famiglie di via Marsala: ieri presidio sotto il Consiglio provinciale e
contestazione al sindaco Filippeschi. Oggi presidio alla Società della
Salute con cariche delle forze dell’ordine.
Dopo il tentativo di sgombero fallito di martedì scorso, la rabbia delle
famiglie di via Marsala è scesa in piazza a denunciare la vergognosa
intesa tra un’amministrazione comunale incapace di rispondere con la
politica alle istanze sociali e il maggiore palazzinaro e speculatore
della città, che tiene in pugno il mercato degli affitti a Pisa.
Un’intesa trovata sulla pelle delle famiglie, che rivela chi gestisce
veramente questa città, chi manovra il potere reale alle spalle di
burattini senza consistenza.
Ma le famiglie di via Marsala, con una lotta portata avanti
quotidianamente da più di di due mesi, hanno dimostrato di non voler
fare un passo indietro di fronte alla minaccia della repressione,
andando letteralmente a “stanare” in questi giorni chi pensa di rimanere
nell’ombra mentre l’emergenza abitativa di otto famiglie viene gestita
con il manganello.
Ieri pomeriggio, mentre ancora si rincorrevano voci di un possibile
intervento della Regione e della Provincia per un blocco dell’esecuzione
dello sgombero, un partecipato presidio ha chiesto e ottenuto un
incontro con il presidente della Provincia, che si è detto disponibile a
contattare Prefetto e Comune per la convocazione del tavolo per
l’ordine pubblico e la sicurezza, unico organo con il potere di
sospendere l’esecuzione dello sgombero.
In serata, però, l’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato
infamante, scritto sotto dettatura dell’ingegner Pampana e del suo
avvocato, in cui ha condannato duramente la scelta di illegalità degli
occupanti e ha addirittura messo in dubbio l’effettivo stato di
necessità delle famiglie. Con un clamoroso dietrofront rispetto alla
mozione del Consiglio Comunale che il 15 aprile aveva constatato lo
stato di emergenza abitativa dei nuclei e richiesto il ritiro del
provvedimento di sgombero, il Comune, ormai comprato da Pampana, ha
messo in atto un infame tentativo di delegittimazione degli occupanti.
Dopo un’assemblea pubblica con il quartiere, le famiglie, saputo che il
sindaco Filippeschi stava partecipando ad un dibattito pubblico in
città, hanno deciso di andare a incontrare il primo cittadino, che mai
in questi due mesi si è espresso sulla vicenda di via Marsala.
Di fronte a loro hanno trovato un personaggio meschino che, davanti a
otto famiglie che un’ordinanza di sgombero vorrebbe a breve senza casa,
non ha saputo far altro che scappare, facendosi largo a spintoni e
insulti: “Levatevi dai coglioni”, la frase dal maggior peso politico;
“La casa non è un diritto per tutti”, quella che meglio dimostra il
volto arrogante di chi, svendendo la città ai privati, è uno dei
maggiori responsabili dell’emergenza abitativa a Pisa. Davanti a questa
ennesima incapacità di confronto, le famiglie hanno salutato il sindaco
al grido “Vergogna!”.
Intanto, durante la partita Pisa-Genoa, ancora solidarietà da parte
della Curva Nord Maurizio Alberti alle famiglie di via Marsala: i
tifosi hanno esposto uno striscione contro lo sgombero.
Stamattina le famiglie e una cinquantina di solidali si sono dati
appuntamento alla Società della Salute, sede dei servizi sociali, per
chiedere un incontro con l’assessore alle politiche sociali Ciccone, per
avere risposte in merito al comunicato di ieri.
Ma invece dell’assessore si è presentata la Digos, con l’ordine di
allontanare il presidio che semplicemente attendeva un incontro
nell’atrio, senza l’interruzione di alcun servizio. Al legittimo rifiuto
di uscire da un luogo pubblico, non si sono fatte attendere alcune
pattuglie e una camionetta di forze dell’ordine che, incuranti della
composizione e dell’atteggiamento del presidio, al quale partecipavano
anche dei bambini, hanno cominciato a spintonare i partecipanti. Ne sono
scaturiti dei tafferugli durante i quali un occupante, con gravi
problemi di salute e con la figlia in braccio, ha avuto un malore dopo
essere stato violentemente spintonato. Mentre interveniva l’ambulanza,
sono state infine le stesse forze dell’ordine a interrompere i pubblici
servizi della Società della Salute, blindandone l’ingresso.
Nessun rappresentante delle istituzioni si è fatto vivo durante la
mattinata, che è stata l’ennesima dimostrazione della non volontà e
dell’incapacità di questo Pd, debole e colluso con interessi mafiosi, di
rispondere politicamente a chi reclama diritti. Lo dimostrano anche le
dichiarazioni che oggi, dai partiti di maggioranza ai sindacati
confederali, hanno espresso solidarietà al sindaco, condannando la
ricerca di un confronto da parte delle famiglie come un atto di violenza
e di intimidazione.
Di fronte questa strategia di non-gestione del conflitto sociale, le
famiglie, forti del sostegno di una larga parte della città,
continueranno a portare avanti la loro battaglia di dignità.
VIA MARSALA RESISTE!