Via dell’occhio, una vicenda di speculazioni e di dignità

assgioAlcune recenti notizie hanno riportato all’attenzione la situazione di via dell’occhio, un immobile con una lunga storia alle spalle fatta di speculazioni, abbandoni e crolli ma anche di dignità, socialità e difesa del diritto alla casa e del patrimonio pubblico.

Nel 2005 l’immobile di proprietà del Comune, nonostante un comodato d’uso in corso per altri anni, viene comprato a prezzo di mercato (1 milione e 600 mila euro) dall’ARDSU (Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario). Dopo pochi mesi l’immobile viene svuotato dagli studenti che vi alloggiavano per procedere con una ristrutturazione dal valore di 900 mila euro che non ha mai inizio, ma al suo posto l’immobile viene messo in vendita: prima all’asta, poi con trattativa privata, il tutto senza esiti.

L’immobile viene lasciato all’incuria ed all’abbandono fino a quando le famiglie, gli studenti ed i precari che poi daranno vita all’associazione Giorgio Ricci, decidono di riaprirlo il 1 maggio del 2009 lavorando alla costruzione di un progetto di auto-recupero.

Il progetto d iauto-recupero con costi tre volte inferiori a quelli previsti dalDSU, avrebbe consentito di effettuare i lavori di manutenzione straordinaria dell’immobile a costo zero per la proprietà, accedendoad appositi fondi regionali, salvaguardare un bene collettivo e salvarlo dalla cessione ai privati. La risposta del DSU, su pressione politica dell’Amministrazione Comunale, è stata ostacolare la partecipazione al bando regionale.

E così senza la necessaria manutenzione straordinaria (prevista nel progetto di autorecupero) il 29 dicembre 2012 tre nuclei vengono evacuati dai VVFF in seguito al cedimento di una trave del tetto dell’immobile. La negligenza del DSU fa si che il 4 gennaio crollino 20 metri quadri di tetto.

Oggi, per far fronte alla carenza di alloggi per i borsisti, l’ARDSU bandisce un appalto di 11,781 milioni per la costruzione della nuova residenza universitaria San Cataldo da 240 posti letto, pagando però parte della somma con la cessione della residenza universitaria “il Campaldino” in via Tagliamento (24 appartamenti) e dell’immobile in Via dell’Occhio (8 appartamenti). Le istituzioni preferiscono ancora una volta cercare di svendere i propri immobili a favore di nuove cementificazioni, invece di recuperare l’esistente con costi e tempi ridotti.

Sembrerebbe quasi che il fine istituzionale espresso da alcuni dirigenti (che poco hanno a che fare con la condizione studentesca) sia rappresentato solo da: acquisti insensati, tentativi di messa in vendita falliti, ostacolo di ogni proposta di buon senso economico e sociale. Esattamente in linea con le politiche di svendita portate avanti negli anni dall’amministrazione comunale, che hanno contribuito a produrre l’emergenza abitativa attuale.

E’ il momento di contrastare queste operazioni immobiliari e speculative che rapinano, di risorse economiche e sociali, la collettività. Noi ci opporremo con ogni mezzo a qualsiasi ipotesi di svendita e privatizzazione del patrimonio pubblico; via dell’occhio, come tanti altri edifici in città, devono essere sottratti alle grinfie degli speculatori. Questo è il denominatore comune tra le necessità degli studenti privi di alloggio ed il sempre crescente numero di persone e famiglie con sfratto esecutivo, in balia dell’emergenza abitativa.

Associazione GiorgioRicci

Progetto Prendocasa