Emergenza sfratti a Livorno: irruzione in consiglio comunale del comitato della ex caserma

Ieri pomeriggio, mentre i consiglieri comunali si apprestavano a discutere della fine del traporto pubblico locale con l’impacchettamento di Atl verso il Ctt nord, una cinquantina di appartenenti al Comitato diritto alla casa della ex caserma occupata hanno fatto irruzione in consiglio comunle con striscione, megafono e una tenda da campeggio per porre l’attenzione sul problema sfratti in città. Le statistiche sugli sfratti uscite ieri sono allarmanti: Livorno prima città in Italia per sfratti in rapporto agli abitanti: 1 sfratto ogni 170 famiglie, il doppio di Pisa e Lucca, 4 volte di più di Perugia, 5 volte di più di Cagliari. Dati allarmanti che dovrebbero aver indotto alla convocazione di comitati d’emergenza con al tavolo tutte le istituzioni. Ma invece niente.

E allora ci ha pensato il comitato, in un consiglio comunale in imbarazzo e conscio della bomba sociale che sta per esplodere. Per questo motivo il presidente Bianchi ha interrotto la discussione su Atl e letto il volantino dei manifestanti fra le ire dei consiglieri del Pdl, con in testa Giubbilei, scandalizzato del fatto che si leggesse un volantino dove c’era la parola occupazione e dove, dunque, si istigava a commettere un reato.

Probabilmente Giubbilei non sa che nell’ultimo anno la pratica dell’occupazione di luoghi pubblici ABBANDONATI ha dato un tetto a oltre 20 famiglie, quasi tutte con figli e quasi tutte ritrovatesi in mezzo di strada a causa della crisi e delle perdita del lavoro. Giubbilei probabilmente non sa nemmeno che questi edifici occupati non sono le cosiddette “case popolari”, cioè patrimonio ERP di Casalp, ma sono edifici di proprietà pubblica ABBANDONATI, NON UTILIZZATI E NON ASSEGNABILI.

In molti casi queste famiglie hanno pulito, sistemato, riutilizzato appartamenti lasciati all’incuria e all’umidità e che presto sarebbero stati meta e rifugio di tarponi. Sappiamo l’importanza che hanno gli embrioni rispetto alle persone per molti del gruppo consiliare del Pdl, ma addirittura indignarsi e urlare all’istigazione al reato per aver sistemato persone al posto dei tarponi ci sembra oggettivamente troppo…. red. 27 settembre 2012

Video: Il servizio del Tg di Telegranducato

Di seguito il volantino distribuito

La casa è un diritto!

Dopo tre mesi estivi di taciti accordi sugli sfratti per i quali la forza pubblica non sarebbe dovuta intervenire (ma che tuttavia non ha mancato di farlo per eccesso di zelo), a fine settembre si profila nuovamente la stessa situazione all’orlo del collasso, costantemente rimandata.

Unico dispositivo adottato dal comune, un minimo contributo economico da versare ai proprietari degli alloggi per rimandare di qualche mese l’esecutività degli sfratti.

E la solita storia la vedremo ripetersi di qui ai prossimi mesi. Troppo impegnativo riuscire a trovare una soluzione, anzi.

Sarebbe anche fin troppo facile trovarla, in città si possono notare decine e decine di edifici abbandonati così come di case sfitte. Ai privati non vengono requisite perchè contribuiscono ad innalzare il costo degli affitti, sul patrimonio pubblico non si agisce perchè si preferisce intascarsi i soldi o cederli a qualche “ditta amica” per la ristrutturazione di qualche edificio che tuttavia non serve a far fronte ad un’emergenza (ad esempio l’ex caserma la marmora)

Quindi chi si trova con l’acqua alla gola perchè non ce la fa a pagare l’affitto non può far altro che chiedere al comune un foglio che attesti il suo stato di emergenza abitativa e nel mentre può mettersi buono ad attendere che una casa gli cada sui piedi dal cielo.

l’unica altra alternativa, valida per chi non ne può più delle enormi attese e delle infinite prese in giro della burocrazia, resta l’autorganizzazione. Entrare in edifici e/o case sfitte ed occuparle non soltanto in maniera simbolica e per protesta, ma per soddisfare un proprio bisogno. Stabilircisi dentro e viverci come in qualsiasi altra abitazione.

Non è certo un foglio ad attestare la “proprietà” di questi edifici altrimenti dimenticati, quanto la permanenza quotidiana e le energie impiegate per renderli abitabili.

Ci siamo autorganizzati noi in gruppo all’interno dell’EX CASERMA OCCUPATA.

Si sono autorganizzate col nostro aiuto 5 famiglie all’interno dell’ex usl in via degli asili.

Ci auguriamo di vedere sempre più tentativi di autorganizzazione e solidarietà attiva in città, nella speranza che si moltiplichino le occupazioni e da qui i tentativi di autogestire la propria vita, senza delegare questo a nessun altro.

E’ finito il tempo di chiedere e aspettare, adesso inizia il tempo di prendersi ciò di cui abbiamo bisogno e ciò che ci spetta.

Comitato diritto alla casa ex caserma occupata Del Fante