E’ iniziata questa mattina a Pisa la settimana di lotta che va dal 15 al 22 gennaio, lanciata dal coordinamento nazionale di “Abitare nella crisi” svolto a Firenze la scorsa settimana.
Diversi disoccupati e famiglie sotto sfratto del Progetto Prendocasa e del quartiere popolare di Sant’Ermete, hanno bloccato alcune delle casse del supermercato Carrefour, dando così una continuità ai blocchi delle scorse settimane alla Pam, Coop e Esselunga.
Circa quaranta persone hanno partecipato attivamente al blocco di stamani che, entrando dentro al supermercato, hanno riempito dei carrelli pieni di beni alimentari di prima necessità, pannolini e saponi e si sono messi in fila alle casse, bloccandole quando era arrivato il loro turno.
Da subito i capi reparto hanno iniziato a strattonare il megafono e la telecamera dei manifestanti che però hanno continuato il blocco, volantinando alle persone che facevano la spesa, la propria ragione di questa protesta. Nessuno delle persone in fila si è opposto ai manifestanti, mentre imbarazzante è stato l’atteggiamento sclerotico dei capireparto, evidentemente “lecchini” del direttore che per mostrare la propria fedeltà ai profitti e all’immagine dell’azienda (come se realmente li rappresentasse o fossero anche loro tra i vertici di Carrefour) hanno fatto di tutto per impedire il blocco.
Il blocco è durato soltanto un quarto d’ora, giusto il tempo per far scendere il direttore dal suo ufficio che ha interloquito con alcuni dei disoccupati partecipi della protesta che con il coro:“siamo senza reddito e c’abbiamo fame, vogliamo i buoni spesa per la mensa popolare” sono riusciti a rompere quella normalità che si vive all’interno dei supermercati.
L’obiettivo di questa lotta è quello di organizzare l’esigenza reale dei tanti disoccupati che non riescono a garantire una dieta alimentare dignitosa per sé stessi e per le proprie famiglie. La specificità di questa lotta di dignità mostra quanto sia necessario creare momenti di blocco nei luoghi dove la crisi si fa più sentire: quotidianamente le persone si recano nei supermercati praticando l’autoriduzione, ad esempio è diffusissimo che le persone non passano determinati prodotti alle casse automatiche oppure la frutta e la verdura vengono pesate meno rispetto alla quantità reale. Queste pratiche diffuse di autoriduzione sono continuamente represse dai supermercati grazie all’introduzione di dispositivi di controllo come telecamere, guardie all’ingresso o guardie camuffate da semplici persone che fanno la spesa che si aggirano tra gli scaffali.
Si sta creando così una contrapposizione collettiva e massificata, facendo venir meno la paura e la vergogna di rubare al supermercato, diffondendo una pratica che si pone come obiettivo quello di sottrarre beni di prima necessità alla rendita milionaria delle grandi catene di distribuzione alimentare che quotidianamente sfrutta i dipendenti e distruggono il tessuto sociale con l’aumento esorbitante dei beni alimentari, favorendo un carovita insostenibile per gran parte delle persone.
L’obiettivo di questi blocchi ai supermercati è quello di pretendere dei buoni spesa che attualmente sono dati a disposizione in quantità ridotta ed esigua, dalla Società della Salute che acquista dai supermercati utilizzando soldi pubblici, contribuendo così ad aggravare questa spesa.
Fino ad ora tutti i dirigenti di questi grandi supermercati hanno accettato l’invito degli abitanti di Sant’Ermete a partecipare ad un incontro fissato per il 20 gennaio allo Spazio Popolare Occupato, dove si discuterà dei buoni spesa.
Gli abitanti di Sant’Ermete stanno lottando perchè ci sia anche la Società della Salute, chiamata in causa poiché fornisca gli spazi adatti per allestire la mensa popolare nel quartiere.
Proprio dal quartiere di Sant’Ermete, dove ieri mattina è stato difeso l’ennesimo sfratto ad una giovane coppia, è iniziato questo percorso di lotta per ottenere i buoni spesa.
La settimana di mobilitazione per il reddito, contro gli sfratti e contro il taglio delle utenze è stata raccolta dal movimento di lotta per la casa del Progetto Prendocasa e dai territori che nei prossimi giorni costruiranno momenti di lotta e conflitto in tutti quei luoghi dove la tensione sociale cresce. Sarà una settimana intensa che vedrà blocchi in tutta la città a partire dal prossimo 20 gennaio, giornata nazionale di lotta contro gli sfratti e contro il taglio delle utenze.