Pisa: il quartiere Cep occupa uno spazio sociale

Si è innestata una reazione a catena nella città di Pisa: la mancanza di spazi nei quartieri, il bisogno di unirsi, stare insieme, discutere e organizzarsi per rispondere in maniera alla crisi economica, ha fatto sì che in poco piì di un anno, tre quartieri popolari come Sant’Ermete, Gagno e adesso il popolato Cep, si sono riappropriati di spazi pubblici inutilizzati. Giovedì scorso la nuova occupazione dei fondi pubblici, vuoti da anni, della ex Misericordia.

Sono diversi anni che nel quartiere Cep le istituzioni operano nella sola direzione di espropriare e saccheggiare gli spazi collettivi e popolari come la pugilistica Galilei, la voga, i campi di calcetto, dove intere generazioni sono cresciute tra sport e socialità. La logica di estirpare gli ultimi brandelli rimasti dell’utilizzo collettivo delle risorse pubbliche è dettata dalle speculazioni economiche adottate dal Comune di Pisa: le nuove case costruite sopra i vecchi campi di calcetto sono cantieri infiniti dove da diverso tempo i lavori non vengono ultimati e le ditte falliscono. I nuovi campi di calcio sono stati vuoti per tanto tempo e sono stati aperti soltanto dopo svariati cortei e occupazioni degli abitanti del quartiere.

Decine di ragazzi e ragazze, insieme alle famiglie del Cep, da giovedì nel tardo pomeriggio, stanno già allestendo i locali che adesso saranno adibiti a uso sociale ed aggregativo del quartiere. Diverse iniziative sono già in programma come tornei di ping-pong, tombolate e pranzi sociali. Nello spazio è già stato aperto lo “sportello dei diritti” che diventerà punto di riferimento per tutte le persone in difficoltà economica, sotto sfratto e per continuare la lotta per le manutenzioni e le assegnazioni delle case popolari.

Insomma, anche il Cep si conquista lo spazio che gli è venuto a mancare e che da anni diversi cittadini denunciano con forza. In queste settimane più di 500 firme sono state raccolte a sostegno dell’uso di uno spazio che è stato richiesto formalmente alla Circoscrizione di quartiere ma che questa ha negato categoricamente in quanto il comitato del Cep risulta non avere i “requisiti” necessari.

Questa negazione da parte delle istituzioni ha fatto sì che adesso gli spazi della ex Misericordia tornano ad essere riaperti.

Insomma, i quartieri popolari pisani continuano a dimostrare che i diritti si conquistano mettendosi insieme, unendo i bisogni delle persone, costruendo vere e proprie battaglie per la vivibilità delle periferie.