Pisa – Sono trascorsi più di due mesi da quando, il 17 novembre scorso, in centinaia tra studenti, precari, disoccupati, abitanti dei quartieri popolari, hanno deciso di riappropriarsi degli spazi abbandonati di via la Pergola.
Due grandi edifici in pieno centro cittadino, immobili lasciati al degrado in favore della speculazione e dei profitti dei soliti noti, di coloro che in questi anni hanno creato il debito che oggi il governo Monti, a colpi di manovre, vorrebbe far pagare ai soggetti più deboli.
Gli edifici di via la Pergola sono oggetto di diversi passaggi di capitale, in un gioco di scatole cinesi che vede coinvolti soggetti del calibro del “furbetto del quartierino” Fiorani, del ricco e potente banchiere Palenzona, dell’inquisito per la loggia segreta P4 Bisignani e dell’imprenditore immobiliare protagonista di centinaia di milioni di euro di debiti e fallimenti Cimatti.
Con l’occupazione del 17 novembre lo slogan ‘Occupy the banks!Occupy Pisa’ ha cominciato a divenire qualcosa di tangibile che oggi ci parla di aule studio e spazi in cui costruire iniziative culturali, di una mensa, di un laboratorio ludico-creativo, di una nascente palestra popolare, di uno sportello contro il debito, di una residenza autogestita la cui costruzione è già sperimentazione di ricomposizione e condivisione di saperi: studenti che imparano a fare i muratori, elettricisti che imparano a fare gli ingegneri, tutti insieme stanchi di aspettare l’alloggio dell’azienda del diritto allo studio che non arriva mai, stanchi di pagare affitti da capogiro per case fatiscenti, certi che costruire dal basso un’alternativa alla crisi è possibile.
Gli spazi di via la Pergola ogni giorno sono attraversati da decine e decine di persone che contribuiscono in prima persona alla costruzione dei progetti, che partecipano, che condividono e mettono in comune i propri saperi.
Gli abitanti del quartiere in cui sorgono gli edifici, hanno accolto a braccia aperte questo gesto di riappropriazione e hanno deciso di mettersi in gioco in prima persona. Questo rapporto positivo, che ha visto e vedrà la costruzione di diverse iniziative di quartiere, va a rompere quegli schemi che troppo spesso caratterizzano Pisa come una città divisa: divisa tra studenti e residenti, divisa tra abitanti del centro cittadino e abitanti dei quartieri popolari, divisa tra italiani e migranti… oggi basta andare in via la Pergola o nella vicina piazzetta San Giorgio per trovare tutte queste persone che mangiano attorno alla stessa tavola.
E’ in questo clima che nei mesi scorsi sono nate le prime iniziative e si sono pianificate quelle future, che vedono nel mese di febbraio un fitto programma adatto a grandi e piccini: aperitivi, presentazioni di libri, mostre, la festa di carnevale, il mercatino del baratto e tanto altro.
Intanto già venerdì scorso si è svolta un’importante iniziativa organizzata dallo Sportello contro il debito che ha incontrato gli studenti della Verdi 15 occupata di Torino, un’altra esperienza di riappropriazione che va avanti da qualche settimana. La partecipata iniziativa si è svolta al polo Carmignani, la discussione ha messo in luce i diversi percorsi di lotta che vanno verso lo stesso obiettivo: la riappropriazione di quei diritti – casa, reddito e spazi – che sempre più spesso vengono negati.