Come un fiume in piena continuano ad arrivare attestati di solidarietà al progetto #occupy Pisa dopo lo sgombero di via la Pergola e le cariche sotto l’Unicredit; ne pubblichiamo e ne linkiamo una lista, ancora incompleta:
I Comitati pisani per la qualità della vita e la città dei diritti esprimono piena e convinta solidarietà al movimento Occupy Pisa, che nelle palazzine in via La Pergola, occupate mesi fa e ieri sgomberate dalla polizia, portava avanti un esperimento interessantissimo di unità tra senza casa, disoccupati, precari, studenti, lavoratori, cittadini.
Non è assolutamente comprensibile come si possa rispondere con scudi e manganelli a iniziative come: l’alloggio per chi non ha casa o deve sottostare alle pretese di agenzie e speculatori sulla pelle degli studenti non residenti; la mensa per chi ha pochi soldi per vivere; l’università popolare per chi vuole uscire dalle ammuffite aule dei baroni universitari; le cene che tentano di ricostruire un tessuto sociale tra giovani e adulti, uomini, donne, bambini.
Perché queste sono le cose realizzate in questi tre mesi di “occupazione” dentro quelle palazzine sfitte e abbandonate da anni, “proprietà privata” di banche che non avevano mostrato nessuna intenzione di metterle a disposizione della città.
Questo volevano dire, dopo lo sgombero, i giovani di Occupy Pisa e i cittadini del “Comitato Vicini di casa” cercando di entrare, pacificamente e simbolicamente, dentro alcune di queste istituzioni bancarie, e trovandosi davanti uno schieramento di forze dell’ordine che evidentemente aveva ricevuto la direttiva di non permettere alcuna forma di libera espressione del proprio pensiero e delle proprie idee.
Ancora una volta, la difesa della legalità si accanisce sui più deboli e difende i più forti, ogni volta che mette da parte la questione fondamentale della GIUSTIZIA e dei DIRITTI, che è altra cosa dalla legge formale: a Firenze in via dei Conciatori, e in cento altre città, si assiste a vicende di questo tipo, con lo sgombero delle poche e quasi eroiche esperienze che cercano di rispondere alla “crisi” cercando altre strade di solidarietà e di autorganizzazione della vita individuale e collettiva delle persone, alternative alle bugie che ci raccontano sull”‘inevitabilità” dei sacrifici.
I Comitati auspicano che queste esperienze si allarghino e si diffondano fino a divenire coscienza e intelligenza diffusa.
Comitati pisani per la qualità della vita e la città dei diritti
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#occupypisa – Non ci fermerete mai!
La mattina del 15 febbraio, a Pisa, è stato sgomberato lo studentato di OccupyPisa in via della Pergola.
Poco dopo, davanti al numeroso dispiegamento di forze del (dis)ordine a difesa della palazzina appena sgomberata, si sono radunate decine di studenti, a dimostrare ancora una volta che sgomberi e repressione non possono niente contro le lotte reali.
Gli occupanti di via della Pergola sono partiti in corteo, con lo slogan “Contro le mafie finanziarie, le nostre vite non sono in debito!”, ed hanno occupato la Cassa di Risparmio di Pisa per circa mezz’ora. Appena il corteo ha raggiunto l’Unicredit è partita la carica della poliza per impedire agli studenti di entrarvi. Il corteo è quindi ripartito, e ha occupato simbolicamente l’atrio del Monte dei Paschi di Siena per pochi minuti. La conclusione è stata una tendopoli in piazza Dante vicino alla palazzina in via della Pergola.
In questo periodo di crisi e di misure “lacrime e sangue”, noi studenti siamo costretti a vivere in una scuola priva di emozioni e analisi critica nello studio delle materie, sostituiti per lo più da un banale nozionismo, che altro non è se non un esercizio per allenare a produrre e consumare. Lo studio dev’essere quindi volto ad una soddisfazione personale, a discapito della collettività.
Come se non bastasse viene incrementato il controllo, grazie al ricatto del voto in condotta e del limite massimo di assenze. Non avendo più spazi di aggregazione e scambio culturale all’interno della scuola, se non mediante la supervisione di un professore, lo spazio ce lo prendiamo nelle strade, per dimostrare ancora una volta che il nostro futuro è nelle nostre mani e non in quelle di qualche banchiere o politicante.
Contro il debito pubblico, contro le politiche di austerità e il controllo sociale!
A sostegno della campagna “Esponiamoci!” e vicini ai 3 compagni pisani denunciati durante lo sgombero!
Riprendiamoci la città! Da Firenze a Pisa, la lotta non si arresta!
Rete dei Collettivi Fiorentini
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Rifondazione Comunista è con i precari e con gli studenti di Occupy Pisa sgomberati da via la Pergola, e con i manifestanti caricati dalla polizia in piazza Garibaldi per impedire che entrassero simbolicamente nella sede di Unicredit. Colpisce il tempismo dello sgombero e l’uso sproporzionato della forza, proprio a due giorni dall’avvio di una raccolta firme a sostegno di un esposto che gli occupanti intendevano presentare alla procura per fare luce su alcune vicende di speculazione legate all’immobile di via la Pergola: si tratta di una questione complessa, emblematica della crisi economico-finanziaria in cui ci troviamo, su cui un’indagine della magistratura sarebbe doverosa. Indigna che oggi le forze dell’ordine siano state usate non a tutela della Costituzione, che all’articolo 42 sancisce la funzione sociale della proprietà, anche di quella privata, ma a tutela dei poteri forti. Lo sgombero avrà come solo risultato quello di riportare per altri anni ancora quello spazio al suo stato di abbandono, dopo che Occupy Pisa l’aveva restituito al quartiere ed alla città. L’organizzazione di uno studentato, di una mensa, di una palestra e di un’università popolare hanno rappresentato momenti importanti di socialità, di resistenza alla crisi e di riappropriazione di diritti e beni comuni, contro il ricatto del debito. Per questo facciamo appello a tutte le forze vive della città di Pisa affinché questa progettualità non venga interrotta dallo sgombero, ma si estenda e diventi patrimonio comune.
PRC Pisa
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La mattina del 15 Febbraio il quartiere che abitiamo e nel quale da anni cerchiamo di costruire forme di socialità che si oppongano alle dinamiche di individualismo e rassegnazione è stato tristemente svegliato dal rumore delle camionette della polizia che, circondando l’isolato con un notevole dispiegamento di forze , ha messo in atto lo sgombero dei ragazzi del progetto Occupy Pisa.
I ragazzi di Occupy da novembre avevano occupato gli spazi di Via la Pergola, lasciati vuoti da oltre otto anni, dandogli nuova vita, riempiendolo di progetti, momenti di socialità, assemblee, iniziative rivolte a tutta la città.
I ragazzi di Via la Pergola, studenti, precari, lavoratori, disoccupati sono stati e sono per noi residenti del quartiere, una realtà che giorno dopo giorno è entrata a far parte del nostro quotidiano.
Abbiamo capito l’importanza della loro scelta di riprendersi quel luogo simbolo di speculazione e arroganza, emblema delle contraddizioni inaccettabili che costantemente attraversano il nostro vivere. Un luogo che dalle prime notti, in cui vedevamo le loro figure infreddolite stringersi intorno al fuoco, è riuscito a crescere e ad attrarre tanti di noi, a farci avvicinare e a farci immaginare un modo diverso di vivere il nostro quartiere e la nostra città. Un luogo dove dal rispetto reciproco e dal lavoro collettivo sono nate esperienze capaci di arricchirci umanamente e di farci uscire dall’isolamento.
In questi mesi abbiamo imparato a conoscerli e a conoscerci, a vederli parte della nostra realtà, a scegliere di dedicare il nostro tempo alle assemblee, alla costruzione di iniziative e momenti di condivisione sempre più frequenti.
Dal primo pranzo sotto l’arco in piazza san Giorgio dove, nonostante la pioggia, non bastavano le sedie tante erano le persone, al giorno della Befana, alla giornata del Baratto, all’iniziativa che doveva riempire le stanze di Via la Pegola proprio la sera del 15 sul rapporto tra centro e periferia in città.
Occupy Pisa è un progetto di cui è evidente il valore in una città sempre più impoverita , dove anno dopo anno scompaiono i pochi spazi di socialità rimasti.
Ci sentiamo vicini a coloro che sono senza una casa, ai giovani che per questo non possono formare una famiglia, ai bambini che non hanno piazze in cui giocare, agli anziani che non hanno calore da condividere.
L’allontanamento di questi ragazzi, pieni di idee, di energia positiva e, nonostante tutto, di speranze, ci fa sentire impoveriti, ancora una volta respinti entro i confini di una solitudine che vogliono farci credere preziosa, ma che finisce per spegnere la nostra vita.
Che città è mai quella che all’apertura e allo scambio oppone chiusura e isolamento?
Mi viene alla mente una frase di un grande scrittore, Italo Calvino:
“D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”
VICINIDICASA e altri abitanti del quartiere Santa Maria – Pisa
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Esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà ad Occupy Pisa per il grave sgombero subito nella giornata di oggi. A distanza di pochi giorni dal lancio della campagna Esponiamoci e dell’annuncio di un esposto al Tribunale per lo scandalo finanziario che si cela dietro questo immobile, arriva ad orologeria l’azione delle forze dell’ordine, evidentemente su mandato dei tanti soggetti della speculazione che hanno lucrato dietro allo stabile di Via della Pergola e a tanti altri immobili. Quanto avvenuto oggi non è un caso, ma rispecchia pienamente le forme del governo della crisi, che restringe sempre più i diritti di critica e di proposta a Pisa, in Italia e in tutto il mondo.
Laboratorio delle disobbedienze-Rebeldia – Pisa
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Sinistra Critica esprime la propria solidarietà al gruppo Occupy Pisa che dopo diversi mesi di occupazione dello stabile sfitto posto in Via La Pergola stamani, 15 febbraio, ha visto lo sgombero di tale spazio con un imponente dispiego di polizia e carabinieri.
L’esperienza di Via La Pergola ha avuto l’unica “colpa” di aver restituito in questi ultimi mesi alla città di Pisa un immobile che da anni era abbandonato e al centro di un vero e proprio scandalo finanziario, e forse è stato proprio questo a disturbare i poteri forti della città.
Tutta questa vicenda rende ancora più chiaro quanto anche nel territorio pisano sia necessaria un’ampia e unitaria mobilitazione dal basso contro la crisi, contro il debito pubblico e contro chi l’ha provocato.
Sinistra Critica, coordinamento provinciale di Pisa
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La Confederazione Cobas di pisa esprime sdegno per lo sgombero avvenuto stamani a Pisa in via la pergola. solidarietà ai giovani che lottano contro le speculazioni finanziarie e immobiliari.
Cobas Pisa
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Oggi all’alba carabinieri e polizia hanno sgomberato l’immobile di via la Pergola, occupato da quasi due mesi e al centro di una vicenda di speculazione finanziaria emblematica.
Lo stabile di via La pergola era infatti sfitto ormai da molti anni e, come emerso dalle ricerche portate a termine dagli stessi occupanti, era stato oggetto di compravendite e passaggi di proprietà che vedevano coinvolte banche e aziende prestanome.
Un chiaro esempio del funzionamento del meccanismo di creazione del debito con processi di speculazione finanziaria che in questo caso avevano portato a sottrarre un palazzo alla comunità cittadina.
Gli occupanti, quindi, oltre ad aver reso nuovamente accessibile e vivibile lo spazio, avevano anche portato alla luce uno scandalo finanziario e, proprio questo, a giudicare dal numero di forze dell’ordine presenti stamani, deve aver preoccupato molto la governance cittadina e non solo.
Esprimiamo massima solidarietà agli occupanti e riteniamo inaccettabile lo sgombero dello spazio.
Inoltre vogliamo esprimere tutta la nostra indignazione per lo sconcertante comportamento tenuto dalle forze dell’ordine durante il presidio tenutosi di fronte alla banca Unicredit di piazza Garibaldi.
La ferocia con cui siamo stati aggrediti ci lascia senza parole, così come non possiamo che guardare con preoccupazione e rabbia agli inseguimenti e alle cacce all’uomo che si sono svolti oggi nel bel mezzo del centro storico pisano.
Tijuana Project, EigenLab, Assemblee in agitazione – Pisa
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Questa mattina i giovani di Occupy Pisa sono stati svegliati da un ingente schieramento di polizia e carabinieri, che hanno messo fine a un’occupazione iniziata lo scorso 17 dicembre 2011, al termine di una manifestazione cittadina.
L’azione repressiva contro gli occupanti è continuata durante la mattinata per le strade di Pisa, con manganellate agli sfrattati che tentavano l’occupazione simbolica di Unicredit in Piazza Garibaldi. Il tentativo dei giovani di entrare in questa filiale bancaria non era casuale ma legato a una specifica denuncia sul ruolo giocato da quella banca nello “scandalo” che si cela dietro agli stabili di via la pergola, ora in liquidazione a causa del fallimento della società proprietaria (l’Oliva S.r.l.), “scatola cinese” di una complessa cordata che vede coinvolte altre società, banche e finanzieri tristemente noti per ladrocini, speculazioni e truffe.
In questi giorni circola una specifica denuncia e raccolta firme promossa da Occupy Pisa sull’intrallazzo scoperchiato dalla recente occupazione.
Con la forza di un “ordine” garante esclusivo degli interessi di speculatori e padroni, si tenta di chiudere la bocca a una lotta importante in città, riproponendo a livello locale le logiche della contrapposizione frontale tra i palazzi del potere e i bisogni di larghe fette di popolazione colpite dalla crisi economica, così come sta avvenendo in tante altre città italiane – è di queste ore la notizia del divieto di manifestare a Napoli sotto le finestre della Regione Campania – e in Grecia, dove il governo Papademos ignora completamente la potente mobilitazione popolare contro le micidiali manovre economiche imposte dalla BCE.
Chiediamo l’immediata restituzione dello spazio di Via la pergola a Occupy Pisa e l’apertura di un’inchiesta giudiziaria sullo scandalo finanziario. Gli spazi abbandonati, le case sfitte devono essere messe a disposizione delle realtà socio/culturali e dei bisognosi di casa.
Sollecitiamo tutte le realtà in lotta nella nostra città a unire le forze, per costruire una campagna politica generale contro la gestione autoritaria e poliziesca del territorio, perché si determinino nuovi rapporti di forza favorevoli al nostro blocco sociale di riferimento, formato da lavoratori, precari, studenti, pensionati, immigrati.
Uniti possiamo resistere e creare le condizioni minime per future offensive. Divisi rischiamo di esser spazzati via, uno a uno, da un sistema determinato a farci pagare fino in fondo la sua crisi.
Rete dei comunisti
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LE Brigate di Solidarietà Attiva Toscana ESPRIMONO LA LORO PIENA SOLIDARIETA’ A OCCUPY PISA CONTRO LO SGOMBERO DI OGGI.. CERCHEREMO DI VENIRE A DARVI IL NOSTRO SOSTEGNO ATTIVO AL PIU’ PRESTO!!!
BSA Toscana
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Esprimiamo la massima solidarietà agli studenti e ai precari che in questi 3 mesi hanno fatto rivivere via la pergola, costruendo uno spazio che dava risposte alla crisi, dallo studentato occupato all’università popolare, e organizzando le molte iniziative che hanno arricchito il quartiere. Iniziative che abbiamo avuto il piacere di raccontare con i nostri scatti, e che intendiamo continuare a seguire. Via la pergola era uno spazio sottratto ai veri responsabili di questa crisi, che purtroppo, come abbiamo avuto modo di vedere oggi davanti all’Unicredit, sono ancora invece ben difesi dalle istituzioni.
Outofline photo collective – Pisa
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Solidarietà dal movimento dai Tassisti Toscani Uniti. Chiunque lotti contro il NWO è nostro fratello.
Tassisti Toscani Uniti
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Esprimiamo, alle compagne e ai compagni che occupavano dal 17 novembre scorso gli immobili di Via La Pergola e che stamani sono stati vigliaccamente sgombrati, la nostra piena solidarietà.
L’immobile di via La Pergola è di proprietà di una società fantasma in via di liquidazione; risalendo tramite un fitto sistema di scatole cinesi ai veri proprietari della palazzina compaiono i nomi di importanti membri dei consigli di amministrazione delle banche Unicredit, Monte dei Paschi di Siena e Cassa di Risparmio. Siamo alle solite tramite finte operazioni finanziarie i soliti sciacalli di banche e finanza si sono appropriati del denaro di piccoli risparmiatori. Gli occupanti di via La Pergola definiscono lo sgombero subito stamani uno sgombero voluto dalla mafia finanziaria. I compagni che portavano avanti l’occupazione oltre a denunciare le operazioni speculative dei soliti palazzinari e intrallazzoni portavano avanti, nel concreto, progetti come quello della mensa autogestita, dello spertello contro il debito, di una palestra popolare, ecc.
Lo sgombero di stamane, tuttavia, non ha scoraggiato i compagni che hanno risposto occupando alcune filiali di banche durante una di queste azioni la polizia ha caricato brutalmente ferendo alcuni compagni. La lotta prosegue con un presidio permanente in Piazza Dante.
Dada Viruz Project – Viareggio
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L’assemblea autonoma Palermitana esprime vicinanza e solidarietà ai compagni e alle compagne pisani dello studentato di Via La pergola, un progetto che anche nella nostra città, tramite lo studentato “Anomalia” riscuote consenso e appoggio da parte di studenti, precari e disoccupati che resistono alla crisi.
Gli speculatori dell’edilizia e della finanza ordinano, i celerini e i funzionari della repressione eseguono, la nostra risposta sarà sempre la stessa: “Solo la lotta paga”!
Siamo convinti che la strada della riappropriazione sia quella giusta da percorrere, la costruzione dal basso di un nuovo welfare è il modo migliore per concretizzare ciò che altrimenti sarebbe solo teoria.
“Quello che abbiamo è quello che ci siamo presi, quello che ci siamo presi è solo una piccola parte di quello di cui abbiamo bisogno!”
SOLIDARIETA’ AGLI STUDENTI E AI COMPAGNI SGOMBERATI!
C.S.O.A Ex karcere, Studentato Autogestito Anomalia, Collettivo Universitario Autonomo, C.A.S. Fuori Controllo, Collettivo Anillo de fuego – Palermo
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Solidarietà agli occupanti di via della pergola
Di fronte a contingenze che tolgono, erodono, attaccano, si moltiplicano realtà ed esperienze che, senza alcuna alchimia o formula magica, contando solo sull’impegno e la partecipazione, riescono a capovolgere la crisi cambiandola radicalmente di segno. Una crisi che quindi può essere utilizzata non più come pretesto per autocommiserarsi o per delegare a cuor leggero, bensì come trampolino di lancio per nuove forme di pensare la realtà, sognanti quanto concrete. Porzioni di esistente che, laddove già esistono e vivono, devono venire mostrate e socializzate, per far capire che la costruzione di spazi di autonomia è possibile qui ed oggi.
L’occupazione di via La Pergola, a Pisa, faceva a buon diritto parte della schiera di realtà autorganizzate nate in concomitante risposta alla crisi attuale. Esperienza ancora giovane, essa mostrava, così come i suoi occupanti, potenzialità ed ambizioni che avrebbero sicuramente trovato modo di estrinsecarsi nel futuro prossimo. L’idea dello studentato, dell’università popolare e di mille altri necessari progetti si sono purtroppo scontrati con la forza poliziesca il 15 febbraio, quando lo stabile è stato invaso non da studenti, ma da servi con le tute blu.
Lo sgombero e le vicende che lo hanno seguito, in particolare le cariche poliziesche in difesa di una sede di Unicredit, contestata in quanto simbolo dell’arroganza dell’economia, raccontano più di fiumi di parole come il giogo che la finanza impone non sia un’astrazione, ma riguardi invece ciò che succede quotidianamente accanto alle nostre porte di casa. Nemmeno i più loschi traffici monetari, concretizzatisi in un enigmatico gioco di scatole cinesi che ha attirato anche l’interesse della magistratura, sono serviti per poter sottrarre uno stabile all’infame potere finanziario. Nemmeno progetti collettivi, nobili e concreti, sono riusciti a scalfire la corazza di un principio di proprietà privata che, nella sua rigidità, non potrà sopravvivere ancora per molto.
Ciò che intimorisce ed è necessario interrompere, in esperienze come quella di via la Pergola, non è tanto la fruizione illegale di un immobile, quanto il flusso di messaggi simbolici che realtà del genere lanciano e fanno propri, in un processo di arricchimento continuo. Messaggi che rinvigoriscono i propositi, alzano il morale e rendono possibili mire sempre più ambiziose. Messaggi che parlano di individui determinati ed attivi, da Pisa ad Atene ad ogni territorio ribelle, che non hanno nessuna voglia di farsi espropriare passivamente una vita nella quale continuano a sperare.
Un abbraccio complice a tutti gli/le occupanti di via la Pergola
Movimento di Lotta per la Casa Firenze
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Il Collettivo Aula R esprime massima solidarietà e vicinanza ai compagni e alle compagne di Via la Pergola del movimento Occupy Pisa sgomberati con la violenza ieri mattina, 15 Febbraio, da Polizia e Carabinieri.
Ci troviamo davanti sempre la stessa storia: la repressione da parte delle istituzioni locali e nazionali, colpisce tutti quei soggetti che quotidianamente si battono con pratiche di autorganizzazione, riappropriazione e contrapposizione reale alle politiche di austerità.
L’occupazione di Via la Pergola è stata questo: riappropriazione di un’edificio di proprietà di gruppi finanziari, denunciando pubblicamente le speculazioni e le truffe finanziarie fatte sull’immobile.
Lo sgombero non arriva in un momento casuale: infatti, proprio da qualche giorno è partita la campagna “Esponiamoci” per portare avanti un esposto al Tribunale che denuncia lo scandalo finanziario in cui imperversa l’ immobile.
Lo sgombero avvenuto ieri mattina dimostra quanto facciano davvero paura al Potere pratiche politiche che si muovono su un terreno realmente popolare.
Collettivo Aula R
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#OCCUPY PISA CE L’HA INSEGNATO: OCCUPARE LE BANCHE NON E’ REATO!
Il mercoledì appena trascorso ha visto lo sgombero manu militari dell’occupazione di via la Pergola attiva ormai da mesi nel tessuto pisano. Come sempre non ci spaventano le denunce partite contro tre compagn* che quella mattina si trovavano nello stabile, ma crediamo anzi che siano l’ennesima dimostrazione affannosa di un governo dei territori che di fronte a tentativi concreti di uscita dalla crisi che affrontano a viso aperto i problemi reali sa rispondere solo coi manganelli e la repressione di questi percorsi.
La pergola è stata in questi mesi al centro di una traiettoria che ha saputo incrociare i vari mondi del precariato colpito dalla crisi e indebitato con le banche. Il mondo studentesco e della formazione che di fronte ai tagli al welfare e alle borse di studio lì trovava un punto di riferimento e una soluzione alla questione abitativa (lo studentato autogestito era in via di ultimazione) sempre più ostaggio della speculazione immobiliare, degli interessi dei banchieri e delle mafie finanziarie.
Sempre alla Pergola percorsi di inchiesta e autoformazione dentro e contro l’università trovavano la loro casa e le tante iniziative, i dossier autoprodotti e i percorsi di lotta stanno lì a dimostrarlo. La collaborazione e l’intreccio con gli abitanti del quartiere, sempre più abbandonato e privato di servizi e spazi di socialità, ha portato al dispiegarsi della campagna “Esponiamoci” contro la speculazione delle mafie finanziarie nel settore immobiliare, di cui La Pergola è un esempio lampante.
Crediamo che la ferma risposta data prontamente allo sgombero, il corteo che ne è seguito con l’occupazione e la denuncia delle banche Unicredit e Monte dei Paschi durante il suo percorso dia la cifra di un percorso di lotta che nella sua radicalità ha saputo coinvolgere davvero tanti e tante e la tendopoli allestita in Piazza Dante in conclusione della giornata si configura sicuramente come punto di accumulo e di rilancio della lotta. Non saranno le cariche della celere che come sempre ha difeso le banche e l’1% a fermare le nostre lotte e ne siamo convinti davvero: Via la Pergola non pagherà il debito alla mafia finanziaria!
C.ollettivo U.niversitario A.utonomo – Bologna
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Solidarietà all’occupazione di via La Pergola
Un altro sgombero, l’ennesima farsa istituzionale, eseguita dalle forze del disordine ma ordinata da potentati, economici, politici e finanziari, in difesa di una proprietà privata (la proprietà è un furto asseriva Proudhon) soggetta ad uno squallido quanto reiterato gioco di speculazioni. L’occupazione di via La Pergola, in conformità alle modalità Occupy, dal 17 novembre scorso portava avanti un progetto alternativo dove: uno studentato universitario autogestito, alcune aule studio, una mensa autogestita e una palestra popolare erano solo l’inizio di un freno alla precarietà studentesca universitaria ma non solo. Con lo sgombero di via La Pergola, viene ufficializzato ciò che si muove a Pisa nel sottobosco politico reale ovvero una mafia finanziaria, una esemplificazione palese di come parte del debito che oggi distrugge paesi come la Grecia, la Spagna, il Portogallo, l’Italia, l’Irlanda … solo per citarne alcuni, è frutto di queste pratiche nefande attuate dai ladri capitalisti. Ancora una volta i potenti di turno, gli affamatori del popolo tacitano luoghi autogestiti in cui si offre e si attua politica, cultura, socialità e impegno civile privilegiando invece il profitto e la mafia degli strozzini e degli speculatori. Oggi, ancora più di ieri, è necessario opporsi a queste speculazioni, a queste modalità di autoritarismo tra pubblico e privato che non lasciano alcuno spazio di agibilità in una società che ostacola o arresta chi difende i diritti e i territori, chi sostiene un giusto lavoro, chi propone socialità gratuita, chi agisce una giusta resistenza atta a frenare la xenofobia e un nazifascismo rigurgiti di questa stessa società.
Un percorso come quello di via La Pergola non può fermarsi e il gruppo Anarchico Kronstadt di Pisa esprime la massima solidarietà a tutte/i le/i compagni/e che sono state/i sgomberate/i e invoglia tutte e tutti a continuare questo percorso di socialità autogestita.
GRUPPO ANARCHICO KRONSTADT – PISA