VIA DELL’OCCHIO: intervenire subito per non compromettere un pezzo di patrimonio pubblico

da sinistraper.org

La notizia del cedimento di una delle travi portanti del tetto dell’immobile di proprietà del DSU Toscana in via dell’Occhio rappresenta l’ultimo e drammatico capitolo di una vicenda ancora irrisolta. Questa volta in ballo non c’è soltanto la progettualità di un pezzo di patrimonio pubblico, che ormai da un decennio non trova una soluzione positiva, ma anche l’incolumità delle persone che risiedono all’interno dell’immobile. Auspichiamo che le famiglie evacuate nella giornata del 29 dicembre possano trovare una pronta sistemazione; confidiamo che si possa raggiungere questo obiettivo grazie all’immediata disponibilità della Società della salute a dare il proprio contributo.
Rimane, tuttavia, aperta la questione fondamentale: quale progettualità conferire all’immobile? Una domanda che non trova risposta per troppi edifici in città appartenenti al patrimonio pubblico. Confidiamo che il DSU faccia seguito alle dichiarazioni di voler procedere nei prossimi giorni agli interventi per mettere in sicurezza l’immobile; in particolare, non sono rimandabili gli interventi di alleggerimento del tetto, senza i quali rischiamo di compromettere ulteriormente la situazione. Come in passato, riteniamo, però, che la carenza di posti alloggio per studenti borsisti nella città di Pisa meriti ben altri investimenti: recuperare 30 posti letto da via dell’Occhio non accorcerebbe minimamente i lunghi tempi di attesa per ricevere l’alloggio, che per una matricola possono dilungarsi fino a un anno. C’è bisogno di altre operazioni per intervenire su questo problema, nel solco degli sforzi che l’Azienda sta compiendo per rientrare in possesso della ex casa dello studente in via Paradisa (520 posti letto) e per altri interventi di ampio respiro.
E’, invece, prioritario che su via dell’Occhio si apra un reale dibattito pubblico su quale strada seguire per recuperare l’immobile, salvaguardando una finalità sociale compatibile con la sua appartenenza al patrimonio pubblico. In quest’ottica è fondamentale che non solo il DSU , ma anche e soprattutto il Comune di Pisa e la Regione Toscana facciano la loro parte e si rendano disponibili a valutare le diverse opzioni in campo, a partire dalla possibile attuazione del progetto di autorecupero presentato dall’associazione Giorgio Ricci.
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