Continua senza sosta la lotta per il diritto alla casa a Brescia e provincia. Dopo più di due anni di picchetti anti-sfratto, casa per casa, in città e nei più disparati paesi della provincia, ieri era la giornata di una prova importante per il Comitato contro gli sfratti: per la prima volta la magistratura aveva disposto lo sgombero forzato di due famiglie residenti a Trenzano, nella bassa bresciana. Grazie all’azione dei picchetti l’ufficiale giudiziario non era mai stato in grado di eseguire lo sfratto.
Una giornata dunque che già da tempo era in via di preparazione per essere, a Brescia, una Stalingrado per quanto riguarda la campagna per fermare tutti gli sfratti. Leggi tutto “Brescia: a Trenzano bloccato lo sgombero di due famiglie”

Pontedera, Pisa – La creazione di una “black list” dei morosi sarebbe la “strategia” efficace per dare, in tempo di crisi, un aiuto concreto al mercato degli affitti secondo Marco Fantozzi, ideatore del “Registro Nazionale Inquilini Inadempienti”. Si tratta di uno strumento di auto-tutela per i locatori al fine di non incorrere in problemi di riscossione dell’affitto concordato nel contratto di locazione. Il registro assumerà la forma di una community on-line dei proprietari nella quale, previa registrazione, potranno essere segnalati gli inquilini inadempienti che sono stati oggetto di causa legale e procedimento di sfratto. Consultando il registro dei “segnalati” un proprietario potrà verificare l’affidabilità del proprio affittuario.
Assolti in primo grado i due compagni del collettivo Prendocasa che il
Stamani piu’ di 200 persone tra studenti, precari e famiglie in emergenza abitativa hanno manifestato con decisione per le vie di Viareggio. Una mobilitazione per mettere un freno alle fallimentari politiche abitative delle istituzioni locali e per denunciare l’aumento delle richieste di sfratto per morosita’. Il dato veramente positivo è stata la presenza in piazza, al fianco delle di famiglie coinvolte nel problema abitativo, di precari dei servizi e del turismo, che stanno portando avanti da mesi una battaglia autorganizzata contro aziende e cgil per il rinnovo dei contratti e per il miglioramento delle condizioni di lavoro, e di studenti medi, in lotta contro la legge aprea e i tagli alla scuola. Era presente anche Cira Antignano, madre di Daniele Franceschi morto due anni fa in un carcere francese, anche lei sotto sfratto.
Dall’1 ottobre i movimenti per il diritto all’abitare si erano accampati con le tende in piazza Venezia per opporsi alla delibera che prevede la svendita ai privati di fette consistenti del patrimonio pubblico. Ieri, 3 ottobre con una manifestazione non autorizzata, i movimenti per il diritto all’abitare si sono mossi in corteo con l’intento di raggiungere il Campidoglio per denunciare l’operazione di svendita del patrimonio pubblico come strumento per rimpinzare le casse del comune e per chiedere l’attuazione di un fondo per edilizia residenziale pubblica, il quale potrebbe dare sostanza alle 6mila case popolari che da marzo 2012 esistono soltanto sulla carta.
Già il 27 settembre scorso erano scesi in piazza, in Campidoglio. I movimenti per il diritto all’abitare si opponevano alla svendita dei beni pubblici, e per chiedere l’attuazione della novità di un fondo per l’edilizia residenziale pubblica nel bilancio. Solo in questo modo infatti, si potrebbe dare sostanza alle 6mila case popolari che da marzo 2012 esistono soltanto sulla carta di una delibera approvata dal consiglio comunale.
Ieri pomeriggio, mentre i consiglieri comunali si apprestavano a discutere della fine del traporto pubblico locale con l’impacchettamento di Atl verso il Ctt nord, una cinquantina di appartenenti al Comitato diritto alla casa della ex caserma occupata hanno fatto irruzione in consiglio comunle con striscione, megafono e una tenda da campeggio per porre l’attenzione sul problema sfratti in città. Le statistiche sugli sfratti uscite ieri sono allarmanti: Livorno prima città in Italia per sfratti in rapporto agli abitanti: 1 sfratto ogni 170 famiglie, il doppio di Pisa e Lucca, 4 volte di più di Perugia, 5 volte di più di Cagliari. Dati allarmanti che dovrebbero aver indotto alla convocazione di comitati d’emergenza con al tavolo tutte le istituzioni. Ma invece niente.
Prosegue la mobilitazione dell’Associazione Culturale “Giorgio Ricci” per salvaguardare e valorizzare il progetto di auto recupero delle case di Via dell’Occhio di proprietà dell’Azienda per il Diritto allo Studio, occupate ormai da alcuni anni e però sempre a rischio alienazione.