Via dell’Occhio, l’Associazione “Ricci” parteciperà al bando per l’autorecupero

Prosegue la mobilitazione dell’Associazione Culturale “Giorgio Ricci” per salvaguardare e valorizzare il progetto di auto recupero delle case di Via dell’Occhio di proprietà dell’Azienda per il Diritto allo Studio, occupate ormai da alcuni anni e però sempre a rischio alienazione.

Così, in tutti questi mesi, l’Associazione si è mobilitata di contro per stabilizzare e difendere un’esperienza di occupazione abitativa, cercando anche di dare nuovo slancio e progettualità, con numerosi iniziative.

Da qui nasce la decisione di partecipare bando, redatto e diffuso dalla Regione Toscana da oltre cinque mesi, e pubblicizzato negli scorsi giorni dal Comune di Pisa, che permette di proporre e realizzare progetti di autorecupero di immobili per finalità abitativa.

“Abbiamo sempre riconosciuto – spiegano dall’Associazione – la validità di soluzioni come quella dell’autorecupero come necessarie alternative per affrontare l’emergenza abitativa da una parte e disincentivare la speculazione edilizia ed il consumo di suolo dall’altra. Nello specifico, da più di tre anni, l’associazione abbiamo intrapreso un percorso volto ad approdare all’autorecupero dell’edificio in via dell’Occhio”.

“Intendiamo quindi comunicare la nostra intenzione di partecipare al bando – proseguono – riconoscendo in esso un’occasione per iniziare a concretizzare gli sforzi da molto tempo profusi in questo progetto. Sforzi che hanno ottenuto il supporto e la partecipazione attiva di ampi segmenti di città interessati alla vicenda: i rappresentanti studenteschi all’interno del CdA del DSU che hanno sempre messo in evidenza come questa esperienza possa rappresentare un beneficio per tutta la componente universitaria e cittadina; le personalità del mondo accademico che alcuni mesi fa hanno promosso un appello di sostegno alla proposta di autorecupero di via dell’Occhio; le forze politiche e sociali che hanno sempre incoraggiato e promosso questa prospettiva”.

“Per tali ragioni, come Associazione che da anni ha un dibattito cittadino sull’autorecupero e la salvaguardia del patrimonio pubblico – concludono – riteniamo importante proseguire nel nostro lavoro affinché, a partire dalla nostra realtà, venga valorizzata e riprodotta l’importante dimensione di socialità e partecipazione che questa pratica comporta”.