La Corte dei Conti ha concluso la sua indagine sul caso fidejussioni fasulle, stimando il danno erariale a circa 4,2 milioni di euro. Questa è la cifra che la società Sviluppo Navicelli dovrebbe restituire al Comune. Questa società nel 2009, tramite l’amministratore unico Stefano Bottai, ha consegnato al Comune di Pisa due fidejussioni per un ammontare di oltre 4 milioni di euro rilasciate dalla Union Credit Finanziaria Spa, società che però all’epoca non era abilitata a rilasciare titoli di questo tipo.
Grazie all’assenza di qualsiasi tipo di controllo da parte del Comune, ben contento ancora una volta di stendere tappeti rossi alla speculazione edilizia, Bottai ha ottenuto permessi a costruire rilasciando in cambio carta straccia. Fidejussioni che non potranno mai essere riscosse. Abitudine che non gli è passata, visto che sempre Bottai, nel 2013, quando si trovava ai vertici della Boccadarno Porto di Marina Spa, ha presentato una nuova fidejussione falsa di circa un milione. Bottai, che attualmente siede nel Consiglio di Amministrazione di Toscana Aeroporti, non ha mai pagato per il suo operato, creando un vuoto nelle casse comunali che rischia di essere scaricato sui cittadini. Leggi tutto “Corte dei Conti conferma: 4,2 milioni di euro di fidejussioni false”

Questa mattina un nutrito picchetto ha impedito lo sfratto di Mario in Via di Pratale; nonostante fosse solo il secondo accesso sul posto si sono presentati fabbro e forza pubblica, con l’intenzione di eseguire. Una situazione purtroppo troppo frequente quando a dettare i tempi sono i grandi proprietari, e gli ufficiali giudiziari si prestano semplicemente a eseguire le loro direttive, come in questo caso.
Pubblicata ieri la graduatoria definitiva per l’Edilizia Residenziale Pubblica a Pisa; nonostante le decine di ricorsi effettuati in seguito alla graduatoria provvisoria, pare che siano rimaste in piedi le numerose storture, dovute soprattutto all’applicazione della Legge Saccardi.
Immediata la risposta degli abitanti del quartiere Sant’Ermete dopo il vergognoso tentativo di sgombero effettuato questa mattina da carabinieri e Apes nei confronti di una famiglia in emergenza abitativa.
Comunicato del Comitato di quartiere Sant’Ermete
Un’altra giornata di lotta per il diritto alla casa ha attraversato oggi la nostra città; un gruppo di famiglie in emergenza abitativa si è prima radunato in San Giusto per respingere uno sfratto, e poi si è recato in protesta alla sede dei servizi sociali in via Saragat.
Un nutrito gruppo di persone, nonostante la neve e la bassa temperatura, si è radunato stamattina in via Carnelutti per respingere l’ennesimo sfratto per morosità incolpevole. Questa volta a rischiare di perdere la casa era una coppia di anziani che, dopo aver pagato per oltre dieci anni un affitto spropositato, si sono trovati senza alcun reddito e senza la possibilità di continuare a sostenere il canone.
Un ennesimo giro di dichiarazioni incrociate da parte dell’amministrazione e di politici varii investe il quartiere di sant’Ermete e il progetto delle nuove case popolari. Ma al centro dei blocchi delle case costruite nel dopoguerra in via Emilia resta solo un cantiere un fantasma. Niente case. Tutto fermo. Gli abitanti hanno questo pomeriggio ripreso parola sulla situazione del quartiere.
Ancora una volta gli spazi autogestiti dimostrano la capacità di sopperire alle mancanze delle istituzioni. Mentre tutta Italia è attanagliata da una terribile morsa di gelo, con temperature ampiamente sotto zero anche nella nostra città, i posti nei dormitori scarseggiano, costringendo ancora troppe persone a dormire all’aperto, a rischio della loro stessa vita.
Ieri oggi diversi picchetti, segnati dal protagonismo delle famiglie in emergenza abitativa, sono riusciti a ottenere il rinvio di alcuni sfratti, dalle case popolari di San Giusto, CEP e Cisanello.