Pisa – Questa mattina il Progetto Prendocasa e diverse famiglie in emergenza abitativa si sono riunite in un picchetto anti-sfratto che è riuscito ad evitare che una famiglia con due bimbe piccole fosse buttata in mezzo alla strada. Dalle 8 e mezzo alcuni disoccupati e famiglie che in questi mesi stanno dimostrando una forte resistenza agli sfratti, con striscioni e volantini hanno presidiato l’abitazione in Via di Padule, con il supporto anche di alcuni parenti e amici della famiglia. Durante il presidio, alcuni abitanti del quartiere di Cisanello si avvicinavano per solidarizzare o manifestare la propria condizione di precarietà, dimostrando così una buona complicità nelle pratiche di chi si è deciso a non abbassare la testa.
Lo sfratto è stato rimandato al 1 di Ottobre, data in cui si ripresenterà l’ufficiale giudiziario per il terzo accesso. La visita dell’ufficiale giudiziario sarà inevitabile in quanto la famiglia da mesi si sta rivolgendo ai Servizi Sociali, senza che questi si siano mai mossi per prendere in carico la famiglia o cercare di trovare delle soluzioni dignitose.
Il problema degli sfratti sempre più presente nella città di Pisa, dove sono centinaia le situazioni di povertà dovute alla mancanza di reddito che si sta manifestando soprattutto nei quartieri popolari come Cisanello, il Cep e S.Ermete, inizia a far emergere quanto questa crisi di reddito generalizzata, deve essere assunta dai movimenti con forza senza limitarsi più soltanto alla difesa degli sfratti, comunque vera ed immediata pratica efficace di resistenza. L’esigenza di costruire nuovi legami sociali che partono direttamente da chi vive in contesti di povertà nei quartieri popolari, può e deve essere il punto di partenza per la costruzione di zone autonome di contrapposizione all’austerity, che vadano nella direzione di forme costituenti di conflitto alle politiche sociali e abitative del Comune di Pisa, vero responsabile dei costi altissimi degli affitti.
Parallelamente agli sfratti difesi quotidianamente, venerdì 21 giugno alle nove e mezzo, il nuovo Consiglio Comunale si insedierà nella prima giunta in Comune, dove diverse realtà che stanno lottando contro la crisi come i dipendenti della Misericordia e le famiglie sotto sfratto, gli daranno il “benvenuto”, dimostrando che il 50% che alle elezioni di qualche settimana fa non ha votato, si può mettere insieme per contrastare le politiche sociali e abitative del Partito Democratico, dando ancora più forza alle lotte sociali che si stanno dando nel territorio.