Si sono radunati proprio nei pressi del passaggio a livello al centro della polemica, per poi muoversi in corteo per il quartiere; ieri mattina i residenti del quartiere I Passi hanno messo in atto la protesta che da tempo avevano annunciato.
Nei prossimi giorni dovrebbero cominciare i lavori che coinvolgeranno anche il passaggio a livello dal quale si accede al quartiere; di fatto gli abitanti della zona si troveranno totalmente tagliati fuori dal resto della città.
I lavori dovrebbero durare giusto un paio di giorni, ma tanto basta per mettere in evidenza tutti i problemi della situazione e il disinteresse con cui i nostri amministratori continuano a guardare alle periferie. Già la quotidianità dei Passi è segnata da lunghe e snervanti file alla sbarra; adesso per due giorni gli abitanti potranno accedere alla zona praticamente solo per via pedonale o tramite una lunghissima deviazione. Leggi tutto “Abitanti dei Passi manifestano contro l’isolamento del quartiere”

E’ venuto a mancare alcuni giorni fa Pietro Barbierato, un uomo di 59 anni, disabile con gravi problemi di salute, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita in uno stato di drammatica emergenza abitativa. Pietro si è spento martedì, abitava in un garage, dopo aver atteso invano una soluzione abitativa dignitosa, che gli era stata promessa dagli amministratori cittadini. Il pensiero torna a una tragedia diversa, quando, sempre a Cascina, alcuni anni fa una madre sotto sfratto si suicidò, non sopportando più la paura di lasciare se stessa e i figli senza casa. A distanza di anni, col nuovo corso leghista la realtà non cambia: a Cascina si muore ancora di emergenza abitativa.
Dopo l’
Sta per cadere la pietra tombale sul tanto millantato progetto di riqualificazione del quartiere di Sant’Ermete. Un intero quartiere, preso in giro per anni dal Partito Democratico (che ha fondato ben due campagne elettorali su promesse e menzogne riguardo alle case nuove), si troverà ben presto a presentare il conto.
La questione abitativa nella nostra città continua ad essere una vera e propria questione scottante. Gli sfratti continuano ad aumentare vertiginosamente sia da casa privata (dove i costi degli affitti negli ultimi dieci anni non hanno subito un ribasso, mentre gli stipendi si…) sia da casa popolare dove la già difficoltosa situazione sociale viene aggravata dalle nuove leggi regionali che hanno aumentato gli affitti degli affitti anche a chi è nelle fasce minime di reddito o reddito zero.
Sabato nei pressi del corso di Cascina un folto gruppo di militanti di Non una di Meno Pisa si è mossa in corteo in sostegno della lotta di Houda contro le politiche amministrative che non le garantiscono il diritto ad un’abitazione dignitosa. “Questa amministrazione costruisce propaganda sullo spray al peperoncino come arma di autodifesa delle donne ma allo stesso tempo le lascia senza tutele, non garantendo loro i diritti fondamentali”.
È di pochi giorni fa la notizia del bando di gara per la realizzazione dei lavori per i 39 nuovi alloggi in Sant’Ermete. Gara a ribasso e poche certezze se non una: il bando chiuderà a fine anno e i lavori così slitteranno da gennaio a marzo/aprile, giusto in tempo per tagliare il nastro dei cantieri in piena campagna elettorale.
E’ proprio lei, l’assessore regionale che ha dato vita alla disastrosa legge sulla casa le cui conseguenze le stanno pagando migliaia di persone in emergenza abitativa in tutta la Toscana. Stefania Saccardi è finita al centro di uno scandalo relativo proprio all’alloggio in cui vive.
650 euro di affitto, madre disabile, arriva il licenziamento e l’impossibilità, per mancanza di reddito di continuare a pagare l’affitto. Arriva quindi lo sfratto per morosità incolpevole: dieci accessi in dieci mesi, questo il risultato di un anno di battaglia dove solo la determinazione della famiglia e dei picchetti hanno impedito che un nucleo di quattro persone finisse fuori di casa. Questo il bilancio negativo delle politiche abitative e di prevenzione del disagio abitativo rispetto a situazioni critiche come questa: le istituzioni sono assenti, o in ritardo e non intervengono se non sollecitate dalle lotte.
E’ l’Hotel Granduca, albergo a 3 stelle di San Giuliano, sfitto e abbandonato al degrado da anni, l’ultimo immobile finito nelle grinfie di Bulgarella. L’imprenditore di punta del PD di Filippeschi, nonostante i problemi fiscali (con i conti e le proprietà messi più volte sotto sequestro dalle autorità), nonostante abbia l’antimafia alle costole (è accusato addirittura di un ruolo nella latitanza del boss Messina Denaro), nonostante ancora non stia pagando i debiti col Comune di Pisa (6 milioni di tasse evase e numerose fidejussioni false mai sostituite), ha trovato il modo di acquistare l’ennesimo edificio da utilizzare a fini speculativi. Il sotterfugio è sempre il solito: una società parafulmine creata ad hoc, con capitale sociale minimo (10.000 euro) che riesce però ad acquisire una proprietà dal valore milionario.