Pisa – Questa mattina il Progetto Prendocasa è riuscito a rinviare uno sfratto per morosità giunto, rinvio dopo rinvio, al quinto accesso. Il numeroso picchetto composto da disoccupati e famiglie in emergenza abitativa, si è riunito alle 8 in via Cammeo vicino a Piazza dei Miracoli, per scongiurare che l’ennesima famiglia con due bambini, colpita dalla crisi, venisse buttata in mezza alla strada. Subito dopo l’arrivo dell’ufficiale giudiziario che ha rinviato lo sfratto al 27 giugno, il picchetto si è spostato al Comune, dove è stato occupato l’ufficio dell’assessore alla casa.
Il Partito Democratico che mai in questi cinque anni di amministrazione della città si è voluto esprimere sulle richieste degli sfrattati e ha ordinato sgomberi di occupazioni abitative, ancora una volta sta dimostrando la propria incapacità e la non volontà di risolvere il problema degli sfratti. Il Partito del cemento e delle ordinanze dovrà fare i conti tutti i giorni con le proteste di chi viene buttato in mezzo alla strada senza ricevere in cambio soluzioni concrete.
Nessun politico o assessore era a lavoro nonostante il Partito Democratico sia fresco di vittoria elettorale. I manifestanti hanno comunque invaso gli uffici, chiedendo di parlare con i responsabili dell’emergenza abitativa che in nessun modo viene presa in carico dagli amministratori della città.
Gli unici interlocutori sono stati, come sempre, gli agenti della Polizia Municipale subito intervenuti per impedire alle famiglie e al Progetto Prendocasa di scrivere un fax ai politici latitanti che si dovranno prendere tutte le responsabilità di agire per colmare il bisogno di casa e la pretesa di diritti che si stanno manifestando da mesi.
Un patetico nervosismo da parte delle impiegate che lavorano negli uffici, le quali hanno iniziato a spingere e a urlare contro gli occupanti che hanno espressamente detto di non avercela con chi lavora, ma con chi lunedì sera brindava per la vittoria delle elezioni sotto le Logge del Comune.
Neanche un mese fa il Progetto Prendocasa e le famiglie sotto sfratto erano in presidio sotto la sede della Società della Salute a chiedere il blocco degli sfratti, ma l’unica risposta è stata quella di aspettare le elezioni. Adesso che le elezioni ci sono state, gli uffici del Comune, della Sds e dell’Ufficio Casa, continuano a rimbalzare le famiglie da una parte all’altra senza esiti positivi o risposte adeguate, talvolta con presunzione ed arroganza.
Il blitz in Comune di stamattina sembra essere il preludio di contestazioni più forti che potrebbero esserci in città se le istituzioni continueranno a far finta che l’emergenza abitativa non esista.