“STOP AGLI SFRATTI”: OCCUPATE A BRESCIA LE CASETTE (VUOTE) DI SAN POLO. LA CASA E’ UN DIRITTO!!!

Nuova azione antisfratto a Brescia. L’iniziativa di lotta si è tenuta nella zona di San Polo durante il pomeriggio di giovedì 13 settembre.

Di seguito, il comunicato dell’associazione Diritti per Tutti e del Comitati provinciale contro gli sfratti:

Quarta azione in  4 giorni da lunedì 10 settembre, quando la campagna Stop agli sfratti è iniziata con il picchetto a Brescia in via Corfù 53, passando dal blocco degli sfratti di Via Cantore 48 in città l’11 settembre e di Capriolo il 12. Oggi pomeriggio alle ore 17 circa sono state occupate le casette prefabbricate vuote che sono servite per alloggiare gli operai della metropolitana in via Gatti a S Polo, tra il cimitero di S Eufemia e quello di S Francesco di Paola. L’azione è finalizzata a indicare alcune delle strutture inutilizzate che potrebbero servire per far fronte all’emergenza sfratti.

Chiediamo:
1) la requisizione degli edifici vuoti degli enti, società, banche, immobiliari e grandi proprietari per metterli a disposizione delle famiglie sfrattate seguite dai comuni e dai servizi sociali;
2) la moratoria degli sfratti per morosità incolpevole, a livello nazionale o in subordine a livello locale
3) che non si proceda all’abbattimento dei circa 200 appartamenti della Torre Tintoretto di S Polo e che si proceda alla loro assegnazione ai bisognosi

Proseguiremo senza tregua la campagna d’autunno “Stop agli sfratti” fino a quando le autorità politiche, a tutti i livelli, non prenderanno provvedimenti straordinari ed efficaci contro questa gravissima emergenza sociale che nega il fondamentale diritto alla . Come misura immediata, semplicissima da realizzare, chiediamo che le casette ora vuote degli operai della metropolitana non siano smantellate ma  messe a disposizione temporaneamente delle famiglie sfrattate.

Domani mattina i nostri attivisti, migranti ed italiani, bloccheranno lo sfratto in via Lamarmora 138  di Debora, una donna bresciana con figlia di 9 anni, che nei giorni scorsi si è rivolta all’Associazione Diritti per tutti dopo aver inutilmente bussato alle porte di Aler e Comune