Il Comune mura le case. Sant’Ermete si incatena

Pisa – Ieri mattina presto gli operai dell’Apes accompagnati da pattuglie di Polizia Municipale, sono arrivati nel quartiere popolare di Sant’Ermete per murare alcune abitazioni vuote con porte blindate. Assurda questa decisione perchè solo pochi giorni fa con un comunicato on-line veniva detto che le 30 case popolari sfitte sarebbero state assegnate per l’emergenza abitativa.

Subito allarmati e sdegnati, gli abitanti del quartiere in lotta e in presidio permanente dal 5 Novembre, sono usciti dalle tende del presidio e scesi dalle case per capire cosa stesse succedendo: proprio ieri 19 Novembre doveva essere la data in cui le Istituzioni sarebbero dovute venire ad un tavolo con gli abitanti; l’ultimatum era stato lanciato dagli abitanti durante la manifestazione del 15N.

Gli abitanti di Sant’Ermete si sono riuniti in tantissimi e hanno deciso di incatenarsi di fronte ai portoni di alcune abitazioni per contrapporsi a eventuali nuove blitz dei vigili. Il messaggio di oggi è stato chiaro: le case sfitte di Sant’Ermete devono essere assegnate subito. In poche ore è stato scritto un appello che ha già raccolto 150 firme solo nel quartiere e che dice espressamente che le case popolari vuote devono essere immediatamente riempite di persone e famiglie che necessitano di un tetto. Emblema dell’emergenza abitativa e del completo abbandono delle Istituzioni è la figura di Massimo: un ragazzo costretto a vivere da tredici anni in una cantina collocata sotto uno dei palazzi perchè non gli è mai stato garantito nessun servizio sanitario o una casa popolare. La cosa più paradossale è che i vigili anni fa hanno anche consegnato la residenza in questa cantina e l’Apes riscuote dei soldi.

Vergognosa è la scelta dell’amministrazione comunale che continua a non ascoltare la protesta e la lotta di dignità che l’intero quartiere sta portando avanti da settimane. Porte blindate e polizia sono le uniche risposte che il Comune riesce a mettere in campo nei confronti delle gravissime situazioni che la città sta vivendo.

L’aspetto che più balza agli occhi è quello di un quartiere che da mesi si sta trasformando: famiglie, anziani, disabili giovani, bambini e tantissimi disoccupati si stanno ricomponendo, dimostrando che solo col vero protagonismo e senza alcuna paura, i cittadini che si organizzano e resistono possono iniziare a decidere sulle proprie vite. La vera contrapposizione alle politiche di questa amministrazione comunale si fa mettendosi in gioco a 360°, proprio come questa lotta ci sta dimostrando.