Ieri pomeriggio (lunedì 28 luglio) con una delegazione dei comitati di quartiere di Sant’Ermete e Gagno, siamo andati in Via Fermi dove abbiamo incontrato il dirigente Quinti e l’avvocata Gianpaoli dell’Apes, azienda che gestisce le case popolari del Comune di Pisa. L’incontro di ieri è venuto a seguito di momenti di protesta di qualche mese fa, dove, in tanti abitanti dei quartieri popolari, abbiamo deciso di iniziare a far valere i nostri diritti in quanto abitanti e residenti in questi quartieri.
Il 9 aprile scorso, in un incontro ufficiale con i dirigenti di Apes, avevamo avanzato diverse proposte per iniziare a risolvere questioni fondamentali come il sovraffollamento e gli sfratti: decine di famiglie, composte da 3, 4, 5 e più componenti, abitano in case troppo piccole (40 mt quadri), mentre altre famiglie rischiano di rimanere senza casa a causa dello sfratto per morosità, causato dagli affitti privati troppo alti.
Quello che noi abbiamo proposto ai dirigenti Apes è l’utilizzo degli immobili sfitti da noi censiti in questi quartieri ed il subentro in questi alloggi di famiglie da noi individuate, residenti nei quartieri. La modalità di assegnazione, per conto nostro, data l’emergenza e l’urgenza di risolvere al più presto queste gravi situazioni, è quella di costituire una “mobilità straordinaria” che acceleri questi trasferimenti.
La risposta che ci è stata data ieri, decisa nell’ultima e recente commissione Erp, è quella di un netto NO, motivato dalla loro impossibilità a mettere in pratica nuove metodologie di gestione che non siano quelle previste dalle leggi vigenti. I dirigenti di Apes ci hanno detto che dovremmo attenerci alle graduatorie di “mobilità ordinaria”, strumento inefficace per la risoluzione del disagio di decine di nuclei familiari. Inoltre, non è mancata la solita scusa: “noi siamo soltanto un organo tecnico, eseguiamo quello che la politica decide”. Insomma, il solito scarica-barile tra amministrazione comunale e organi tecnici, tra decisionalità politica della governance e tecnici gestori delle risorse pubbliche.
Quello che crediamo fortemente noi, è la mancanza di volontà di Apes di mettere in discussione le proposte avanzate dai comitati di quartiere. Coscienti di questo, prendiamo atto di questo rifiuto alle nostre proposte di vivibilità e dignità delle nostre condizioni e le faremo diventare molto presto vere pretese. L’estate trascorrerà veloce, ci rivediamo a settembre!