Oggi in via dell’Occhio, in una delle palazzine di proprietà dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio, è stata sfiorata la tragedia, una tragedia che, senza fare i saccenti, avevamo annunciato. Il tetto di tre appartamenti ha subito un grave cedimento, fortunosamente gli abitanti sono riusciti a mettersi in salvo. I Vigili del Fuoco, chiamati dagli inquilini, hanno chiuso la strada e sprangato i tre appartamenti dichiarati inagibili.
Come Associazione Giorgio Ricci da anni denunciamo la necessità di interventi di restauro dell’immobile; abbiamo cominciato a dirlo il 1° maggio 2009 quando, entrando nello stabile abbandonato, abbiamo dichiarato che ci saremmo battuti per restituire pienamente un edificio pubblico alla città attraverso un progetto di autorecupero. Abbiamo elaborato un progetto di intervento con costi tre volte inferiori di quelli stimati dal DSU in modo da partecipare ad un bando regionale pensato per progetti di edilizia sperimentale. Così il DSU non avrebbe avuto alcuna spesa ed avrebbe mantenuto la proprietà dell’immobile. “Incredibilmente” ha preferito rifiutare una possibilità concreta e vantaggiosa di valorizzazione urbanistica del patrimonio pubblico per invece tentarne la svendita ai privati oppure la cessione ad un consorzio edile fallito ma co-proprietario del campus di via Praticelli, un ulteriore scambio di favori fra pubblico e privato con gli immobili usati come le tessere del domino, alla faccia dei lavoratori e degli studenti.
Oggi stava per finire in tragedia e la responsabilità è tutta della dirigenza del DSU, di quei consiglieri e direttori che si sono opposti al progetto di autorecupero.
Adesso le condizioni del tetto dell’immobile sono pessime, e solo un intervento immediato può salvare la situazione. Un intervento che spetta al DSU che non può più nascondere le proprie irresponsabilità nella vicenda via dell’Occhio.
Per gli sfollati si prospetta il solito iter fatto di emergenzialità, mentre suonano tragicomiche le dichiarazioni dell’amministrazione comunale che invece di preoccuparsi della salute dei cittadini e della salvaguardia di un territorio che cade a pezzi, anche per colpa loro, raccomanda al DSU l’immediata muratura degli accessi per impedire nuove occupazioni.
Quello che fa cadere a pezzi gli edifici di questa città è l’incuria e la speculazione. Le occupazioni riempiono, abitano, recuperano spazi di vita sempre più necessari.
Chiediamo l’avvio immediato dei lavori di messa in sicurezza e ripristino della palazzina di via dell’Occhio, un finanziamento straordinario per il progetto di autorecupero e le misure di emergenza abitativa per gli sfollati fino alla restituzione delle case.
ASSOCIAZIONE GIORGIO RICCI
via dell’occhio 16, 18, 20, 22 piazza facchini 6, 8, 11