Pisa – Ieri mattina presto gli operai dell’Apes accompagnati da pattuglie di Polizia Municipale, sono arrivati nel quartiere popolare di Sant’Ermete per murare alcune abitazioni vuote con porte blindate. Assurda questa decisione perchè solo pochi giorni fa con un comunicato on-line veniva detto che le 30 case popolari sfitte sarebbero state assegnate per l’emergenza abitativa.
Subito allarmati e sdegnati, gli abitanti del quartiere in lotta e in presidio permanente dal 5 Novembre, sono usciti dalle tende del presidio e scesi dalle case per capire cosa stesse succedendo: proprio ieri 19 Novembre doveva essere la data in cui le Istituzioni sarebbero dovute venire ad un tavolo con gli abitanti; l’ultimatum era stato lanciato dagli abitanti durante la manifestazione del 15N. Leggi tutto “Il Comune mura le case. Sant’Ermete si incatena”

Numerosi picchetti in differenti punti della città hanno dato inizio a questa importante data di mobilitazione; davanti alle scuole e alle facoltà fin dal mattino hanno cominciato a radunarsi gli studenti, mentre inquilini resistenti e moltissimi abitanti di Sant’Ermete presidiavano fin dalle prime luci dell’alba due appartamenti di famiglie sotto sfratto per morosità incolpevole.
Alla vigilia del #15N le lotte sociali in città sembrano trovare parole e pratiche comuni. I processi hanno assunto dinamismo nello scontro con le istituzioni locali – Partito Democratico e amministrazione comunale in testa – ricomponendo attorno al nodo delreddito e della riappropriazione del patrimonio pubblico un discorso di parte portatore di un’alterità non reintegrabile. Dalle lotte per la dignità del diritto all’abitare, alla resistenza agli sfratti, fino ai contesti del mondo della formazione media e universitaria, il respiro di movimento del #19O romano si misura non su quanto sui territori si accorcino le distanze dai palazzi ma, paradossalmente, su quanto sia chiara la linea di demarcazione da questi. È il momento di far maturare una parte in lotta e questa si riconosce prima nella distanza dai suoi nemici.
Dopo i vari comunicati pubblicati dal Comune e dalla Società Della Salute che hanno specificato con fermezza la decisione di non essere più disposti a parlare con le famiglie di Prendocasa e gli abitanti in lotta del quartiere di Sant’Ermete, oggi la responsabile dell’emergenza abitativa Marzia Tanini ci ha ricevuto ugualmente in un incontro fissato giorni prima, per discutere la situazione di una famiglia bengalese che da qualche mese è alle prese con le pratiche di sfratto al quale sostanziosi picchetti anti-sfratto hanno opposto resistenza al costo di 5 denunce.
Pisa – Ieri in tarda serata un
Pisa – L’intensificarsi della mobilitazione nel quartiere di Sant’Ermete inizia a strappare le prime vittorie. Le rigidità espresse dalla voglia di cambiamento contro anni di promesse disattese dalle istituzioni e la profondità della ricomposizione sociale operata nel quartiere dalla lotta per la dignità del diritto all’abitare mette in difficoltà le controparti. Clamorosi cortocircuiti si innescano nei meccanismi della governance cittadina aprendo crepe nel progetto di una pacificazione forzata perseguita tutta a spese dei più deboli e contro i loro interessi.
Pisa – La lotta è all’inizio, la mobilitazione è permanente: questo pomeriggio una cinquantina di persone hanno invaso il Consiglio Comunale dopo che martedì scorso, le Istituzioni non si sono presentate al tavolo di confronto previsto per discutere sulle gravi problematiche presenti nel quartiere. La protesta di oggi è stata l’ennesima occasione per rimarcare la sfiducia che sempre più cittadini hanno nei confronti dei partiti e delle Istituzioni e sempre di più cresce la volontà di diventare protagonisti, prendere parola e organizzarsi autonomamente.
CLAMOROSO! Stamattina noi famiglie sotto sfratto ed utenti dei servizi sociali ci siamo recati presso la società della salute in via saragat, per chiedere un incontro con la responsabile dell’emergenza abitativa Marzia Tanini. In 4 persone Abbiamo atteso per un’ora la risposta della data di quest’incontro (che poi c’è’ stato concesso per lunedì prossimo), sostando prima nella sala d’attesa in compagnia di altri urtati ed impiegati e poi, una volta che ci è stato chiesto dalla guardia giurata, fuori. Mentre eravamo all’esterno della struttura, senza che ci fosse la minima tensione, abbiamo visto arrivare: una camionetta e due motociclette della polizia municipale, una volante della polizia, tre macchine della Digos con 8 agenti. Si sono presentati presso la sede dei servizi sociali allarmati dal questore e dal sindaco marco filippeschi per intervenire contro un presunto “sequestro di persona”.
Pisa – Questa mattina le famiglie del Progetto Prendocasa e alcuni abitanti del quartiere popolare Sant’Ermete, hanno difeso lo sfratto giunto al quarto accesso, di una famiglia macedone con due bambini, lei lavoratrice della Sodexo all’ospedale Cisanello, già in lotta l’anno scorso contro i 78 licenziamenti, lui disoccupato da tempo.
Avevano lanciato un ultimatum alle istituzioni locali a riguardo dei gravi problemi che vive il quartiere da decenni: trenta case sfitte, emergenze sociali e sanitarie, luce, acqua, gas e staccati ai morosi e disoccupazione dilagante. Questo pomeriggio alle 15 doveva svolgersi un incontro allo Spazio Popolare Occupato tra gli abitanti del quartiere popolare Sant’Ermete e l’Apes, la Società della Salute e l’assessore alla casa che grazie alle pressioni degli abitanti, avevano accettato la presenza ad un tavolo di confronto.