano rispetto  a Tav, F-35,antenne Muos edecreti legge vari, l’unica alternativa concreta rimane l’autorganizzazione e la riappropiazione dal basso dei beni comuni mediante l’illegalità diffusa. Le condizioni in cui versano da anni le famiglie occupanti erano al limite della dignità umana, costretti a vivere senza corrente, senza una fonte di calore per riscaldarsi e nel totale disinteresse degli amministratori locali.

Il 19 Ottobre abbiamo attraversato la vasta piazza romana con parole d’ordine ben chiare: una sola grande opera, CASA e REDDITO per TUTT*. Oggi a due mesi da quella data, e dopo un anno di lotte e percorsi legati alla questione abitativa sul territorio locale, abbiamo deciso di concretizzare queste parole riappropriandoci di ciò che ci spetta di diritto, occupando un immobile sfitto.

Partendo dall’assioma che la casa è un diritto, e rifiutando parole d’ordine populiste atte a fomentare le guerre fra poveri come “ Casa agli Italiani” preferiamo portare avanti le nostre lotte sui valori antifascisti dell’antirazzismo e dell’antisessismo.

In piena sintonia con lo spirito natalizio la nostra città spende soldi pubblici per addobbarsi e tirarsi a lucido ma soprattutto per nascondere “sotto il tappeto” la crescente rabbia sociale e gli enormi problemi che riguardano in particolar modo lavoro, sanità, ambiente.

Ieri è iniziato un percorso che richiama la necessità di riappropriarsi della propria esistenza e dei propri bisogni, strappandoli all’incuria e al degrado provocate dalle scellerate decisioni di palazzinari e amministratori.

UNA SOLA GRANDE OPERA: CASA E REDDITO PER TUTT*

CASA ROSSA OCCUPATA