mattina: sono le 8:45 e diverse camionette della polizia si avvicinano
allo stabile di Via Marsala occupato il 13 marzo scorso da otto
famiglie.
Appare già chiara
la determinazione degli occupanti a resistere: ritmi che ricordano
quelli No Tav di quest’inverno accolgono le forze dell’ordine.
Un centinaio di solidali è già accorso nel cortile dello stabile.
Oggi
è un giorno vergognoso per le istituzioni della città di Pisa: dopo la
farlocca presa di posizione del consiglio comunale del 15 aprile
scorso, durante il quale, a seguito dell’occupazione della sala da
parte di circa 150 persone, i consiglieri si sono espressi a favore del
blocco dello sgombero e si sono fatti promotori della ricerca di
possibili soluzioni alternative.
Le assessore al sociale e alle
politiche abitative, in seguito, si sono proposte come mediatrici per
una trattativa con la proprietà. Sul tavolo della trattativa non
c’erano però solo gli interessi delle otto famiglie, ma l’intento del
comune di utilizzare questa lotta per dare una concretezza a strumenti
di mediazione abitativa che fin’ora non ha avuto la capacità di
applicare.
L’attuale situazione, con un ingente spiegamento di
forze dell’ordine e la volontà delle famiglie di resistere, non lascia
spazio ad alcuna trattativa.
A Pisa oggi si palesa la fine della
democrazia: la città è in mano agli speculatori, ai tanti Pampana, ai
quali il comune ha deciso di stringere la mano usando come merce di
scambio la vita di queste otto famiglie, 34 persone, 17 minori.
COMUNE VERGOGNA!PAMPANA VERGOGNA!
VIA MARSALA RESISTE!
Seguiranno aggiornamenti…
Appunti da via Marsala: dalle
prime luci del mattino un ingente spiegamento di forze dell’ordine in
Via Marsala, per sgomberare le otto famiglie in occupazione dal 13
marzo scorso.
Fin da subito sono apparse chiare le intenzioni della
questura e quelle degli occupanti: da una parte fermezza nel voler
liberare l’immobile, dall’altra determinazione alla resistenza.
Dopo
i primi contatti con i questurini, la celere si è bardata e si è
avvicinata all’immobile. A questo punto tutti i presenti in difesa
della palazzina si sono incordonati e fronteggiati con le forze
dell’ordine. Sulla Toscoromagnola sono stati lanciati dei copertoni dai
manifestanti.
Nel frattempo forte era il sostegno di coloro che si trovavano all’interno dello stabile, alcuni dei quali sopra il tetto.
A
questo punto le forze dell’ordine hanno indietreggiato. Intanto, oltre
a mettere in campo una resistenza attiva, gli occupanti e i solidali
hanno attivato diverse vie per portare avanti le loro ragioni.
Di seguito il report della mattinata:
[ore 10:00]
Via Toscoromagnola bloccata dalle forze dell’ordine in tenuta
antisommossa. I tentativi di contattare il comune lo vedono latitante.
[10.15]Molti degli occupanti non possono essere trasferiti per problemi di salute, in arrivo un medico per le certificazioni.
Nel
frattempo un esponente del Pd, abitante di Riglione, si è avvicinato
allo stabile mostrando totale disinteresse ponendosi in continuità con
l’atteggiamento dell’amministrazione comunale.
[11.30] Il Dott. Serravalle ha visitato alcuni degli occupanti certificando la loro intrasportabilità per gravi problemi di salute.
Intanto sul posto è giunto il magistrato Mantovani che ha condotto le indagini e firmato l’ordinanza di sgombero.
Nel
frattempo pare che a livello regionale alcuni esponenti istituzionali
si stiano muovendo per cercare una soluzione che non preveda l’entrata
delle forze dell’ordine nello stabile. I tentativi di contattare il
comune cadono ancora nel nulla: irreperibili tutte le segreterie e
tutti gli assessori.
Cresce la rabbia degli occupanti sempre più determinati a difendere le proprie case.
[12:15] Mentre
l’assessore alle politiche abitative Zambito conferma la sua infamia
distaccandosi, in un’intrevista, da quanto sta accadendo in Via Marsala
e sottolineando che il comune ha fatto quanto poteva, il presidente
della Regione Toscana Rossi si sta mettendo in contatto con il
prefetto: vista la determinazione di quanti sono presenti in via
Marsala, per questioni di ordine pubblico, si tenta di trovare altre
vie risolutive diverse da quelle dell’uso della forza.In prefettura è
riunito in questo momento il tavolo per l’ordine pubblico e la
sicurezza: a quanto pare nessuno si può più nascondere, è il momento
delle prese di responsabilità, è il momento di additare i colpevoli di
una situazione abitativa disastrosa in città.
Intanto gli occupanti e i solidali hanno lanciato un pranzo sulla Toscoromagnola per le 13:30, invitando tutti e tutte a partecipare, portando la propria attiva solidarietà alle otto famiglie.
[13:00] Si attende notizia di un possibile rinvio dello sgombero per gravi motivi sanitari e di ordine pubblico.
Nel
frattempo sono molti gli abitanti del quartiere che si sono avvicinati
e hanno portato la loro solidarietà agli abitanti di via Marsala.
[h 16] E’
lunga la giornata in via Marsala: continua l’assedio delle forze
dell’ordine alla palazzina, continua la resistenza degli occupanti e
dei solidali.
Diverse voci si sono rincorse durante la mattinata su un possibile rinvio dello sgombero…soltanto voci!
L’unica
cosa certa è la determinazione delle otto famiglie, che come più volte
avevano ripetuto nelle scorse settimane, non lasceranno le loro case.
Ad
oggi questa posizione è ancora più chiara: non c’è più spazio per le
prese in giro, le famiglie non si fanno intimidire dalle camionette e
dai reparti antisommossa.
Via Marsala Resiste!Via Marsala non si tocca!
[h 17:30]
E mentre continua senza sosta la difesa delle case di via Marsala, una
parte degli occupanti e dei compagni e delle compagne di Prendocasa si
sono spostati a palazzo Gambacorti, sede del Comune, dove hanno chiesto
con determinazione un incontro con la giunta che si stava riunendo in
quel momento. Dopo i primi minuti di nervosismosi è avviato un incontro
tra assessori e rappresentanti delle famiglie.
[h 22]Si
avvia verso la conclusione questa lunga giornata di lotta.
Dall’incontro con la giunta comunale non sono emerse proposte
significative. Chiara l’intenzione di tutti gli esponenti delle
istituzioni di lavarsi le mani dalla vicenda.
L’assessore alle politiche abitative Zambito ha negato tutto quanto assicurato alle famiglie nelle scorse settimane.
Se
otto famiglie andranno per strada nessuno potrà dormire sonni
tranquilli: assessore Zambito, assessore Ciccone, Sindaco Filippeschi,
questura, prefettura e magistratura. Tutti complici nel mostrarsi forti
con i deboli e deboli con i forti.
Per domattina previsto l’ennesimo
incontro con le istituzioni e i servizi sociali. E nel frattempo
intorno alla palazzina ancora puzza di sbirri.
Nessuna fiducia nelle istituzioni!Solo la lotta paga!
Solidarietà da PrendoCasa Torino: Resistere per esistere