Il comitato per la casa si accampa al Comune di Livorno

Livorno – Da stamattina le famiglie facenti parte del comitato per i diritto alla casa si sono accampate di fronte al municipio, dando inizio ad un presidio che durerà due giorni, con l’obiettivo di protestare contro le denunce che hanno colpito gli occupanti di case negli ultimi mesi; questa mobilitazione servirà inoltre a rilanciare la lotta per il diritto all’abitare e per il reddito, dando inizio ad una serie di iniziative con il culmine nella settimana tra il 12 ed il 19 ottobre.

IL COMUNICATO DAL PRESIDIO

La tendopoli organizzata nelle giornate del 30 settembre e 1 ottobre davanti al Comune di Livorno è la risposta all’ondata di denunce arrivate al comitato per il diritto alla casa dell’Ex Caserma Occupata in seguito alle due occupazioni abitative del 1 maggio scorso. Allora, come ormai succede da almeno 2 anni a Livorno, l’inverno si era lasciato alle spalle decine di sfratti e di sfrattati. Persone che, senza le pratiche dell’autorganizzazione portate avanti dal nostro sportello, oggi probabilmente non avrebbero ancora un tetto sopra la testa.
Le denunce colpiscono l’unico gruppo politico che ha avuto il coraggio di intervenire, con la forza proporzionata allo stato di necessità, sull’emergenza abitativa in città. Proviamo a domandarci perché un’azione tanto positiva non sia ben vista da chi governa la città. Forse perché la questione casa rappresenta una ferita troppo profonda, rivelatrice della chiara incapacità nel governare un’emergenza sociale come questa. Forse qualcuno che comanda ha paura di affrontare questo tema. Tanto peggio quando uno spazio morto diventa centro di obiettivi politici scomodi.
Parliamo, ad esempio, del centro civico che a breve sarà inaugurato all’interno di una delle due strutture occupate quel giorno, l’ex circoscrizione 1 di via delle Sorgenti, uno dei tanti progetti del nostro comitato, che è destinato a trasformare la segregazione urbanistica ed ambientale dei quartieri nord in un’occasione di aggregazione e conflitto.
D’altronde ricordiamo tutte e tutti quale fu l’atteggiamento del primo cittadino nei confronti dell’altra struttura interessata, l’ex Ce.Cu.Po. di via degli Asili, quando dichiarò l’ “inagibilità” dell’edificio, ancor prima di chiedere un parere tecnico preciso. Parere che puntualmente arrivò pochi giorni dopo l’occupazione, quando i vigili del fuoco entrarono e dichiararono la struttura agibile, con necessità soltanto di piccoli interventi su una parte del tetto.
Invitiamo perciò la cittadinanza e la stampa a partecipare ed assistere all’assemblea del comitato che si svolgerà la sera di LUNEDÌ 30 SETTEMBRE IN PIAZZA DEL MUNICIPIO DALLE ORE 21,00, all’interno del presidio permanente delle famiglie e dei militanti del comitato casa.
Per l’occasione, mostriamo alla città come opera il nostro sportello: la sua trasparenza, i suoi principi e le pratiche che alimenta.
L’appuntamento dal giorno 30 settembre è dalle ore 9.00 davanti al Comune.

Comitato per il diritto all’abitare

Ex Caserma Occupata

LA LETTERA DELLE FAMIGLIE OCCUPANTI:
Molte famiglie in questi ultimi anni sono in difficoltà economiche sempre maggiori. Molte sono passate velocemente da una vita serena, anche se semplice e con le difficoltà che tutti possiamo incontrare, al ritrovarsi a perdere tutto. Prima il lavoro, e con esso ogni piccola sicurezza quotidiana fino a quella più importante dagli inizi dei tempi, un bisogno primordiale, la propria casa, frutto di anni di sacrifici, che tutti noi abbiamo compiuto per poterla, magari, lasciare un giorno come unico bene ai nostri figli. Così, da un giorno all’altro, molti di noi si sono ritrovati in mezzo ad una strada. Chi da solo, chi con dei figli che stanno studiando per poter costruire un percorso di vita, chi con bambini piccoli, se non neonati.
Le istituzioni rispondono con i loro tempi, troppo lunghi rispetto ai tempi della vita reale, con criteri a volte opinabili e non riescono a dare un aiuto concreto a tutti coloro che ne hanno bisogno. Noi facciamo parte di queste persone che per questo motivo si sono viste costrette a prendere una decisione che non avrebbero mai pensato di dover prendere, occupare alcune strutture pubbliche inutilizzate e abbandonate a se stesse. Qua noi abbiamo cominciato a vivere con persone che non conoscevamo, condividendo parte della nostra vita, aiutandoci e sostenendoci. Con le nostre mani, ognuno con le proprie conoscenze e i propri mezzi, cerchiamo di portare migliorie alla nostra nuova dimora. Diamo cosi un tetto ai nostri figli senza dimenticare i nostri amici animali che hanno condiviso la vita con noi e continuano ad accompagnarci nelle difficoltà e dai quali non ci separeremo. Per quanto innaturale possa essere questo è la nostra casa e la sola sicurezza che abbiamo, il posto dove i nostri figli possono dormire, mangiare, crescere e studiare, finché le istituzioni non riusciranno a darci una vera casa.
Noi vorremmo sapere, siamo veramente condannabili per questo?
Sono da condannare e perseguire le persone che cercano di aiutare materialmente chi ha bisogno, organizzandosi per trovare abiti, cibo e tutto il necessario per i più piccoli, che lottano ogni giorno senza nessun interesse lucrativo, cercando solo di far conoscere all’opinione pubblica e alle istituzioni stesse, a volte latitanti o dormienti, quella che ormai e’ la cruda realtà di moltissimi cittadini onesti e cercano di far cambiare le cose? m
Noi diciamo NO, non e’ giusto perché l’ignoranza CONDANNA. La conoscenza apre i cuori e la mente e fa si che tutti si mobilitino per fare qualcosa.

Seguono firme