Via dell’occhio partecipa al bando!

Nonostante la definitiva chiusura da parte della proprietà (Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) che, sostenuta dalla giunta della Regione Toscana, ha deciso di intraprendere la strada della speculazione, questa mattina l’associazione “Giorgio Ricci” ha comunque presentato, entro le scadenze, il suo progetto di autorecupero dell’immobile di via dell’occhio. Dalla sua parte la consapevolezza che i VERI PROPRIETARI DELL’IMMOBILE, gli studenti, hanno più volte, nelle assemblee di movimento e negli organi di rappresentanza, riconosciuto la necessità di questo percorso.


Di seguito il comunicato dell’associazione:

Questa mattina l’Associazione culturale Giorgio Ricci e le realtà che sostengono il diritto allo studio ed il diritto alla casa come valori “inalienabili”, hanno convocato un primo momento di lotta e comunicazione, in occasione della “partecipazione” dell’Associazione con il progetto di autorecupero di Via dell’Occhio al bando di auto-recupero e auto-costruzione promosso dalla Regione Toscana.

Una “partecipazione” con il progetto di autorecupero di Via dell’Occhio, che si oppone alla volontà del cda del DSU, che nell’ultima seduta di mercoledì 24 ottobre ha bocciato, contro il parere positivo dei rappresentanti degli studenti, la partecipazione al bando. Dopo anni di confronto con l’Associazione, la motivazione addotta dal Presidente del DSU, è stata una risposta dell’assessore regionale Targetti in cui si afferma che il percorso di autorecupero non è possibile laddove ci sono degli “occupanti”.

I movimenti per il diritto all’abitare e per il diritto allo studio rivendicano l’autorecupero come pratica collettiva di difesa e valorizzazione del pubblico, contro ogni ipotesi di privatizzazione e svendita, che nel caso specifico sono operazioni ancor più gravi in quanto si pongono come soluzioni finali alla pura storia di speculazione di Via dell’Occhio che ha contraddistinto i passaggi di proprietà tra comune e dsu, ed i vari tentativi di messa in vendita falliti regolarmente.

Autorecupero dunque come mezzo per scegliere tra compravendita e speculazione da una parte, o come cooperazione sociale tra tecnici, architetti, abitanti del quartiere e studenti dall’altra. L’unico strumento capace di “prendersi cura” di risorse ecomomiche e sociali altrimenti utilizzate per operazioni speculative a danno di tutti i cittadini e gli studenti che prima si sono visti privare di milioni di euro delle casse pubbliche ed infine di una risorsa sociale e abitativa quale oggi rappresenta Via dell’Occhio.

Per questo parteciperemo, perchè il progetto d’autorecupero è spinto dalla volontà degli studenti e delle studentesse – espressa e rivendicata in maniera pubblica e partecipata da assemblee di ateneo e mozioni votate da organi di rappresentanza studentesca, e di quella parte di città che si batte contro le privatizzazioni e la logica della svendita del patrimonio pubblico.

Starà alla Regione Toscana, ed in particolare all’assessore alla case ed alle politiche sociali Salvatore Allocca, chiarire cosa è questo bando: o un’operazione valida solo nel momento in cui non si toccano interessi delle lobbi di potere (come quelli espressi dai comportamenti del presidente Moretti e del direttore Vicini del DSU in opposizione al volere del corpo studentesco) o strumento di lotta politica verso la costituzione di una nuova istituzionalità: quella che vede nel diritto all’abitare e nel diritto allo studio i propri fondamenti, e non retoriche.

Associazione culturale Giorgio Ricci